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Cartoline di Bruno Lucchi: Mentone e Jean Cocteau

Sono un accanito fan di Cocteau, che tra l'altro è un disegnatore strepitoso…

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Una famosa fotografia, fatta al caffè La Rotonde in Montparnasse a Parigi nel 1916, immortala Picasso con la modella Pâquerette, Amedeo Modigliani, il critico André Salamon e altri artisti.
Lo scatto che immortala quel gruppo, è di un loro amico comune amico: Jean Cocteau.
 
Gli artisti all’epoca si frequentavano, si scambiavano opinioni, erano in continuo dibattito, a volte anche aspro, spesso con rivalità, ma in caso di bisogno sempre pronti a darsi una mano. I locali parigini erano le sedi dei loro incontri e discussioni, sempre accompagnate da calici di vino o di Pernod.
Constantin Brâncu?i, Diego Rivera, Maurice Utrillo. Pablo Picasso, Chaim Soutine, Jean Cocteau, Guillame Apollinaire, Paul Césanne, Juan Cris, Amedeo Modigliani i frequentatori di questi locali, attori e protagonisti di quel fermento artistico e culturale che coinvolgeva non solo il mondo delle arti figurativi, ma anche della letteratura, del cinema, del teatro e della musica.
 
Ho avuto la fortuna di aver toccato la coda, non di quei fermenti, ma dei dibattiti e movimenti che hanno animato gli anni Settanta e Ottanta, quando ancora gli artisti si confrontavano; per me, appena entrato in questo mondo, partecipare a quegli incontri, alle discussioni che emergevano, erano esperienze entusiasmanti.
Riccardo Licata e Giorgio Celiberti, Giuseppe Chiari e Eugenio Carmi, HSIAO Chin e Andre Villers, con Riccardo Schweizer e Giancarlo Vitturini, restano ricordi incancellabili.
Erano anni con una evidente voglia di fare arte e di condividerla, in una continua ricerca di confronto. Oggi non riesco a trovare lo stesso fare con gli artisti contemporanei. Oggi ognuno fa il proprio lavoro, ognuno impegnato a coltivare il proprio giardino, spesso senza aver mai fatto un corso di giardinaggio.
 
Jean Cocteau artista completo - poeta, saggista, sceneggiatore, disegnatore, scrittore, librettista, regista e attore, - sceglie la Costa Azzurra come luogo in cui vivere - come l’amico Pablo - in questa Regione ovunque si trovano sue tracce.
La Chapelle Saint-Pierre, a Villefranche-sur-Mer dipinta nel 1957, la Villa Santo Sospir, dove vive ospite di Francine Weisweiller dal 1950 a SaintJean-Cap-Ferrat, la Salle des Mariages nel comune di Mentone, dipinta nel 1958.
 
Proprio mentre Cocteau dipinge la Sala delle Nozze, nota «Il Bastione», un forte Seicentesco abbandonato e accetta la proposta del sindaco della città di farne un museo a lui dedicato; sceglie personalmente le opere da esporre, redigendo, nel 1958, un elenco ben preciso.
Il maestro non ebbe la fortuna di vedere terminato il «suo» Museo, inaugurato nel 1966 dal figlio adottivo e dall’amica di una vita Francine Weisweiller, perché muore nel 1963.
 
La collezione originale fu integrata nel tempo da altre donazioni e acquisizioni, nel 2005 è stata fusa con la donazione Wunderman, per formare un set di oltre 2000 opere.
Nel novembre del 2011 apre le porte il nuovo Museo Cocteau su 2.700 m², di fronte al mercato coperto, in riva al mare.
La struttura, progettata dall'architetto Rudy Ricciotti, è riconoscibile dalla spettacolare facciata alternata da forme bianche e nere. Il piazzale realizzato con ciottoli degli stessi colori, raccolti sulla spiaggia della Baia Ovest, rappresenta la lucertola di Cocteau.
Questo animale affascinava l'artista per l’eleganza e la fragilità del suo corpo; per la sua rapidità nel muoversi, metafora di una eterna giovinezza, mentre la capacità di questo rettile di oziare al sole, gli ricordava la leggendaria pigrizia mediterranea.
 
Nell'ottobre 2018 una forte tempesta colpisce la Costa Azzurra e Mentone viene investita da onde che allagano il museo, vicinissimo al mare.
Molte delle opere conservate nel seminterrato vengono gravemente danneggiate dall’acqua salata e, oggi, sono ancora in restauro.
A seguito di questa tempesta, il nuovo museo oggi lo si trova ancora chiuso, solo il museo, perché il Bastione affacciato sul mare ha resistito, come ha retto alle successive inondazioni.
Oggi è visitabile regolarmente tutto l'anno.
 
Avevo visitato il museo nel 2016 e queste sono le fotografie che ho fatto in quel settembre assolato.
Sono un accanito fan di Cocteau, tra l'altro disegnatore strepitoso; purtroppo moltissime delle sue opere sono realizzate su carta.
Sono fiducioso che il Museo possa riaprire al più presto.
 
Bruno Lucchi.


Museo del Bastione Jean Cocteau.








Museo Jean Cocteau - Collezione Severin Wunderman.
















 Bruno Lucchi 
Via Marconi,87 - 38056 Levico Terme – Trento
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