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Nuova Via della Seta: che significato ha per l’Europa?

Una conferenza internazionale di Eurac Research a Bolzano approfondirà risvolti politici, economici e culturali dell’imponente progetto infrastrutturale cinese

La Repubblica Popolare Cinese, un tempo conosciuta come l’officina manifatturiera del mondo, punta a diventare una potenza economica mondiale.
Il paese sta investendo massicciamente lungo le antiche vie commerciali per realizzare strade, ferrovie, porti, aeroporti, gas e oleodotti, reti di fibra ottica, per migliorare i collegamenti con l’Asia orientale e centrale, l’Europa e alcuni paesi africani.
Quali conseguenze - globali e regionali - avrà questo progetto?
Ricercatori ed esperti ne discutono in una conferenza organizzata dal centro di ricerca Eurac Research.
L’appuntamento è per giovedì 31 maggio, dalle ore 9 alle 14, al NOI Techpark, nella zona industriale di Bolzano.

Le imprese statali cinesi stanno lavorando per espandere i terminal container nei porti del Pireo, nei pressi di Atene, e di Vado, vicino a Genova.
L’obiettivo principale è quello di aumentare l’influenza cinese, rendere le vie commerciali più sicure e ingrandire il proprio mercato.
Ma quale significato assume per noi questo gigantesco progetto infrastrutturale cinese? Quali conseguenze politiche potrà avere? Quali possibilità di cooperazione e networking si creeranno per l’economia?
Se ne discute in una conferenza che vede la partecipazione, tra gli altri, del giornalista tedesco ed esperto di Cina Stefan Baron e di Run Wang, professore di sviluppo regionale all’Università di Hubei a Wuhan nella Cina centrale. I relatori racconteranno la strategia cinese secondo la prospettiva politica, economica e culturale, evidenziandone le diverse dimensioni e sfaccettature e analizzandone possibili rischi.
 
«Parlare di Via della Seta potrebbe sembrare qualcosa di molto lontano da noi: invece questo progetto avrà conseguenze anche per l’Alto Adige. Punto di arrivo di una delle Vie della Seta marittime è infatti Venezia, altre vie percorrono l’Austria e la Germania, – spiega Harald Pechlaner che, insieme a Roland Benedikter, guida il Center for Advanced Studies di Eurac Research e organizza la conferenza. – Nell’ottica della strategia di globalizzazione cinese la posizione dell’Alto Adige è importante perché si trova nell’area di incontro tra le regioni metropolitane del sud della Germania e del nord Italia.
«La convinzione di Pechlaner e Benedikter è che la nuova Via della Seta non riguarderà solo lo scambio di merci, ma anche la realizzazione di servizi e scambi culturali.»
 
Oltre agli esperti internazionali, prendono parte alla tavola rotonda anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher, Konrad Bergmeister del consiglio d’amministrazione della Galleria di Base del Brennero e il direttore di Fiera Bolzano Thomas Mur.
I protagonisti locali discuteranno delle possibili conseguenze della nuova Via della Seta sull’economia locale.

La partecipazione alla conferenza è gratuita.
È richiesta la registrazione a advanced.studies@eurac.edu o 0471 055 801.
È prevista la traduzione simultanea in tedesco, italiano e inglese. Al termine della conferenza sarà possibile partecipare a un breve tour del NOI Techpark.
 

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