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La signora dei fiumi: il silenzioso ritorno della lontra nelle Alpi

Mercoledì 8 maggio 2024, alle 20.45 al MUSE – Museo delle Scienze di Trento

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L'ultimo appuntamento di «Incontri al museo per parlare di fauna» è dedicato al ritorno della lontra sui rilievi alpini italiani, un fenomeno ben documentato grazie al monitoraggio nazionale promosso e finanziato da WWF Italia. Al MUSE mercoledì 8 maggio alle 20.45 Luca Lapini, zoologo del Museo Friulano di Storia Naturale, fornirà in anteprima un primo quadro d’insieme sulla «signora dei fiumi», uno dei mammiferi più rari in Italia.
Da un centinaio di animali arroccati in pochi fiumi dell’Italia centro-meridionale in quarant’anni la situazione della lontra in Italia è nettamente migliorata: oggi si contano 800-1.000 esemplari in evidente fase di espansione sia dal sud Italia (con la recente ricolonizzazione di Abruzzo, Lazio, Toscana ed Emilia-Romagna), sia dal nord (Liguria, Lombardia, Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia).
 
Nel corso della serata al MUSE Luca Lapini, uno dei massimi esperti italiani di questo animale, fornirà un quadro aggiornato della situazione della specie sul territorio alpino. L'incontro sarà moderato da Paolo Pedrini, coordinatore dell'Ambito Biologia della Conservazione – Ufficio Ricerca e Collezioni MUSE.
«Nel XX secolo la lontra ha rischiato di estinguersi in gran parte d’Italia. Oggi – anticipa Lapini – i dati sono confortanti: questa specie sta rapidamente recuperando terreno sia in Italia centro meridionale, sia in Italia settentrionale, dove sta autonomamente rientrando da Slovenia, Austria, Svizzera e Francia. Il tema dell’incontro promosso dal MUSE, dal titolo ‘La signora dei fiumi: il silenzioso ritorno della lontra nelle Alpi’, è focalizzato proprio sul ritorno di questa specie nell’arco alpino».
 
Il monitoraggio nazionale, i cui dati verranno presentati il 31 maggio in occasione della Giornata mondiale della lontra, è stato promosso e finanziato dal WWF Italia. Allo studio hanno preso parte numerosi volontarie/i, studentesse/i e associazioni, seguendo la metodologia standardizzata OSG (Otter Specialist Group) che consente confronti relativamente precisi tra diverse aree di ricerca. Nel corso delle indagini è comunque stata utilizzata sia la ricerca di marcature lungo i fiumi, sia l’utilizzo del camera-trapping, sia la ricerca di reperti da road-mortality.

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