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L’illusionista Luca Bono a Trento – Di Sandra Matuella

Il suo show, diretto da Arturo Brachetti, andrà in scena al Teatro Auditorium Santa Chiara il 21 aprile ore 21 e il 22 aprile ore 16.30 – L’intervista

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Servizio fotografico di Paolo Ranzani.
 
Luca Bono, il giovane talento della magia presenta a Trento «L’Illusionista», il suo primo one-man-show, diretto da Arturo Brachetti con le musiche originali di Alex Britti.
Andrà in scena al Teatro Auditorium Santa Chiara, il 21 aprile ore 21 e il 22 aprile ore 16.30.
 
Nato a Pino Torinese nel 1992, Luca Bono è considerato uno dei talenti magici più interessanti della sua generazione: il primo importante riconoscimento lo conquista infatti a soli 17 anni con la vittoria al Campionato Italiano di Magia, e due anni dopo si aggiudica il «Mandrake d'Or», riconosciuto come l'Oscar dell’illusionismo assegnato ogni anno ai più promettenti talenti internazionali.
Da allora i successi si susseguono, dalla televisione alle esibizioni in tutto il mondo con Arturo Brachetti che è anche suo direttore artistico e regista nello spettacolo «L’illusionista».
Luca Bono ha partecipato al tour «Brachetti and Friends» e agli spettacoli «Comedy Majik Cho» e «Brachetti che sorpresa!», portati in scena in Canada e in Europa.
 
Luca è stato protagonista di «The illusionist - La grande magia» su Canale 5, primo talent dedicato all’illusione in cui è stato l’unico italiano ad arrivare in finale, inoltre è stato insegnante di Marco Columbro e Catherine Spaak nella prima edizione di «Si può fare» su Rai Uno.
Dal 1° dicembre al 2 marzo è stato protagonista in prima serata su BOING di «Vuuaalà! Che Magia!», un programma dedicato a candid camera magiche e alle risate.
 
Ad organizzare i due spettacoli di Luca Bono a Trento, in collaborazione con il management dell’artista, è Piattaforma Eventi guidata da Pino Putignani:
«Dimenticate il classico mago con cilindro, bacchetta e frac, perché Luca Bono è sì uno straordinario illusionista, ma soprattutto un ragazzo normale in grado di fare cose eccezionali.
«All’apertura del sipario le arti magiche trasformeranno la sua apparente normalità in una grande dimostrazione di talento con stile personale ed accattivante, – spiegano gli organizzatori dell’evento. – In scena assisteremo ad un percorso spettacolare e tecnologico tra illusioni di grande effetto scenico ed emotivo, manipolazione di oggetti e close up.
«Ma non si tratta di uno show di sole illusioni, bensì di un lavoro teatrale autobiografico con un messaggio forte: mai smettere di inseguire i propri sogni, allenamento, determinazione, motivazione possono fare superare gli ostacoli e far realizzare anche i desideri più impensabili.»
 
La regia de L’Illusionista è di Arturo Brachetti, il maestro internazionale del quickchange, e direttore artistico di Luca Bono; le musiche dello spettacolo sono state composte per l’occasione dal cantautore Alex Britti, che ha con Luca un rapporto d’amicizia e stima di lunga data.
In alcuni momenti lo spettacolo si avvale di filmati e proiezioni su grandi schermi (gestiti in collaborazione con Acuson) attraverso i quali il pubblico, anche più lontano, potrà rendersi conto che davvero «non c’è trucco e non c’è inganno» e che il close up e la prestidigitazione, sono tecniche di pura maestria e non consentono di celare trucchi.
 
