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Storie di donne, letteratura di genere/ 380 – Di Luciana Grillo

Sara Rattaro, «Una felicità semplice» – Un romanzo che mi ha coinvolta dalla prima all’ultima pagina

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Titolo: Una felicità semplice
Autrice: Sara Rattaro
 
Editore: Sperling & Kupfer 2021
Collana: Pandora
 
Pagine: 256, Rilegato
Prezzo di copertina: € 16,90
 
Dal 2016, dopo aver presentato al Trentino Book Festival Sara Rattaro, ho letto e recensito quasi tutti i suoi romanzi, in cui sono sempre presenti i sentimenti, le ferite interiori, le insicurezze dei giovani protagonisti.
Nello stesso tempo, ho constatato di romanzo in romanzo, una maturazione espressiva raffinata, una crescente consapevolezza e abilità nel costruire una storia, una sempre più forte padronanza linguistica.
Quest’ultimo romanzo mi ha coinvolta dalla prima all’ultima pagina: affronta temi seri con estrema delicatezza, l’autrice conduce lettrici e lettori nelle vite dei suoi protagonisti, senza invadenza, ma con una sapiente tecnica che li fa sentire vivi e vicini.
 
«Una felicità semplice» inizia in medias res, la protagonista si trova coinvolta suo malgrado in una rapina, un uomo la salva.
Da quel momento, Cristina rivede il passato, ricostruisce la sua storia d’amore con Andrea, il rapporto impegnativo con sua madre e quello ancora più complicato con sua figlia.
Rivive gli anni parigini, le sue soste da Gustave, il ritorno a casa, in Italia, i successi in carriera di Andrea, il suo impegno di insegnante, oltre che di figlia-moglie-madre.
Riflette sull’amore, sulle complicazioni, sulla violenza: «…non riuscivo a smettere di pensare che le parole, quando raccontano l’amore, qualunque esse siano, non riescono mai a trattenere la violenza di ciò che trasmettono».
 
E alternando passato e presente, Sara Rattaro ci fa camminare su un doppio binario, a volte troviamo Cristina e Andrea, altre volte Cristina e Claudio; con loro Sofia, la figlia che solo dopo confida a sua madre: «Fisica. La Normale. Erano il suo sogno, non il mio».
Dunque, i due mondi si saldano, il secondo è la continuazione del primo, Cristina e Sofia – finalmente pacificate – accettano il consiglio di Andrea («Sii felice… rimani sempre fedele a te stessa»), capiscono che «la morte fa parte della vita».
Anche la mamma di Cristina, proprio nel giorno del suo secondo matrimonio, suggerisce alla figlia: «Concediti l’occasione di amare di nuovo» e le ricorda che comunque «le figlie hanno sempre un luogo dove tornare».
 
Il romanzo si conclude con due partenze, Sofia decisa a seguire il suo sogno, Cristina «fra le braccia di un uomo alto che aveva fatto comparire un asso di cuori tra i miei capelli».
Cosa dire di più? Ogni altra parola sarebbe superflua… Bisogna farsi prendere dalle vicende e viverle insieme ai protagonisti, mescolando talvolta i sorrisi alle lacrime.

Luciana Grillo - l.grillo@ladigetto.it
(Renensioni precedenti)

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