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Vinta la «guerra del Prosek» - Di Giuseppe Casagrande

Non si potrà più usare il nome ingannevole sulle etichette dei vini della Croazia o di qualasiasi altro Stato membro dell'Ue. Esulta il governatore del Veneto Zaia

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La soddisfazione del governatore del Veneto Luca Zaia.

Il Veneto ha vinto la guerra del Prosek con la Croazia.
Le bollicine Prosecco sono patrimonio esclusivo del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. Si chiude così una disputa che durava da anni. Soddisfatti i Consorzi di tutela della Docg storica (Conegliano, Valdobbiadene, Colli Asolani) e della Doc allargata al Friuli Venezia Giulia.
Soddisfatto, in particolare, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

 

La Croazia non potrà più utilizzare sulle proprie etichette la menzione Prosek.
 
  Zaia: «Questo nome è nostro e nessuno potrà più utilizzarlo in Europa» 
«Il nome Prosecco chiude definitivamente, e nel modo migliore, la querelle Prosecco-Prosek, con una vittoria per le bollicine venete» ha dichiarato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
«Questo nome è nostro e nessuno potrà più utilizzarlo in Europa come "menzione tradizionale" per indicare un vino che vuole solamente evocare le nostre bollicine, ma non ha nulla di veneto. Il nuovo Regolamento europeo sulle IG (Indicazioni Geografiche) mette, quindi, la parola fine ad una sgradevole vicenda.»
 

Una splendida immagine delle colline del Prosecco patrimonio universale dell'Unesco.
 
  Quell'uso ingannevole del nome «Prosek» sulle etichette croate 
«Questo risultato è frutto di una grande lavoro di squadra tra istituzioni, associazioni di categoria e consorzi che in tutte le sedi hanno difeso non solo un brand, ma un vino che esprime la storia e l’identità del Veneto» ha aggiunto Zaia annunciando la pubblicazione del testo del Regolamento dell’Unione Europoa nella Gazzetta Ufficiale Europea, «che limita definitivamente l’uso ingannevole del nome Prosek sulle etichette croate o di qualsiasi altro Stato membro, generando confusione tra i consumatori».
 

Il campanile e la piazza della località Prosecco-Prosek sul Carso triestino.
 
 Le prime citazioni del nome «Prosecco» risalgono al XIV secolo 
«Ci tengo anche a ricordare - precisa Zaia - che Prosek è un nome che ci appartiene. C’è una riserva del nome con un decreto del 2009 che firmai quando ero ministro, riconosciuto dall’Europa, e c’è il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. Ma c’è pure una motivazione storica: le prime citazioni del nome "Prosecco", località diventata famosa per aver dato il nome ad uno dei vini più richiesti dai mercati internazionali, risalgono alla fine del XIV secolo, ed esiste una cartina geografica in cui la località di Prosecco è denominata Proseck in ragione dell’assoggettamento dell'area, in quel periodo storico, al dominio asburgico».
 

La segnaletica stradale bilingue della località che si affaccia sul Golfo di Trieste.
 
 Il toponimo si riferisce ad una località che si affaccia sul Golfo di Trieste 
Antichi documenti storici certificano senza ombra di dubbio che il toponimo «Prosecco» si riferisce ad un paesino dell'altopiano carsico che si affaccia sul Golfo di Trieste. Oggi è uno dei quartieri collinari del capoluogo giuliano che offre uno skiline spettacolare sulla città, luogo privilegiato per assistere alla regata velica della «Barcolana».
Il paese Prosecco era identificato con la località «Prošek» (sloveno) durante la dominazione dell’impero austro-ungarico e la versione bilingue campeggia ancora oggi nei cartelli stradali a dimostrazione che «Prošek» altro non è se non la traduzione di Prosecco. In tale territorio da sempre si produceva vino come attestano incisioni, accordi commerciali, opere letterarie.
La parte vecchia della località è abitata prevalentemente dalla comunità slovena (prima dell'annessione all'Italia, più del 90% della popolazione era di madrelingua slovena), mentre la parte moderna costruita negli anni Cinquanta e Sessanta è abitata in gran parte da esuli istriani.
 

Antonio Carpenè, padre del Prosecco e della Scuola enologica di Conegliano.
 
  Quel vino dolce passito prodotto in Dalmazia e venduto in ambito domestico 
La Commissione Europea ha concesso la Denominazione di Origine Protetta «Prosecco» nel 2009, ma la prima DOP comprendente Prosecco risale addirittura al 1973. Non c’è dubbio, quindi, che il «Prosecco» sia una delle Denominazioni di Origine Protette Europee più conosciute e apprezzate nel modo.
Il Prošek, vino dolce della Dalmazia, è tutt'altra cosa rispetto al nostro Prosecco, anche se vanta una storia altrettanto centenaria. Le prime citazioni della menzione tradizionale Prošek risalirebbero, infatti, al 1774. Ma si tratta - come detto - di un vino passito da dessert, prodotto in Croazia sulla costa e sulle isole di Hvar (Lesina) e Vis (Lissa) da una trentina di vignaioli per un totale di poche migliaia di bottiglie l’anno, vendute in ambito domestico.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande - g.casagrande@ladigetto.it

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