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Quei vini che parlano... d'amore – Di Giuseppe Casagrande

Dalla Valle d'Aosta alla Sicilia, sono molte le cantine che per la festa di San Valentino propongono vini romantici, etichette seducenti e brindisi poetici

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Sandro Bottega con la sorella Barbara e il fratello Stefano.

Mancano pochi giorni alla Festa degli Innamorati, 14 febbraio, che quest'anno cade il Mercoledì delle Ceneri. La festività religiosa prende il nome dal santo e martire cristiano Valentino di Terni e fu istituita nel 496 da Papa Gelasio I per sostituire la precedente festa pagana dei «Lupercalia».
Alla sua diffusione, soprattutto in Francia e in Inghilterra, contribuirono i Benedettini, attraverso i loro numerosi monasteri. In Italia, in particolare a Terni, questa festa acquistò sempre maggiore importanza da quando (seconda metà del VII secolo) i monaci Benedettini divennero i custodi della Basilica di San Valentino.
Oggi, in molti Paesi del mondo la festività religiosa è diventata anche la festa degli innamorati con relativi risvolti commerciali, non solo nelle oreficerie, ma anche a tavola, al ristorante e in cantina.
 

Fausto Albanesi e Adriana Galasso, i custodi della Torre di Beati (Abruzzo).
 
 Il passito Fletry au Vent 2022 (Valle d'Aosta), una dolce dichiarazione d'amore  
Per brindare a San Valentino e per una serata ad alto tasso di seduzione la cantina valdostana Grosjean consiglia un vino che è anche una dolce dichiarazione d'amore: il «Flétry au Vent» 2022.
Già la musicalità del nome francese rende romantico questo vino, ideale per creare quell'atmosfera intima durante una cena a lume di candela nel giorno più dolce dell'anno.
Vino sfizioso, dal colore ambrato, inebriante al naso e seducente al palato, questo passito può accompagnare molti piatti salati (il foie gras ad esempio, i formaggi erborinati e stagionati), ma anche primi piatti e, per finire in dolcezza, molti dessert a base di frutta esotica, pasticceria secca e - «ça va sans dire» - il cioccolato.
Il «Flétry au Vent» nasce da un blend di uve stramature di Gewürztraminer, Moscato Bianco, Pinot Gris, Pe tite Arvine, Amigne e Prié Blanc.
Prezzo in enoteca. 25 euro.
 

Salvatore Ferrandes, nume tutelare dell'isola di Pantelleria.
 
 Quella romantica etichetta «Ho scritto t'amo sulla sabbia»  
Per il giorno più romantico dell'anno, Proposta Vini, l'azienda di Ciré di Pergine leader nella distribuzione di vini e spirits, suggerisce due vini che parlano d'amore anche sulle etichette.
Il primo vino è «Ho scritto t'amo sulla sabbia».
Lo produce l'azienda Le vigne di San Pietro, una piccola azienda agricola tra le colline moreniche del Lago di Garda nata nel 1980 per volere di Sergio e Franca Nerozzi e oggi guidata dal figlio Carlo.
Protagonista di questa «chicca» è la Corvina (100%): al naso ricorda la pesca animata da tocchi di mentuccia fresca, mentre al palato conquista con la sua grande sapidità e un finale balsamico, punteggiato da note di liquirizia.
Un vino piacevolissimo, dal perlage sottile e dal bel colore rosa antico. Da bere come aperitivo o con piatti delicati, come il pesce crudo o una leggera insalata all’arancia. Prezzo in enoteca: a partire da 16 euro.
 

Carlo Nerozzi, patron dell'azienda Le Vigne di San Pietro.
 
 Dalla cantina abruzzese Torre dei Beati il poetico «Giocheremo con i fiori»  
Dalla Torre dei Beati, piccola cantina dell’Abruzzo, famosa per la produzione di vini naturali, ecco invece l'etichetta poetica «Giocheremo con i Fiori», un vino unico da un vitigno autoctono, il Pecorino, che sorprende per la sapidità e l'eleganza, vero punto di forza del terroir sul quale crescono i vigneti di Torre dei Beati.
Questo Pecorino stupisce fin dal primo sorso grazie alla sua eleganza, alla sua freschezza e alla sua complessità aromatica.
Questa complessità, oltre che al costante e preciso lavoro di Adriana Galasso e Fausto Albanesi, è dovuta anche al terreno: i vigneti si trovano sulle prime colline ai piedi del Gran Sasso, a valle del torrente Tavo.
Qui il terreno è argilloso-calcareo, ricco di scheletro con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, il che conferisce alle uve una forte esaltazione del corredo aromatico.
È così che nasce il Pecorino «Giocheremo con i fiori», con la passione di una cantina unica, capace di esaltare al meglio le caratteristiche del territorio di Loreto Aprutino. Prezzo in enoteca: 18 euro.
 