L’Illusionista propone la grande magia rivisitata da un giovane artista, ex corridore di go kart che a seguito di un incidente, e incuriosito dal fratello maggiore Davide, si avvicina al mondo magico scoprendo un universo artistico e culturale impensato.
Quasi inconsapevolmente, in pochissimi anni, Luca Bono passa così dal sottoscala del circolo magico torinese alle grandi platee internazionali.
In scena, dunque andranno non solo l’Artista, ma anche il ragazzo, con tutte le sue debolezze, le sue paure e la sua proverbiale riservatezza in grado di sciogliersi davanti al pubblico con la stessa disinvoltura con cui l’insospettabile Clark Kent sapeva, in una frazione di secondo, trasformarsi in Superman; all’apertura del sipario le arti magiche trasformeranno la sua normalità in una grande dimostrazione di talento e in un caleidoscopio di sorprendenti effetti conditi con lo stile personale ed accattivante proprio di Luca Bono.
In scena anche Sabrina Iannece, artista e assistente che da cinque anni lavora al fianco di Luca Bono e che in questo spettacolo è co-protagonista.
 

 
A L’Adigetto.it Luca Bono parla proprio della sua originale trasformazione da aspirante pilota a illusionista di successo.
«Da bambino sognavo di diventare un campione di Formula 1, anche perché quella per i motori è una passione di famiglia visto che i miei genitori all’epoca erano piloti di rally: ho corso con i go kart e mi piaceva tanto, con l’adrenalina in corpo durante la gara, e amavo perfino quel senso di ansia che ti assale un istante prima della partenza.»
 
Dalle gare in pista, la vita lo ha portato sulle tavole del palcoscenico della magia: cosa hanno in comune queste due discipline apparentemente così lontane?
«In generale, la magia non c’entra nulla con le corse, in realtà tutta l’ansia che c’è al momento della partenza che è il più rischioso e ti giochi tutta la gara, perché si è vicinissimi e tutti vogliono posizionarsi davanti per arrivare primi, assomiglia all’ansia che provo un istante prima dell’apertura del sipario, manca solo l’odore della benzina!»
 
A soli 25 anni, proporre già uno spettacolo autobiografico come «L’Illusionista» deve essere una bella soddisfazione per lei.
«In effetti non si tratta solo di una carrellata di numeri di magia, ma lo spettacolo racconta una storia dove ogni momento ha un senso ben preciso all’interno del mio percorso artistico: come illusionista ho lavorato in spettacoli in cui mi esibivo insieme ad altri artisti, in questo mio spettacolo invece, sono solo per un’ora e mezza, e la responsabilità di quello che accade in teatro ricade interamente su di me.»
 

 
Le anteprime natalizie di questo spettacolo hanno registrato a Torino, la sua città, 23 sold out consecutivi e oltre 6.500 presenze con notevoli consensi di pubblico e critica…
«Torino è stato il primo banco di prova per questo mio debutto: pensavamo che fossero necessarie tutte le due settimane di repliche per modificare e migliorare lo spettacolo, invece è andato bene praticamente da subito.
«Poi c’è stata la data di Milano, al Teatro Manzoni, uno spazio impegnativo legato ai grandi nomi dello spettacolo, dove le attese del pubblico sono molto alte: qui ero davvero emozionato, perché a Torino sentivo, in qualche modo, di giocare in casa, anche se, naturalmente, dei 6.500 spettatori che hanno visto lo spettacolo non erano tutti parenti e amici.
«Invece a Milano, dopo pochi minuti la reazione del pubblico è stata positiva e con i primi applausi l’ansia è sparita.»
 
A quale pubblico si rivolge il suo spettacolo?
«I numeri dell’Illusionista sono pensati per adulti, però abbiamo visto che funzionano anche per i più piccoli: sia a Torino che a Milano tra il pubblico c’erano tanti bambini, e un po’ li temevo, proprio perché le cose che faccio non sono pensate loro, però ho visto che hanno seguito bene, si sono divertiti e che sono stati buoni fino alla fine.
«D’altra parte non è uno spettacolo filosofico e ha una forte componente visuale, che va bene per i bambini, direi dai quattro, cinque anni in poi.»

Sandra Matuella – s.matuella@ladigetto.it


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