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Al via la 66ª edizione del Trento Film Festival

11 giorni di film e appuntamenti per un pubblico sempre più ampio – In programma 130 film, di cui 25 in concorso, 150 appuntamenti, tra serate, mostre e convegni

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• Torna al festival il grande e originale spettacolo del cinema muto musicato dal vivo (26 aprile, alle 21, al Teatro Sociale) con il capolavoro Visages d’enfants, di Jacques Feyder, e l’esecuzione dell’Orchestra Città Aperta, dirette dal celebre compositore Carlo Crivelli, autore delle partiture.
• Le opere in anteprima italiana che apriranno e chiuderanno la programmazione cinematografica del 66° Trento Film Festival saranno lo spettacolare film di sport e avventura francese Tout là-haut, di Serge Hazanavicius, girato tra le nevi di Chamonix e dell'Himalaya, e il debutto italiano Resina, di Renzo Carbonera, ambientato nella comunità cimbra di Luserna, in Trentino.
• Ricchissima esposizione di libri alla 32. edizione della rassegna internazionale dell’editoria di montagna «MontagnaLibri» che si ripresenta con un programma d’incontri di altissima qualità.
• Ricco programma anche per i più piccoli e le famiglie con «TFF Family», con le numerose attività al «Parco dei Mestieri». Iniziative anche in montagna, in collaborazione con il MUSE-Museo delle scienze di Trento e la Rete di Riserve del Monte Bondone.

Presentato questa mattina a Palazzo Geremia il programma della 66ª edizione del Trento Film Festival che si svolgerà a Trento dal 26 aprile al 6 maggio.
A illustrare i numerosi appuntamenti della rassegna sono stati il presidente del festival, Mauro Leveghi, la direttrice, Luana Bisesti e il responsabile del programma cinematografico, Sergio Fant.
Presenti, in rappresentanza dei soci della rassegna, il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, l’assessore alla Cultura del Comune di Bolzano, Sandro Repetto, il vicepresidente generale del Cai, Erminio Quartiani. 


 
 Le dichiarazioni 
«Il racconto intriso di poesia e bellezza che il Trento Film Festival, nel corso degli anni, ha dipanato – ha evidenziato il sindaco Andreatta – è dedicato a donne e uomini che hanno affrontato la montagna non per sport, non come fosse un'attività ginnica, non solo con l'immancabile coraggio e l'indispensabile preparazione: quello che ci colpisce è il fatto che, attraverso la montagna, attraverso le loro imprese, alpinisti, arrampicatori, camminatori hanno fatto crescere il loro valore umano, la loro statura, diventata straordinaria, esemplare ovvero degna di ammirazione e in grado di illuminare anche la nostra quotidianità di uomini di pianura.
«Per questo ringrazio il Trento Film Festival: perché anche stavolta allarga i nostri orizzonti.
«Quelli geografici, visto che ci porta sempre lontano, quest'anno finanche in Giappone; quelli della conoscenza del nostro fragile ambiente; ma anche quelli dell'esperienza umana, che si arricchisce di nuove, potenti suggestioni.»
 

 
«Alla vigilia di un'edizione del Trento Film Festival che, stando al programma presentato quest'oggi sembra davvero in grado di proporre molteplici spunti di riflessione critica sulla montagna nelle sue diverse e molteplici declinazioni, la Città di Bolzano – ha dichiarato l'Assessore comunale alla Cultura Sandro Repetto – è ancora una volta lieta di poter offrire il suo contributo in qualità di ente socio della rassegna ad un evento che sa proporre e valorizzare tutti gli elementi che costituiscono l'ambiente alpino e montano.
«Anche da un punto di vista meramente culturale, Trento Film Festival riesce a interpretare vari elementi ed aspetti che caratterizzano il nostro territorio. Il tutto in maniera attenta e puntuale.
«Una rassegna che pur non tradendo le sue origini e le sue tradizioni oramai consolidate, riesce ogni anno ad offrire tanti motivi d'interesse e grandi novità.»
 

 
«Nel tempo – ha spiegato Mauro Leveghi – il Trento Film Festival è diventato un grande prodotto corale rivolto a un pubblico sempre più ampio, specchiando la cultura delle terre alte e ampliando sempre di più la vista sulle montagne di tutto il mondo, le loro vallate e le popolazioni che vi abitano.
«Una montagna intesa sia come limite imposto all’uomo, sia come limite che l’uomo pone a se stesso nell’affrontarla o nel viverla e che può rappresentare anche un’interessante fonte di reddito in grado di garantire benessere e sviluppo economico.
«Oggi c’è bisogno di fermarsi per riflettere e il Festival, come avviene in un vero e proprio campo base o in un rifugio, luoghi privilegiati d’incontro e di discussione, può contribuire ad accrescere la sensibilità e la consapevolezza su tre valori circolari, che sono anche strategie, che ruotano attorno alla montagna: l’identità territoriale, che va rafforzata; la sostenibilità ambientale che va favorita; la diffusione della responsabilità territoriale, che ci deve vedere tutti concordi e attivi nella tutela di un patrimonio naturale unico e non replicabile.»
 

