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Cartoline di Bruno Lucchi: Buon Natale, nonostante tutto!

La Cartolina di questo Natale 2020 è concepita come un diario di bordo. Pagine che narrano uno dei tanti viaggi che la mia vita di artista mi ha dato

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Passau, 25 settembre 2020
Spectrum Kirche.

Eccomi di nuovo in questo scrigno bavarese dove l'arte è a disposizione di tutti.
Guardo il manifesto, avverte che tra poche ore - alle 19 - ci sarà l'inaugurazione della mostra Maria. Immagini di Maria del XX e XXI Secolo.
Ho la gioia e l'onore di avere tre mie opere esposte.
Pensavo per il Natale 2021 di organizzare, qui da noi,
una mostra sul tema del Natale con le tue opere,
la voce mi investe alle spalle, di sorpresa.
E sorpresa - grande - è la proposta che mi viene lanciata da Monsignor Bernard Kirchgessner.
È così - a volte - che scaturisce l'idea di un progetto, da una voce amica.
 
È un'avventura, un viaggio, che ha come meta un luogo sacro per gran parte dell'umanità: Betlemme. Un piccolo paese che non esisteva quasi; un luogo in cui non aveva senso vivere, ma lì ci vivevano 83 persone, anzi 84 dopo la nascita di quel Bimbo che, quella notte, ha dato inizio ad una Storia che da oltre duemila anni si ripresenta con cadenza annuale.
 
Levico Terme, 15 ottobre 2020
Studio Molo 51

Oggi la giornata si è presentata ricca di luminosità. È così da qualche giorno.
La scrivania dello studio mi accoglie nel suo disordine: libri sparsi, fogli grandi arrotolati (chissà quale lavori conservano?), qualche disegno abbozzato buttato giù nella speranza di scovare l'idea giusta. Lo sguardo cade sull'ultimo progetto realizzato.
Racconta la storia dei nostri giorni: una panchina deserta, un cappello e un bastone abbandonati all'improvviso; dietro un muro opaco un padre tende la mano per un ultimo saluto verso chi non c'è più, e una madre abbraccia e sostiene un bimbo, segno di futuro. Di domani.
 
La vita di uno scultore è solitaria. Si confronta - in solitudine - con un pezzo di terra o di altro materiale da formare. C'è, in lui, desiderio di compagnia, per questo giorno e notte pensa, osserva, ascolta, medita, curiosa, sogna, cerca, sperimenta, studia, ripassa, progetta, legge.
 
Levico Terme, 20 novembre 2020
Salotto di casa

Stamattina presto, ho letto parole. Parole di Vangelo. Vangelo di Luca e Matteo. Parole che hanno risuonato chissà quante volte nelle nostre chiese, nei giorni vicini al Natale. Parole che fanno respirare, che ancora portano serenità a mezzo mondo a dispetto dell'usura del tempo.
Stamattina presto, ho letto parole. Parole di Vangelo, perché se quella Storia la voglio far fiorire con le mie mani, tra misure ed armonie, in quella Storia mi ci devo tuffare dentro.
Deve essere espressione personale. Narrata con il mio stile: «Il Natale secondo Lucchi».
 
La posta in gioco è alta. È necessario un cauto approccio quando ci si confronta con il sacro. Ma agli artisti è richiesto di osare: osare sempre. Senza limiti. Ad uno scultore, in particolare, viene chiesto di cercare bellezza in un anonimo pezzo di terra.
 
Levico Terme, 30 novembre 2020
Studio Molo 51

La neve da spettacolo muto sulle cime delle montagne.
Eccomi qua, ancora una volta, a cercare bellezza in un ammasso di terra.
La paura è di rappresentare il «già visto».
Sì, perché i nostri occhi sono colmi di ovvietà quando si rappresenta la Natività.
Il bisogno che pulsa dentro di me, invece, è quello di ripulire quel blocco di terra dalla retorica, dalla banalità. Dal «visto e rivisto», appunto.
“Come raccontare la poesia e la magia del Natale in un modo inedito? Nuovo?
È smussando quel blocco di terra - in modo un po' grezzo - che emerge una forma inaspettata.
Gesti liberi hanno condotto, quasi inconsapevolmente, a qualcosa di nuovo.
La plasticità della scultura richiama, ai miei occhi, quella di un abbraccio.
 
