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22/05/2023 - Incontri

Ventotto maestri trentini e i loro percorsi da Nord a Sud

Inaugurata la mostra d’arte a palazzo Trentini

Ventotto maestri trentini e i loro percorsi da Nord a Sud

Ideatore e curatore Warin Dusatti. Al vernissage il presidente Kaswalder e la consigliera Dalzocchio

Ventotto maestri trentini e i loro percorsi da Nord a Sud
​​​​​È quasi un’antologia dell’arte trentina del ‘900, quella che la rassegna “Da nord a sud” propone fino al 24 giugno presso la sede del Consiglio provinciale di Trento. Sottotitolo: Studi e contaminazioni degli artisti trentini tra Italia, Tirolo e Germania fra le due guerre. Si scorrono i nomi dei ventotto artisti (per 64 opere totali) e si apprezza immediatamente lo spessore dell’evento, che Walter Kaswalder ha voluto ospitare a palazzo Trentini e poco fa ha inaugurato assieme a Mara Dalzocchio (Ufficio di Presidenza), prima di rientrare di corsa in aula consiliare per la trattazione della variazione di bilancio Pat.

L’ideatore e curatore dell’esposizione - Warin Dusatti, direttore responsabile di Arte Trentina – ha sviluppato un taglio assai stimolante: ricostruendo le formazioni accademiche di pittori e scultori trentini del ”secolo breve”, infatti, si va a raccontare in profondità di un territorio come il nostro, che è sempre stato in costante dialogo da un lato con i grandi centri culturali dell’alta Italia e dall’altro con l’area del Tirolo storico e più su fino a Monaco e Vienna. Nell’anno e nel momento in cui l’assemblea legislativa trentina organizza l’assise biennale con Bolzano e Innsbruck (il Dreier Landtag 2023 di Riva del Garda, che si terrà il 14 e 15 giugno), l’obiettivo è stato quello di approfondire e mettere in luce una cultura e un’arte figurativa trentina non autoreferenziali e asfittiche, ma alimentate e maturate proprio attraverso i fitti rapporti interregionali e transfrontalieri.

Scopriamo in particolare – scrive Kaswalder aprendo il catalogo - quanto intimo sia stato il rapporto tra gli ingegni creativi della nostra terra e l’area tirolese di lingua tedesca, una plastica rappresentazione di come l’euroregione corrisponda a un solido trascorso e a un bisogno di relazioni che è di lunga data e ha dato nel tempo frutti importanti.

Anche grazie ai testi in catalogo, ecco dunque un apprezzabile contributo alla descrizione di quella “identità trentina” che sappiamo essere così complessa, composita e bicipite, rivolta contemporaneamente e da sempre a nord e a sud, al mondo italiano e al mondo tedesco e mitteleuropeo”.

Marcello Nebl poco fa ha ben messo in luce i significati della rassegna, soffermandosi ad esempio sull’importanza culturale rivestita nel Novecento dalla Scuola Reale Elisabettina di Rovereto, dove studiano tra i molti Luigi Bonazza e Oddone Tomasi, prima di proseguire la loro alta formazione a Vienna, dove approda anche Luigi Ratini (poi docente alla stessa scuola elisabettina). Da questa mostra escono ben ricostruiti i percorsi accademici di una autentica teoria di grandi firme trentine: Armani, Balata, Polo, Rasmo, Lasta, Wenter Marini (e altri) diretti a nord, Iras Baldessari, Casetti, Disertori, Bonacina, Garbari, Melotti, Pancheri, Gigiotti Zanin (e altri) diretti a sud, come anche il rivano Luigi Pizzini di cui è in corso una grande antologica tra il Mag gardesano e Casartisti a Canale di Tenno. Si respira in queste connessioni la temperie culturale di un Trentino combattuto tra Impero e irredentismo, un Trentino ricco di creatività e in prima linea, tanto che Annamaria Targher poco fa ha voluto sottolineare che questi maestri si sono espressi allo stesso livello dei maggiori nomi nazionali. Erminia Bruni Menin tiene alta la bandiera del gentil sesso, evitando una carrellata tutta al maschile. Una mostra da vedere, questa, che ci illumina percorsi di vita fecondi, come quello di Umberto Moggioli che va a vivere a Burano e lì intreccia legami con altri pittori conterranei come appunto il Pizzini, Mario Disertori e Benvenuto Disertori.

Ingresso libero a palazzo Trentini di Trento fino al 24 giugno prossimo, dalle 9.30 alle 18.30 nei feriali, dalle 9.30 alle 12.30 il sabato, con chiusura la domenica.

Immagini
  • L'inaugurazione 1 (foto Alessio Coser)
  • L'inaugurazione 2 (foto Alessio Coser)
  • L'inaugurazione 3 (foto Alessio Coser)