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Tema dell’edizione 2018: «Lavoro e Tecnologia»

Presentato a Roma il programma della 13ª edizione del Festival dell’Economia

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La tecnologia può elevare il lavoro e creare tempo libero - scrive Tito Boeri, direttore scientifico del Festival dell’Economia di Trento, ma la sua avanzata si accompagna al consumo diffuso di ansiolitici.
Ogniqualvolta si assiste ad un’accelerazione del progresso tecnologico, le tesi secondo cui le macchine sostituiranno interamente l’uomo prendono piede.
La fine del lavoro è stata decretata centinaia di volte, con un pessimismo tecnologico che trascende gli anni di crisi.
Eppure nelle economie di tutto il mondo si continuano a generare milioni di posti di lavoro e il tasso di occupazione (il rapporto fra occupati e popolazione in età lavorativa) è cresciuto nel corso del XX secolo pressoché ovunque.
Anche se la disoccupazione può aumentare bruscamente durante le recessioni, ed è oggi insopportabilmente alta in alcuni paesi, tra cui il nostro, non c’è traccia di una crescita di lungo periodo della disoccupazione.
 
Automazione significa distruzione di lavoro, sostituzione di lavoro svolto dall'uomo con macchinari, ma l’automazione in genere porta con sé anche un aumento della produttività e dei salari nei lavori che le macchine non riescono a sostituire.
E questa creazione di valore del lavoro comporta, a sua volta, creazione di lavoro.
Anche se la frontiera dell’automazione si sposta rapidamente e le tecnologie dell’intelligenza artificiale sono in rapido sviluppo, siamo ancora molto lontani dal sostituire il lavoro con robot in mansioni che richiedono flessibilità, discrezionalità e che, più in generale, non si prestano ad essere codificate.
Non è solo il progresso tecnologico ad avere effetti sul mercato del lavoro – aggiunge Boeri – è lo stesso mercato del lavoro a influire sulle traiettorie tecnologiche. Il progresso tecnologico è tutt’altro che uniforme.
A seconda delle istituzioni del mercato del lavoro, della demografia, delle dotazioni di capitale umano di un paese, lo sviluppo tecnologico può orientarsi in direzioni diverse.
 

 
Anche le innovazioni tecnologiche a svantaggio del lavoro poco qualificato possono creare opportunità di lavoro di altra natura per persone poco istruite.
In molti paesi negli ultimi decenni si è assistito ad una polarizzazione dell’impiego, con creazione di lavoro ai due estremi della distribuzione del lavoro per qualifiche: sono cresciuti soprattutto i lavori poco qualificati o quelli molto qualificati, mentre c’è stata una contrazione di quelli che contemplano abilità medie.
Il progresso tecnologico potrebbe essere responsabile di questa polarizzazione perché ha spinto molte persone istruite, soprattutto donne, a partecipare al mercato del lavoro, assumendo persone poco qualificate per il lavoro domestico.
Il progresso tecnologico porta con sé nuovi problemi distributivi che i nostri sistemi di protezione sociale non sembrano ancora in grado di gestire.
Sono stati introdotti con l’obiettivo di contenere i costi sociali delle fluttuazioni cicliche, ma non sembrano oggi in grado di affrontare problemi strutturali, di lungo periodo, come quelli legati al futuro di chi di colpo ha visto il proprio capitale umano deprezzarsi grandemente.
 
Non sono oggi in grado di coprire le nuove forme del lavoro dipendente, che spesso si traveste da lavoro autonomo, come in molta dell’economia dei lavoretti nata utilizzando le piattaforme digitali.
Il passato offre lezioni molto importanti sull’impatto delle nuove tecnologie. Per questo, la narrazione storica, soprattutto quella basata sui dati degli storici economici, troverà grande spazio in questa edizione del Festival dell’economia.
Al contempo dobbiamo essere consapevoli del fatto che la storia passata è una guida molto imperfetta per ciò che ci attende nei prossimi decenni. Se c’è una cosa non lineare questa è proprio il progresso tecnologico.
Più che in passate edizioni, - conclude Tito Boeri - il Festival ospiterà l’inventiva dei tecnologi e degli stessi economisti.
Non sanno predire il futuro, ma certo possono immaginarlo con molta più concretezza e capacità di coglierne le contraddizioni di tanti altri.
 

