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Paralimpiadi, l'Italia di para hockey si ferma a un passo dal bronzo

A Pyeongchnag gli azzurri lottano come leoni per il terzo posto contro la Corea del Sud ma si devono arrendere a un gol quasi casuale nel terzo tempo, a 3' dalla fine


Una fase di gioco della finale per il 3° posto tra Italia e Corea del Sud - Credit: Mauro Ujetto.
 
A un soffio dall’impresa. Quel bronzo l’hanno accarezzato, assaporato e poi visto sfumare per un gol quasi casuale nel terzo tempo, quando mancavano tre minuti alla sirena.
Un passaggio verso il centro di Jung, il giocatore più temuto alla vigilia, il puck che attraversa tutta l’area ed entra in porta dopo il tocco quasi fortuito di Jang, che sfiora con il pattino e vale l'1-0, la rete decisiva che regala la medaglia ai padroni di casa.
 
L’Italia di Massimo Da Rin ha lottato nell'ultimo incontro di questi Giochi Paralimpici Invernali di Pyeongchang 2018, ha dato l’anima per contrastare i professionisti sudcoreani, ma non è riuscita a fare breccia nella difesa avversaria.
Dopo un primo tempo in cui un super Gabriele Araudo ha salvato in un paio di occasioni il risultato, gli azzurri hanno una grande occasione con l’uomo in più a 5’27” dalla fine della seconda frazione, quando Gigi Rosa in campo aperto spara alto.
Due minuti più tardi ci prova anche Florian Planker in girata, ma non è giornata. A dimostrarlo è il gol beffa sudcoreano che spezza il sogno azzurro, ma non cancella l’impresa storica di essere per la prima volta tra le prime quattro ad una Paralimpiade.
 
«Nello sport di alto livello la differenza la fanno i dettagli: oggi i ragazzi hanno messo cuore e disciplina, – esordisce coach Da Rin. – Avevamo preparato la partita molto bene.
«È stato un ottimo spot per tutto il movimento, con due squadre che si sono affrontate in maniera molto sportiva.
«Sono molto orgogliosi dei miei giocatori, se la sono giocata fino alla fine.»
 
«Essendo una finale c'è chi vince e c'è chi perde ma abbiamo giocato bene – commenta Gianluigi Rosa – una avventura finita a un passo dalla storia.
«Questo quarto posto deve essere però da stimolo per ripresentarci da quattro anni.
«In Italia siamo solo tre squadre ma abbiamo dimostrato di potercela giocare ad armi pari con i migliori al mondo.»
 
«Sono dispiaciuto per il risultato, ma dall’altro lato sono molto orgoglioso perché i ragazzi hanno giocato al 100% e offerto una prova straordinaria, – il commento finale del presidente Fisg, Andrea Gios. – Avrebbero meritato di vincere per il cuore che ci hanno messo, ma onore alla Corea del Sud.
«Comunque sono orgoglioso di questo quarto posto e del fatto che l’Italia sia la migliore rappresentante europea.»

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