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Presidente Mattarella: «Mission Impossible two»

La presidente del Senato Casellati salirà al Colle per dire che Salvini e Di Maio rimangono ai due lati del ring

La missione esplorativa della presidente del Senato Maria Alberti Casellati è praticamente conclusa e, come ampiamente previsto, non portato ad alcun risultato apprezzabile.
Certo non fa mai male mettere i candidati di fronte alle proprie responsabilità, ma tornerà al Quirinale dicendo che non esiste un accordo tra Salvini e Di Maio.
La situazione al momento è questa.
Di Maio vuole stringere un accordo con Salvini ma senza Forza Italia e Fratelli d’Italia. «Sarebbe come tradire l’elettorato», afferma. Singolare come invece vogliano che il Centrodestra tradisca il proprio elettorato.
Ma la verità è visibile a tutti: Lega e 5 Stelle hanno i numeri per ottenere la fiducia dal parlamento, ma Salvini con i soli seggi della Lega diventerebbe alleato di secondo piano e quindi non entrerebbe mai a Palazzo Chigi.
Ovviamente il Centrodestra rimane compatto e anzi rilancia a Di Maio affinché tolga i veti.
E così Di Maio ha fatto un piccolo passo avanti irriverente: è disposto ad accettare l’appoggio esterno di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Per fare un traslato, sarebbe come dire «non ti acquisto l’automobile, ma se vuoi pagarmela lo stesso sono disponibile».
Insomma, venerdì sera la signora Casellati sale al Colle per riferire che i due contendenti non hanno modificato la propria posizione.
 
E a questo punto il presidente Mattarella ha tre strade da percorrere.
La prima è di conferire lo stesso incarico esplorativo al presidente della Camera Fico. Ovviamente al momento non si vede quali risultati potrebbe ottenere ma, come abbiamo detto, insistere giova sempre.
E poi fico è un politico più navigato di Di Maio e, essendo dei 5 Stelle, potrebbe avere una carta in più da giocare con il suo leader.
Non è escluso peraltro che l’incarico di formare il governo possa essere conferito allo stesso Fico, tagliando in questo modo la testa al toro. Una volta incaricata una terza persona, 5 Stelle e Centrodestra potrebbero trovarsi costretti a non rifiutare. E questa sarebbe la seconda opzione di Mattarella, una sorta di evoluzione della prima.
La terza via di Mattarella sarebbe il conferimento dell’incarico a un tecnico. Formerebbe il cosiddetto «Governo del Presidente», né più né meno di come aveva fatto Napolitano con Monti.
Quest’ultima opzione è la più temuta dai partiti, perché sarebbe come dichiarare il fallimento di quello che finora avevano orgogliosamente definito vittoria elettorale.
Non abbiamo riportato la quarta possibilità, quella delle elezioni anticipate. Anche se al momento sembra l’unica soluzione, in realtà è la più remota.

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