 
 Insoglio del Cinghiale 2022, uno dei simboli della cultura maremmana  
Nel cuore della romantica campagna toscana, ecco due rossi, perfetti per i wine lover che desiderano festeggiare il loro San Valentino: Insoglio del Cinghiale 2022 e Pino di Biserno 2021. Due vini "Cupido", capaci di fare innamorare al primo sorso.
Insoglio del Cinghiale 2022 è la pietra miliare dell’intera produzione realizzata dalla Tenuta di Biserno. L’originalità dell’etichetta con l’immagine del cinghiale e il nome «Iinsoglio», luogo in cui questo animale si reca a grufolare e a rotolarsi, esprimono l’animo e la cultura indomiti della Maremma.
Nasce tra i vigneti di Tenuta Campo di Sasso ed è composto da uve Syrah, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, sapientemente assemblati per regalare un sorso equilibrato, particolarmente fresco al palato, con un tannino finemente levigato e rotondo.  
Rosso rubino, al naso è polposo, dove note pepate e sentori di ciliegie e mirtilli si alternano a sensazioni speziate e a tocchi di erbe aromatiche, che virano al balsamico, mentre in bocca torna la frutta rossa in un insieme fresco, morbido e di grande eleganza.
Perfetto per essere abbinato a succulenti piatti di selvaggina, in particolare – ça va sans dire – a base di cinghiale, pasta al forno, costine di maiale e formaggi stagionati. Prezzo al pubblico: a partire da 20,50 euro.
 
 
 Pino di Biserno 2021, un grande rosso per piatti succulenti e selvaggina  
Carattere e grande finezza, mediterraneo e maturo, sono le caratteristiche peculiari di Pino di Biserno 2021.
Nasce da un assemblaggio di più vitigni a bacca rossa – Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot – che vengono fatti affinare per la maggior parte in barrique nuove e usate: il risultato è un vino che sussurra sensazioni speziate ed erbacee, di pepe e noce moscata, di erbe essiccate e leggeri ricordi di agrumi.
Dopo un periodo di 12 mesi di maturazione in barrique di rovere francese e acciaio, Pino di Biserno si svela con un bellissimo colore rosso rubino intenso, mentre al naso conquista con i sentori di ribes, mora, mirtillo, ginepro, rosmarino e qualche tocco boisé.
Al sorso rivela tutta la sua importanza, ma anche la sua grande classe, con una trama tannica ben bilanciata da un frutto ricco e profondo e un finale rinfrescante che chiude su note delicatamente speziate.
In tavola, lo si abbina a piatti succulenti, come risotti saporiti, ravioli al tartufo, costolette di agnello, selvaggina, stufati.
Prezzo al pubblico: a partire da 60 euro.
 

 
 Il passito di Pantelleria di Salvatore Ferrandes, uno vino che inebria  
Dalla Sicilia, meglio da Pantelleria, ecco un Passito inebriante. Lo produce, con metodo tradizionale, Salvatore Ferrandes, agricoltore, vignaiolo, nume tutelare della mitica isola «figlia del vento».
Salvatore ha imparato a fare vino da autodidatta ricevendo grandi riconoscimenti: il suo passito, infatti, è stato premiato più volte come uno dei migliori vini dolci del Mediterraneo.
Di straordinaria bontà anche il suo olio, i suoi capperi e l'uva sultanina.
 
Il Passito di Pantelleria di Salvatore Ferrandes nasce da vecchie viti ad alberello riparate da conche anti-vento scavate in un terreno vulcanico ricco di minerali ad un’altitudine di 350 metri.
Il vigneto abbraccia la frazione di Mueggen, nell’entroterra di Pantelleria, un territorio ricco di tradizione, dove la cultura araba ha lasciato un solco profondo nella coltivazione della vite e nel paesaggio.
Le uve di Zibibbo vengono raccolte manualmente in piccole cassette e poi lasciate appassire al sole per 8-15 giorni in graticci appoggiati su muretti in pietra lavica.
L’uva appassita viene poi ammostata e il mosto posto a fermentare con lieviti indigeni in acciaio, dove riposa per almeno 6 mesi. Prezzo in enoteca: a partire da 30 euro.
 
     
 
 Petalo, il Vino dell'Amore, un Moscato spumante dei Colli Euganei  
La cantina distilleria trevigiana Bottega propone, invece, uno spumante, il «Petalo», il Vino dell’Amore, da uve Moscato.
Un vino leggero e piacevolmente dolce, indicato per celebrare occasioni speciali, quali San Valentino.
La bassa gradazione alcolica (6,5°) ne fa un vino facile e poco impegnativo, particolarmente gradito alle donne e ai giovani.
Si tratta di un Moscato di grande personalità, che viene prodotto con le uve dei Colli Euganei.
In questa zona della provincia di Padova è largamente diffusa la coltivazione delle rose.
Questo fiore è diventato pertanto il simbolo del prodotto ed è stato raffigurato in etichetta.
È un vino fragrante, leggero, aromatico e piacevolmente dolce.
Nato per festeggiare le gioie della vita, per i più golosi si accompagna egregiamente ai più famosi dessert della cucina italiana e internazionale.
 
      
 
 E agli innamorati Bottega suggerisce il cocktail «Mojito Moscato»  
Il Vino dell'Amore si presta inoltre al bere miscelato.
A questo proposito Bottega suggerisce il cocktail «Mojito Moscato»: 6/10 di rum; 3/10 di succo di lime; 1/10 sciroppo di zucchero; 3 gocce di Angostura; 12 foglie di menta; Petalo Moscato spumante per colmare.
Per la preparazione: pestare in un tumbler le foglie di menta, insieme con lo zucchero e il succo di lime. Riempire quindi con ghiaccio tritato, aggiungere il rum, l’Angostura e colmare con il Moscato spumante. Mescolare prima di servire.
Il packaging, caratterizzato dall’originale bottiglia panciuta, è arricchito da un elegante capsula rosa, che rende Petalo Moscato Il Vino dell’Amore un regalo ideale per San Valentino.
La bottiglia da 75 cl ha un prezzo al pubblico di 8,50 euro.

In alto i calici. Prosit!
Giuseppe Casagrande – g.casagrande@ladigetto.it

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