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Il nuovo gioiello di Elena Walch – Di Giuseppe Casagrande

«Aton» nasce da una cuvée delle migliori uve di Pinot Noir coltivate sui due versanti collinari della Bassa Atesina: Glen e Barleith

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Elena, Julia e Karoline Walch.

Elegante, raffinato esclusivo. Ecco l'ultimo gioiello di Elena Walch: Sua Maestà «Aton», la Grande Cuvée massima espressione di Pinot Noir della leggendaria cantina altoatesina. Il nome per tenere a battesimo l'ultimo nato di casa Walch si deve al Dio egizio del Sole rappresentato da un luminoso disco solare che si innalza su tutte le altre divinità. «Aton» è l'origine della luce e della vita.
La lunga storia del Pinot Noir in Alto Adige ha accompagnato da secoli lo sviluppo della regione vitivinicola e la storia dell’azienda Walch che in questo vitigno ha sempre creduto. Ne è esempio tangibile il successo riscontrato da Elena Walch con il Pinot Nero «Ludwig» che, anno dopo anno, si conferma tra i migliori Pinot Noir italiani.
 

 
«Con il Pinot Nero Ludwig – ha precisato Karoline Walch – abbiamo studiato ed elaborato il nostro approccio a questo vitigno.
«Abbiamo lavorato con molta attenzione, esplorando tutte le sue sfaccettature e, grazie alla varietà di vigneti della tenuta, abbiamo scoperto che due specifiche parcelle di vigna davano dei frutti molto particolari e diversi dal resto della raccolta.»
«Da questa osservazione sono seguiti anni di ricerca – ha aggiunto l'enologo trentino Stefano Bolognani – e una rigidissima selezione, fino ad arrivare al 2017, quando abbiamo dato il via a quella che consideriamo la massima espressione del Pinot Noir.»
 

 
Il Pinot Noir Alto Adige Doc Riserva Aton 2017 (bottiglie prodotte 2.735) nasce da una precisa selezione delle uve provenienti da terreni di medio-alta altitudine, situati tra i 400 e 600 metri sul livello del mare a Glen e Barleith, disposti quindi su entrambi i lati della valle, da terreni complessi, principalmente argillosi e calcarei e con residui marnosi.
Tanto piu? alto e? il vigneto, tanta piu? luce ed ore di sole e freschezza ricevono le viti.
Una lunga esposizione alla luce solare, insieme al clima fresco ed una grande escursione termica tra la notte e il giorno, rappresentano le caratteristiche ambientali ideali per il Pinot Noir.
Sui pendii scoscesi si ergono viti dai 15 ai 61 anni da cloni francesi a bassa resa, le cui uve vengono esclusivamente raccolte e selezionate rigorosamente e delicatamente a mano.
 

 
La scelta delle parcelle di migliore qualita? nei vigneti e di una combinazione ottimale di esposizione e di altitudine, permettono una maturazione fenolica piu? elevata delle uve senza eccessivi contenuti zuccherini e, di conseguenza, un’acidita? naturale maggiore che ha reso Aton Pinot Noir Riserva 2017 straordinario per struttura, eleganza, freschezza.
Con Aton si intraprende un cammino sensoriale unico che investe i sensi alla scoperta della sua sorprendente personalità, un percorso capace di raccontare il territorio e far emozionare gli amanti del Pinot Noir e, in generale, del vino.
Vinificazione e affinamento La vendemmia delle migliori uve di Pinot Noir destinate alla produzione di Aton Pinot Noir Riserva 2017 si è svolta il 9 settembre 2017.
 

 
Una volta giunte nella moderna cantina di fermentazione, le uve hanno subito il processo di diraspatura che lascia integri i meravigliosi acini e che, tramite piccoli cuvon, sono trasferiti per caduta, grazie alla forza di gravità, in piccole botti d’acciaio troncoconiche.
Le botti troncoconiche consentono di aumentare la superficie di contatto tra bucce e vino, effetto ottimale per l’estrazione del colore, degli aromi e dei tannini del Pinot Noir.
A questa fase è seguita una macerazione a freddo della durata di 5 giorni e la fermentazione alla temperatura controllata di 23°, per ulteriori 15 giorni, nelle piccole botti d’acciaio.
Seguita poi da un periodo di 12 mesi in barrique di rovere francesi di media tostatura, periodo dopo il quale il vino ha riposato e maturato in acciaio per ulteriori 11 mesi.
 

 
La lavorazione lenta e delicata è stata effettuata nel rispetto della qualità originale dell’uva e, seguendo lo stesso principio infine, il 22 agosto 2019 il vino è stato imbottigliato senza filtrazione per mantenerne l’eccezionale struttura e preservarne la naturale composizione colloidale.
Durante i successivi 15 mesi di maturazione in bottiglia, Aton Pinot Noir Riserva 2017 ha continuato silenziosamente ad evolvere l’ampio spettro del suo potenziale sino ed essere pronto per la distribuzione sui mercati italiani e internazionali.
La preziosa Grande Cuvée può raggiungere una longevità importante durante la quale il prodotto continuerà a maturare ed evolvere.
Lo si intuisce dopo averlo assaggiato in comparazione con alcuni grandi Pinot Noir del pianeta: della Borgogna, in particolare, che ne è la culla (un anziano produttore francese amava ripetere che chi non conosce il Pinot Nero non conosce il vino, parole sante), ma anche della Svizzera (Canton Grigioni), della Germania (Ahr, affluente del Reno), del Burgenland (Austria), della Nuova Zelanda, del Sudafrica, della California, dell'Oregon.
 

 
Aton ha superato alla grande il confronto internazionale pilotato da Daniele Cernilli con grande soddisfazione di Elena Walch e delle figlie Karoline e Julia.
Già al primo approccio, infatti, la Grande Cuvée Riserva 2017 ha conquistato i cuori grazie ad una raffinatezza e ad una eleganza senza tempo.
Intenso color rubino brillante, luminoso come il cielo dell'Alto Adige nelle giornate di inizio autunno, questo Pinot Noir ammalia per il bouquet sensuale che ricorda i frutti di sottobosco con un tocco di liquirizia e un leggero sentore fumé.
Forza e grande eleganza si fondono in questo impareggiabile vino.
Con la fragranza dei piccoli frutti e la mineralita? bilanciata dai tannini, freschi e calibrati, Aton conquista il palato con un finale lungo, morbido e speziato che accarezza la bocca.
Un Pinot Noir elegante, di carattere, prodotto con grande cura e attenzione al dettaglio, al fine di rendere omaggio a questo vitigno eccezionale con una qualita? senza compromessi.
In alto i calici. Prosit.

Giuseppe Casagrande – g.casagrande@ladigetto.it


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