 
Il Festival si aprirà nel pomeriggio di giovedì 31 maggio, con la conferenza del professor Richard Freeman dell’Università di Harvard, dal titolo «robot mania» che insieme a Tito Boeri avvierà il ragionamento sul tema «Tecnologia e lavoro», partendo da una domanda provocatoria: «Cosa ci resterà da fare quando saranno le macchine a lavorare e guadagnare?»
 
Venerdì 1 giugno il professor Joel Mokyr della Northwestern University, affronterà il tema del rapporto fra la stagnazione economica ed il progresso tecnologico, mentre il professor Barry Eichengreen dell’Università della California, Berkeley, indagherà i rapporti fra populismo e insicurezza economica.
Il fisico Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia, proporrà invece una suggestiva intervista ad un robot.
Nel pomeriggio, lo scrittore Evgeny Morozov, analizzerà la guerra fra le imprese americane e quelle cinesi per lo sfruttamento delle nuove tecnologie.
Sempre venerdì, appuntamento anche con Alan Kruger della PrincetonUniversity, che interverrà sui cambiamenti che le tecnologie hanno apportato sul nostro modo di lavorare e la sera con il primo vicepresidente della Commissione europea Franciscus Timmermans.

Sabato 2 giugno, Philip McCann dell’Università di Sheffield affronterà gli impatti sui territori dei cambiamenti tecnologici.
Imran Rasul dell’University College di Londra, parlerà invece di giustizia e discriminazione etnica. Poi sarà la volta di Federico Rampini, volto noto al Festival, che terrà una conferenza sull’America di Trump, dalla Silicon Valley alla Rust Belt.
Il filosofo Remo Bodei rifletterà su cosa succede alla coscienza degli individui quando facoltà umane essenziali come l’intelligenza e la decisione si trasferiscono alle macchine.
Mauro Calise, Andrea Gavosto e Gino Roncaglia si confronteranno su come la tecnologia stia cambiando la didattica a scuola e all’università La giornata sarà conclusa da Diego Piacentini, che è stato membro dell’executive team di Amazon, che interverrà sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana.
 
Domenica 3 giugno, Riccardo Zecchina, già professore di fisica statistica al Politecnico di Torino e alla Bocconi, affronterà il tema dei Big Data, poi sarà la volta dell’economista Luigi Zingales che parlerà di tecnologia finanziaria.
Maurizio Ferraris si soffermerà invece sull’epoca della mobilitazione totale quella in cui web e smartphone annullano la distinzione tra il tempo libero e quello dedicato al lavoro.
Chiuderà il professor Michael Spence del Fung Global Institute di Hong Kong, che insieme a Tito Boeri cercherà di tirare le fila del lungo dibattito che caratterizzerà il Festival.
 

 
Anche quest’anno Tonia Mastrobuoni ci condurrà tra i libri di economia più interessanti pubblicati in questi mesi discutendoli assieme ai protagonisti del dibattito pubblico italiano ed internazionale.
Chi desidera degli approfondimenti sui temi caldi dell’attualità economica e politica può seguire gli incontri Spotlight: sulle pensioni, su Alitalia, sulle crisi bancarie.
 
Visto il successo di pubblico delle precedenti edizioni, torna l'appuntamento con CinEconomia, a cura di Marco Onado e Andrea Landi: ogni sera, presso il cinema Modena, proposte cinematografiche legate al tema del Festival.
Confermati i Forum a cura de lavoce.info e gli appuntamenti con le parole chiave, che quest'anno sono: produttività, intelligenza artificiale e big data.
 
Torna anche il Concorso EconoMia, realizzato con la collaborazione del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), dell'Associazione Europea per l'Educazione Economica, del Dipartimento della Conoscenza della Provincia autonoma di Trento e dell'Istituto Tecnico Economico «Bodoni» di Parma.
I venti giovani vincitori del concorso riceveranno in premio l'ospitalità a Trento nelle giornate del Festival e un assegno di 200 euro ciascuno.
 
Come sempre, l’ingresso a tutti gli eventi è libero e gratuito fino ad esaurimento posti. Non è prevista la prenotazione.
L’accesso agli eventi in programma al Teatro Sociale avviene con voucher, distribuiti presso le biglietterie a partire da due ore prima dell’inizio di ogni evento.
Il Festival dell'Economia di Trento è promosso da Provincia autonoma di Trento, Comune di Trento e Università degli studi di Trento.
Progettato dagli Editori Laterza in collaborazione con Superfestival - Salone Internazionale del Libro di Torino, con il supporto di ASI - Agenzia Spaziale Italiana.
 
 Partner 
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Main Sponsor
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Rai Radio 3
 
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Fondazione MSD
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