 
«Con un pizzico di emozione – ha aggiunto Luana Bisesti – il 26 aprile apriremo il sipario su questa nuova edizione del festival che si caratterizza sia per le numerose proposte in grado d’intercettare gli interessi e i gusti di un pubblico variegato, dagli alpinisti, a chi si dedica alle semplici passeggiate in montagna, sia per l’affetto sempre maggiore che percepiamo dalle persone e dal territorio, con il coinvolgente entusiasmo di più di 100 giovani volontari, provenienti da diverse regioni d’Italia, che faranno parte della squadra operativa della rassegna. Il programma di quest’anno è davvero ricco, a cominciare dagli eventi per il Paese ospite, il Giappone, cui è legato anche il manifesto ufficiale della rassegna firmato dall’illustratore e graphic designer Philip Giordano che vive proprio nel Paese del «Sol Levante». Il tratto di questo artista italiano, ma per sua formazione appartenente al mondo, è fresco e leggero e riesce ad esprime, con una notevole forza attrattiva, i sentimenti di gioia e stupore provati da un bambino o da un adulto al cospetto di un cielo stellato o allo spettacolo di una montagna.»
 

 
Il programma dedicato al Giappone, realizzato con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia, permetterà di scoprire diverse sfaccettature di questo straordinario e affascinante Paese che si caratterizza, peraltro, per il rapporto secolare dei suoi abitanti con un territorio in gran parte costituito da boschi, montagne e vaste aree rurali.
«Questi ambienti naturali, meravigliosi, ma spesso aspri – ha evidenziato Sergio Fant – saranno lo sfondo di film che documentano la vita di chi resiste alle difficili condizioni, alle forze della natura, alle intemperie, alla solitudine e dopo la catastrofe nucleare di Fukushima persino all’invisibile radioattività, rifiutandosi di tradire le proprie radici, scegliendo la frenetica vita nelle grandi città.»
 
Si parlerà anche del ruolo che ha la cultura gastronomica nella società e nella famiglia giapponesi, oltre che nella percezione del Paese nel resto del mondo. Le varie iniziative saranno realizzate con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.
 
 
 Gli ospiti degli eventi 
Davvero numerosi i protagonisti e gli ospiti che animeranno le serate evento del festival: per le serate alpinistiche Reinhold Messner, Hansjoerg Auer, Hervé Barmasse, Manolo, Adam Ondra, Nicola Tondini, Alex Txicon, Denis Urubko, il meteorologo d’alta quota Filippo Thiery.
I giovani Silvestro e Tomas Franchini, Manuel Bontempelli, Gianni Canale, Aldo Mazzotti, Linda Parisi e la madre Ida che insieme alle testimonianze di Sergio Martini, Ermanno Salvaterra, Maurizio Giarolli, Franco Nicolini, Palma Baldo, Marco Furlani, Egidio Bonapace, Giuliano Giovannini, Giuliano Stenghel, Maurizio Giordani, Sergio Speranza, Elio Orlandi e quella straordinaria di Cesare Maestri ricorderanno, con il fotografo e alpinista Adriano Dalpez, i figli Jalla e Claudio e il Coro della Sosat l’indimenticabile figura di Bruno Detassis a dieci anni dalla sua scomparsa. 
 

 
Tra i grandi nomi dell’alpinismo ci sarà anche Tommy Caldwell, diventato un’icona dopo la scalata in libera, realizzata con Kevin Jorgeson, della Dawn Wall su El Capitan, Yosemite, la big wall più difficile al mondo, che sarà ospite del festival in ben tre appuntamenti.
In occasione della serata dedicata a Bruno Detassis i fratelli Tomas e Silvestro Franchini con Franco Nicolini, di ritorno da pochi giorni dal Sudamerica, racconteranno in anteprima lo spettacolare concatenamento «Los Picos 6500» che hanno realizzato lungo le vette andine superiori ai 6.500 metri comprese tra Cile, Argentina, Bolivia e Perù.
Tra i personaggi degli altri eventi anche lo scrittore Paolo Rumiz, l’attore e regista Rocco Papaleo, il biker-viaggiatore Alessandro de Bertolini, il celebre alpinista Pierluigi Bini con lo scrittore Stefano Ardito.
 

