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Casa della SAT: la matita agli ingegneri Brugna e Roccabruna

Ecco altre due tesi di Laurea dell’Università di Trento, Corso di Ingegneria Edile-Architettura, una su un castello l’altra su un forte

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L’attività della sezione Trentino Alto Adige prosegue venerdì 16 marzo 2018 sempre in collaborazione con l’associazione culturale RFA Ricerche Fortificazioni Altomedievali di cui è presidente la prof.ssa Elisa Possenti, Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, corso di Archeologia Medievale.
Presentiamo altre due tesi di Laurea dell’Università di Trento, Corso di Ingegneria Edile-Architettura, una sua un castello l’altra su un forte.


 
 Ing. Fabrizio Bugna 
IL FORTE IPOGEO DI PESCHIERA NELLE VALLI GIUDICARIE: MODELLI CONOSCITIVI E IPOTESI PROGETTUALI
Il forte ipogeo di Peschiera si trova in Val del Chiese su quello che rappresentava il fronte sud-occidentale dell’impero Austro-Ungarico.
Il forte è strutturato in varie cavità sotterranee (v. planimetria allegata) che possono essere raggruppate in tre categorie a seconda della loro funzione: le postazioni e gli osservatori, i camminamenti ipogei ed infine i ricoveri ed i magazzini, disposti in modo organizzato, quasi a formare vere e proprie cittadelle sotterranee.
La tesi di laurea ha riguardato il rilievo delle cavità ipogee con due tecniche differenti. La prima, chiamata «laser scanner», viene utilizzata per rilievi che necessitano di una certa precisione richiedendo però al contempo l’uso di strumentazioni molto costose.
La seconda invece, più economica ma meno precisa, detta «fotogrammetria» attraverso la quale, con delle semplici fotografie scattate da punti di vista differenti, è possibile ricostruire un modello tridimensionale senza effettuare alcuna misura in loco.
La parte finale della tesi ha inoltre riguardato il progetto di messa in sicurezza del forte per renderlo accessibile ad un pubblico più vasto vista la particolarità che riveste quest’opera.


 
 Ing. Milena Roccabruna 
CONOSCENZA, CONSERVAZIONE, VALORIZZAZIONE:  LE MURA DI VIA DELLE FOSSE A ROVERETO
Questo lavoro di tesi nasce da una proposta della Soprintendenza ai Beni Architettonici della Provincia Autonoma di Trento, emersa dalla necessità di conservare il «tratto di mura medievali di via delle Fosse a Rovereto».
La volontà di ridare vita ad un luogo, mantenendo il legame che esso ha con il suo passato, e riportare in superficie la sua identità è stato fin dall’inizio l’obiettivo di questo lavoro.
Partendo dal principio che conoscere a fondo un manufatto risulta fondamentale per poter poi trovare una corretta lettura di progetto, si è cercato di ripercorrere la sua storia e le vicende che lo hanno interessato.
Una ulteriore fase conoscitiva ha raccolto informazioni direttamente dagli corpi architettonici tramite rilievi e mappature dei materiali e del degrado.
La sintesi conoscitiva è data dalla lettura stratigrafica delle murature che ha permesso di ricostruire le tecniche costruttive della cinta fortificata.
Tra le fasi più importanti rilevate sono quella Seicentesca con la costruzione della volta e del tamponamento della torre più a sud; la fase Settecentesca con la costruzione delle edicole e la sopraelevazione della torre nord; la fase Ottocentesca con numerose tamponamenti e riparazioni.
È stato poi redatta una adeguata proposta di progetto di conservazione.
Ma l’aspetto di maggiore interesse è stato il progetto di valorizzazione, creando un dialogo tra il centro storico della «Rovereto Medievale» e le mura di via delle Fosse con il progetto di un nuovo parco urbano dove, nello spazio del giardino, il tempo diventa parte di una rete di sentieri incrociati che conducono verso un luogo passato: le mura e le torri.

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