Il Natale come abbraccio?
Ora so da dove partire.
Da un abbraccio.
 
Una composizione che – nella sua completezza - prende forma di abbraccio.
Oggi, gesto desiderato più che mai.
Sappiamo tutti quello che sta succedendo all'intero pianeta.
Credo che un abbraccio avvolgente sia proprio significativo.
Un abbraccio che ha un cuore: un «Cucciolo d'Uomo» da proteggere.
 
Per far uscire l'anima di una storia non bisogna avere fretta.
A Natale, oltre ad essere tutti buoni, abbiamo tutti più fretta.
Per lo scultore, che vive di ritmi tranquilli, allora non è mai Natale.
Il suo è un cammino lento. Un percorso a tappe.
Attenzione, cura e pazienza, nell'arte scultorea, procedono di pari passo.
Con tranquillità. Pazienza.
 
Levico Terme, 10 dicembre 2020
Studio Molo 51

Fuori dalla finestra la città corre veloce.
La scultura ha ritmi diversi. È contro tempo.
Non va d'accordo con la mentalità contemporanea della fretta, del «tutto subito».
Sono passate diverse settimane da quando la prima «scintilla»
ha dato avvio alla genesi di questo mio lavoro sulla Natività.
La scultura ha bisogno di tempi lunghi di lavorazione.
C'è la riflessione sull'idea iniziale,
la progettazione accurata,
le variazioni in corso d'opera.
C'è il lungo lavoro di formatura,
di svuotamento, di assemblaggio.
Poi la fase finale: rifiniture, essiccazione, cottura e patinatura.
Non c'è sosta nella vita di uno scultore.
È cammino lento verso una meta ogni volta diversa. Nuova.
Oggi la meta è: «La Natività».
 
Scheda tecnica:
Titolo dell'opera: «Abbraccio di Betlemme».
Descrizione: L'opera ritrae la scena tipica della nascita di Gesù.
Un Uomo e una Donna con tra le braccia il proprio Piccolo appena venuto alla luce, in una notte d'inverno, in Terra di Palestina.
Esecuzione: dal 30 novembre al 24 dicembre 2020.
Misure: 26,3 x 25 cm.
Materiale: Semi refrattario cotto ad alta temperatura.
 
Levico Terme, 25 dicembre 2020
Natale.
Salotto di casa.

Dalle ampie finestre entra la luce.
Le note di «Air, On the First Star Of The Night» (Aria, sulla prima stella della notte) di Ezio, Ezio Bosso, riempiono lo spazio di calore e colore.
L'opera «Abbraccio di Betlemme» è lì, posata sotto l'albero addobbato a festa.
La scultura sorprende anche chi la realizza. L'arte porta - chi come me nel suo lavoro ha ancorato con cura, paure, ispirazioni, esperienze, intuizioni, ispirazioni - in luoghi inimmaginabili.
E quando, questi sono nuovi, inediti, è difficile trattenere la gioia.
Sarà un brindisi più amaro del solito, quest'anno.
Un intruso indesiderato ha soffiato via quella serenità che caratterizzava questi giorni.
Mi perdo in un pensiero:
Una terra umida, senza forma, ora ha una sua Poesia. Sacra.
Almeno lo spero.
 
Buon Natale!
nonostante tutto,
e un abbraccio.
 
Bruno Lucchi



























 Bruno Lucchi 
Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento
info@brunolucchi.it
+39 (0)461 707159 studio - +39 329. 8632737
www.brunolucchi.it
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