 
«Questi appuntamenti – ha aggiunto Luana Bisesti – avranno come fili conduttori la slow mountain, vale a dire l’approccio lento e contemplativo alla natura e alle alte quote e quello dei confini dell’alpinismo, nel senso dei limiti della rinuncia e delle nuove frontiere di chi scala le montagne.
«Avremo altrettanto grandi ospiti anche negli altri appuntamenti della rassegna che hanno come sfondo la montagna, tra cui lo scrittore Marco Albino Ferrari, gli attori Mattia Fabris, Jacopo Bicocchi, Lucio Gardin. Ci sarà anche il pluricampione di ciclismo Francesco Moser che sarà ospite al festival all’anteprima assoluta del film sulla sua vita Moser. Scacco al tempo, di Nello Correale.
«Volti noti del mondo dell’alpinismo, della cultura, dello sport e dello spettacolo che condurranno il pubblico in un viaggio alla scoperta dei vari modi in cui può essere vissuta la montagna nel mondo, secondo diverse culture e differenti visioni.
«Ma avremo anche le testimonianze di due donne straordinarie, la climber iraniana Nasim Eshqi e l’alpinista nepalese Pasang Lhamu Sherpa Akita, premio del National Geographic Adventurer of the year nel 2016: due donne unite dalla stessa passione per la montagna e dal medesimo impegno per l’emancipazione femminile nei loro rispettivi Paesi.
«Con loro scopriremo le enormi montagne di sacrifici e pregiudizi che ogni giorno devono scalare, oltre a quelle vere, per seguire la strada della loro vita.»
 

 
Anche quest’anno, il festival proporrà un ricco programma di mostre ed esposizioni, con tematiche che spaziano dal Giappone, alla Grande Guerra, fino alla montagna in tutte le sue forme. Tanto spazio sarà dato all’illustrazione e alla fotografia.
«Tra le esposizioni in programma – ha aggiunto Luana Bisesti – il 23 aprile, alle 18, a Palazzo Trentini, inaugureremo la mostra Bruno Detassis. Una vita libera in montagna, realizzata in collaborazione con la SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) a cura di Adriano Dalpez e Riccardo Decarli, con l’allestimento dell’architetto Roberto Festi.
«La mostra, di cui una parte sarà allestita anche alla Casa della SAT, è la prima esposizione dedicata al grande alpinista e illustra la sua figura umana e le grandi imprese sportive che ha realizzato durante la fervida vita.
«Saranno esposte quaranta fotografie di Detassis e delle montagne da lui scalate, opere di Adriano Dalpez.
«In mostra anche molti oggetti appartenuti all’alpinista e un ciclo di video che lo riprendono che sarà proiettato nello Spazio Alpino della Casa-SAT.»
 

 
Grandi nomi anche per gli incontri letterari alla 32ª edizione della rassegna internazionale dell’editoria di montagna «MontagnaLibri» e alle presentazioni dei freschi di stampa «Prima a… Roccabruna».
Numerosi celebri scrittori e alpinisti, tra i quali Paolo Cognetti, Susanna Tartaro, Ilaria Tuti, Stefano Ardito, Tommy Caldwell, Francesco Vidotto Dante Colli, Alessandro Gogna, Simon McCartney, Manolo, Giorgio Daidola, Markus Holzer, Markus Larcher, Emilio Previtali condurranno il pubblico in storie d’avventura, di montagna e sci alpinismo, con un focus anche sui prodotti del territorio «da mettere nello zaino per una sana alimentazione in montagna»: gli esperti della Fondazione Edmund Mach, tra i quali il presidente Andrea Segrè e il dirigente del Servizio di Dietetica e nutrizione clinica dell’Azienda sanitaria della Provincia Autonoma di Trento, Carlo Pedrolli, illustreranno, infatti, la versione alpina della dieta.
Celebri autori anche per il Giappone, come Giorgio Amitrano, uno dei massimi esperti di letteratura e lingua giapponese e la scrittrice Yōko Tawada.
 

 
Programma ricchissimo di eventi anche per i più piccoli e le scuole con «TFF Family», la sezione della rassegna che racchiude tutte le attività che si svolgono nell’ambito del «Parco dei Mestieri», ospitato nel meraviglioso giardino della sede arcivescovile di Trento e organizzato in collaborazione con Vita Trentina e Radio Trentino inBlu, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, MUSE-Museo delle scienze, Collegio delle Guide Alpine del Trentino, Parco Naturale Adamello Brenta, Gruppo Speleologico Trentino, il Centro per la Cooperazione Internazionale e l’Agenzia provinciale per le Risorse idriche e l’energia.
Collaborano anche l'Istituto Tambosi, l'Istituto Pavoniano Artigianelli per le Arti Grafiche e l'Azienda Forestale di Trento e Sopramonte.
Attività anche in montagna, con numerose iniziative organizzate in collaborazione con il MUSE-Museo delle scienze di Trento e la Rete di Riserve del Monte Bondone.
Si tratta di sei appuntamenti per scoprire il territorio del Bondone e le sue peculiarità storiche, naturalistiche, botaniche, faunistiche, ma anche enogastronomiche e culturali.

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