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Il grande artista trentino ospite d’onore al Rotary Club

Il presidente del Rotary di Clusone, Antonio Gonella: «Lucchi ci ha aperto le porte di un mondo a molti sconosciuto, come nasce una scultura in bronzo»

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Il presidente del club Rotary città di Clusone, Antonio Gonella, giovedì 10 ottobre, ha aperto la serata, presentando il relatore, lo scultore trentino Bruno Lucchi e la moglie Graziella Falchi.

Nato a Levico Terme nel 1951, studia all’istituto d’arte di Trento e completa gli studi al Magistero di Belle Arti di Urbino.
Come ogni artista inizia la sua attività disegnando e dipingendo, ma ben presto capisce che non è questo il mondo dell’arte nel quale sente di appartenere, la sua creatività e forza emotiva si scatena quando lavora l’argilla, li manipolando e creando con questa materia millenaria, sente la forza dentro di lui crescere per creare forme nuove che rispecchiano la sua anima.
Nasce una figura maschile, che molto gli assomiglia fisicamente, Androgino e «Guardiani del silenzio» una coppia che guarda sempre verso l’alto, l’avvenire, il futuro insieme uniti nell’amore.
 
Questa coppia in bronzo abbracciata con gli sguardi verso l’alto ha acceso la mia ricerca di un’artista visto attraverso una finestra in una serata di luce senza fine, nel giugno del 1990 a Amsterdam, un’artista che non conoscevo e solo dopo ricerche ho ritrovato in Italia, scoprendo con mia grande gioia che non solo era Italiano ma a due passi da casa.
Bruno Lucchi, durante la serata, ci spiega i passaggi che trasformano una scultura in terracotta in un bronzo fuso a cera persa, tramite immagini e i calchi portati da lui, vediamo tutte le fasi di questa delicata e complessa lavorazione.
L’artista porta con sé anche l’ultima sua grande fatica un cortometraggio sulla mostra «Parole scavate» allestita al Forte delle Benne di Levico Terme, in ricordo del centenario sulla Prima guerra mondiale.
 
Questa interessante mostra mi emoziona tantissimo, pur avendola vista più volte, rivederla in questo breve cortometraggio che ci raccontata attraverso le sculture di Lucchi e il suo dialogo immaginario con il poeta Giuseppe Ungaretti, autore delle poesie utilizzate come filo conduttore delle opere, poesie di un’intensità molto forte sul tema della guerra, incise e rappresentate nelle formelle di Lucchi, ogni scultura porta con sé l’emozione dell’artista e la poesia di Ungaretti che ci fa vivere attraverso le sue parole e i luoghi citati, la sua vita di soldato al fronte.
 
Di questo grande artista, che mi onora della sua amicizia, posso ricordare le oltre 200 esposizioni personali in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, innumerevoli le collettive, possiamo ammirare le sue opere all’ospedale di Legnano, agli ingressi del presidio ospedaliero di Cles, la scultura commemorativa di «Monsignor Santin» all’Istituto di Cultura Marittima a Trieste, altre numerose sculture «viaggiano» ogni giorno su grandi navi da crociera.
 
Importante mostra monografica al Muse «Lo spazio abitato» inaugurata nel primo anniversario del Museo delle Scienze nel Quartiere le Albere.
Bruno Lucchi oltre ad essere una grande appassionato di fotografia e fotografo egli stesso, ama anche la buona tavola e da qui il suo libro che unisce cibo e arte «I sapori dell’Arte» dedica a cari amici, grandi maestri dell’arte contemporanea, gustose ricette condite con aneddoti personali.

Franca Pezzoli
Consigliere del Rotary Club Città di Clusone
 

 

 

 

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