La squadra Mobile di Trento porta in carcere un tunisino ricercato
Gli è stata notificata la misura di custodia in carcere per i reati di sequestro di persona, violenza sessuale lesione personale aggravata ed atti persecutori
La Squadra Mobile di Trento, nell’ambito della ricerca dei latitanti sul territorio provinciale, che nell’ultimo mese ha portato all’arresto di 9 persone, nella mattinata di oggi ha notificato a un tunisino di 22 anni ricercato da alcuni anni e che aveva trovato rifugio fuori dal territorio dello Stato, la misura della custodia cautelare in carcere per i reati di sequestro di persona, violenza sessuale lesione personale aggravata e atti persecutori.
Fatti commessi a Trento il 5 e 6 marzo 2014. L’uomo, all’epoca già sottoposto alla misura di prevenzione dell’ammonimento del Questore, dopo aver incontrato l’ex compagna in centro a Trento l’aveva picchiata cagionandole numerose lesioni.
Nel contesto è stato inoltre arrestato in esecuzione all’ordine di carcerazione perché condannato a una pena di 2 anni e 2 mesi di reclusione, nonché una multa da 600 euro, in quanto ritenuto responsabile dei reati di rapina e porto abusivo di armi.
Fatti commessi a luglio 2013, sempre nei confronti dell’ex compagna.
L’uomo, che si è costituito negli Uffici della Squadra Mobile, è stato tradotto presso il locale carcere.
«Questo arresto – commenta il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione, – pur essendo un importante risultato di polizia giudiziaria, rappresenta per la Polizia di Stato il punto di svolta per la tutela delle vittime di queste forme di violenza odiose e ignobili.»
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