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I vini più premiati dalle Guide – Di Giuseppe Casagrande

Si confermano superstar il «Sassicaia, il Brunello «Madonna delle Grazie», il «Giulio Ferrari Riserva del Fondatore» e il «Fiorduva» (Furore) di Marisa Cuomo

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Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro Lunelli con il mitico «Giulio Ferrari Riserva del Fondatore».
 
Ogni anno, in questo periodo, tra gli amanti della buona tavola e i cultori di Bacco cresce l'attesa per l'uscita delle guide enogastronomiche di settore con relativi punteggi e giudizi di merito.
Per limitarci al settore vino quali sono le etichette che mettono d'accordo i degustatori delle varie guide?

Secondo WineNews che ha incrociato le pagelle delle guide più prestigiose quattro sono i vini superstar: il Bolgheri Sassicaia 2018 - e non è una novità - della Tenuta San Guido del marchese Nicolò Incisa della Rocchetta premiato da Veronelli, Gambero Rosso, Slow Wine, Doctor Wine, Bibenda, Ais, Luca Maroni e dalla guida «I migliori 100 Vini» del Corriere della Sera.

Sul gradino più alto del podio anche il Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2016 de «Il Marroneto» premiato dal Touring Club, ma non da Luca Maroni.
Entrambe le etichette hanno messo d'accordo otto guide su nove dell'edizione 2022.

Stesso risultato ottenuto anche dal «Giulio Ferrari Riserva del Fondatore» della famiglia Lunelli con i millesimi 2009 e 2010 e dal Costa d'Amalfi Furore Bianco «Fiorduva» di Marisa Cuomo con le annate 2019 e 2020.
 

Il marchese Nicolò Incisa della Rocchetta con la figlia Priscilla.
 
Anche quest’anno nessuna etichetta è riuscita a fare l’en plein (l’ultima volta ci riuscì, nel 2014, il Bolgheri Sassicaia 2011 della Tenuta San Guido).
Come consuetudine, il criterio di confronto non ha preso in considerazione le scale dei punteggi (in centesimi) o i diversi criteri di giudizio, talvolta molto distanti, ma ha incrociato semplicemente tutte le liste dei migliori assaggi a partire da quelle delle guide classiche, per anzianità di servizio e tendenziale affinità di valutazione (i Tre Bicchieri della guida Vini d’Italia Gambero Rosso, le Tre Stelle della guida I Vini di Veronelli del Seminario Permanente Luigi Veronelli, i Cinque Grappoli della guida Bibenda della Fondazione Italiana Sommelier - Fis, il Faccino assegnato ai vini valutati con 95/100 o più dalla Guida Essenziale ai Vini d’Italia di Daniele Cernilli-Doctor Wine, le Quattro Viti, il massimo riconoscimento di Vitae la Guida dei Vini dei Sommelier Ais, i Top Wines di Slow Wine, ovvero il meglio delle degustazioni del team della Chiocciola accanto ai consueti Vini Slow e Vini Quotidiani).

A queste, per completare il quadro costituito dunque da un totale di 9 pubblicazioni a respiro nazionale, sono state aggiunte nel confronto anche tre guide dal carattere peculiare: la guida del Touring Club, «Vinibuoni d’Italia», che per sua precisa scelta editoriale attribuisce la Corona ai soli vini da vitigni autoctoni, l’Annuario dei migliori vini italiani di Luca Maroni, dal personalissimo approccio valutativo [l’indice di piacevolezza ad esprimere di un vino la piacevolezza del suo sapore, ovvero la sua fruttuosità – NdR] e I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia del Corriere della Sera, una pubblicazione particolare se si considera il fatto che condensa il meglio del panorama enoico italiano proponendo una ristretta selezione di vini.
Esclusa, in questa edizione, la selezione de I Ristoranti e i Vini d’Italia de L’Espresso che non è ancora uscita con l'edizione 2022 (uscirà in primavera), a differenza di tutte le altre guide prese in esame.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – g.casagrande@ladigetto.it

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