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Storie di donne, letteratura di genere/ 457 – Di Luciana Grillo

Rosa Elenia Stravato, «Il profilo del tempo» – Un romanzo giovane come l’autrice, che ha un gusto acerbo e fresco, ma talvolta appesantito da una prosa ridondante

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Titolo: Il profilo del tempo
Autrice: Rosa Elenia Stravato
 
Editore: Les Flâneurs Edizioni, 2022
Genere: Narrativa contemporanea
 
Pagine: 120, Brossura
Prezzo di copertina: € 12
 
Il passare del tempo è scandito da un tic tac, oppure dalle lancette del grande orologio ad acqua che Sara osserva con tenerezza durante le sue passeggiate a Villa Borghese.
Per Sara il passare del tempo è segnato dagli impegni di studentessa, dagli incontri con gli amici, dalla serenità che le trasmette la sua coinquilina Vale, dalle intemperanze di Maria Chiara… fin quando nella sua vita non entra casualmente Edo, proprio grazie all’invito di Maria Chiara, la ragazza dai capelli colorati, «una persona dalle multiple e stravaganti personalità… sempre presa da se stessa, dai suoi interrogativi, dalle sue manie ma mai attenta ai suoi interlocutori».
 
Tra Edo e Sara, è amore a prima vista, ma Sara è prudente, un po’ si nasconde, un po’ si mostra, «il fantasma del vecchio amore rappresentava, ancora, la mia eco. Era difficile ammetterlo, ma da quel violento trauma non mi sarei mai potuta salvare».
Invece, inatteso, arriva il nuovo amore.
La storia tra loro diventa incandescente, si rincorrono con citazioni cinematografiche, pensano di non poter fare a meno l’una dell’altro, si incontrano e sembra che non si lasceranno mai più.
Sara è romantica, fresca, giovane, ama le canzoni sentimentali il cui ritmo la accompagna quando – dopo l’amore – torna a casa… «La sera era scesa. Avevamo visto il tramonto mentre ci scambiavamo le stelle, le promesse profumate d’oli e incensi».
 
Poi, così come era nata, l’infatuazione finisce, in lui, mentre per Sara «il rumore del cuore fatto a pezzi riecheggiava come una triste melodia suonata da un Pierrot sbiadito dal tempo».
E le lacrime scorrono a fiumi, come in un romanzo ottocentesco.
Ma Sara dimostra di essere forte, scopre chi le ha strappato Edo, cambia città abitudini e vita, lavora con soddisfazione, ha capito che «esiste un momento, nella vita, in cui comprendi il valore assoluto della delusione: è in quel momento che devi trovare il motore di te stesso. È in quel momento che devi ricominciare tutto».
E Sara ricomincia, ascoltando il rumore dell’acqua… l’orologio è ancora lì, le sue lancette segnano un tempo nuovo.

Questo è un romanzo giovane come l’autrice, a mio parere ha un gusto acerbo, fresco, talvolta appesantito da una prosa ridondante.

Luciana Grillo - l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)


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