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Negli archivi del secolo scorso delle scuole Crispi e Sanzio

Venerdì 23 marzo alle 17 presso la Scuola primaria Crispi la presentazione del volume curato dalla Soprintendenza

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Il tempo trascorso a scuola, i compagni di classe, gli insegnanti fanno parte della sfera dei ricordi personali, ma quando questi ricordi si collocano a un secolo di distanza e abbracciano una intera comunità scolastica allora possono offrire interessanti occasioni di riflessione sulla storia e sulla memoria collettiva, a partire da fonti di prima mano.

E' quanto accade con gli archivi di due scuole «simbolo» della città di Trento, le «Crispi» e le «Sanzio», recentemenre riordinati grazie al lavoro di Francesca Benini, Chiara Bruni, Emanuela Pandini e Ines Parisi di AR.COOP. di Rovereto.
La presentazione del libro curato dalla Soprintendenza per i Beni culturali - Ufficio Beni archivistici, librari e Archivio provinciale, che raccoglie gli inventari degli archivi di queste due scuole dal 1872 al 1975, si terrà venerdì 23 marzo alle 17, presso l'Aula Magna della Scuola primaria Crispi, in via San Giovanni Bosco a Trento.
Le archiviste Emanuela Pandini e Ines Parisi di AR.COOP. - Rovereto presenteranno il lavoro di riordino e inventariazione, mentre Paolo Marangon dell'Università degli Studi di Trento offrirà spunti di ricerca dalle carte degli archivi; infine Quinto Antonelli della Fondazione Museo storico del Trentino traccerà un profilo storico della scuola elementare di Trento.
L'iniziativa è valida ai fini dell’aggiornamento del personale docente della Provincia autonoma di Trento.
 
Negli archivi delle scuole Crispi e Sanzio sono conservati ricordi di alunni e insegnanti, documenti, racconti, ma anche «pezzetti» della storia della città di Trento, da Man a Oltrecastello, da Povo alla scuola speciale «SS. Angeli» che accoglieva i bambini ricoverati all'Ospedale, del doposcuola del Villaggio del Fanciullo SOS o della scuole Verdi.
L’inventario di un archivio riordinato permette infatti di svolgere ricerche in modo preciso ed efficace, non soltanto per studi che riguardano la didattica o l'organizzazione scolastica, le piste di ricerca sono infatti innumerevoli.
Consultando per esempio la corrispondenza scritta circa un secolo fa si può notare la presenta di problematiche tuttora attuali, se pur con sfumature diverse, come quelle collegate alle malattie infettive che allora causavano la chiusura della scuola come capitò nel luglio 1904 a causa di un’epidemia di scarlattina o il referendum per l’orario delle lezioni antimeridiane alle scuole Verdi indetto nel 1923.
Al contempo vi troviamo notizie da mondi lontani che prevedono, con comunicazione del Comune di Trento del 5 gennaio 1926, la sospensione delle lezioni scolastiche per la morte della regina Margherita di Savoia, che nel 1921 era stata in visita a Trento.
 
Può incuriosire la richiesta, da parte della direzione delle scuole civico popolari, di acquisto di strumenti per lo studio della fisica e della chimica inviata ad una ditta di Praga, molto probabilmente la ditta Alois Kreidl di Praga, contattata nel 1912.
Fra le carte parietali il quadretto con preghiera mariana riprodotto nell’inserto fotografico del volume evidenzia, insieme alla carta con «Uomo pio e quattro quadri» nel medesimo inserto, la forte presenza dell’elemento religioso nell’attività didattica ed educativa.
Grazie a questi archivi si potranno conoscere altre curiosità, come il «campanone» che segnava l'inizio delle lezioni puntualmente alle 7.15 (1901), il Cinematografo Edison dove alle scolaresche delle scuole civico popolari di Trento fu offerta una rappresentazione (1910), o ancora la gara di sci sul monte Bondone promossa dalla Sat alla presenza del principe Umberto di Piemonte (1927).
Vi troviamo poi possibilità di approfondimento per la storia al femminile: molte ad esempio le figure di insegnanti di rilievo fra cui Zita Lorenzi, prima consigliera provinciale nel 1948, carica che ricoprì per quattro legislature (1948-1964) e fra i fondatori, nel 1963, del Villaggio del fanciullo SOS, secondo i criteri pedagogici dell’ideatore Gmeiner; oppure la prima direttrice sezionale Pasqua Carolina Clementi attiva dagli anni Venti del Novecento.

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