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Storie di donne, letteratura di genere/ 533 – Di Luciana Grillo

Maria Scarpa, «Il percorso di Elisa» – Un libro sulla forza di una donna, capace più volte di risollevarsi e di affermare la propria identità, nonostante gli ostacoli

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Titolo: Il percorso di Elisa
Autrice: Maria Scarpa
 
Prefazione: Barbara Alberti
Editore: Gruppo Albatros Il Filo, 2022
 
Pagine: 88, brossura
Prezzo di copertina: € 13,20

La prefazione di questo breve romanzo è di Barbara Alberti, che apprezza di questo testo «due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità», e aggiunge poi dei versi di Emily Dickinson:
 
Non esiste un vascello come un libro
per portarci in terre lontane
né corsieri come una pagina
di poesia che si impenna.
Questa traversata la può fare anche un povero,
tanto è frugale il carro dell’anima.
(Traduzione di Ginevra Bompiani)
 
La storia di Elisa comincia con il suo matrimonio: ha conosciuto Ivano a una cena organizzata da un’amica; si sposano, ma lei «era contemporaneamente presente e assente, come del resto le capitava spesso, bella e spaventata… in cuor suo non era sicura dell’uomo che stava per sposare».
Eppure lo sposa, dopo una convivenza; ospitano in casa una signora ebrea di mezza età; Elisa nota che il marito preferisce fotografare paesaggi piuttosto che sua moglie; Ivano la spinge a frequentare un gruppo per farla dimagrire e un altro - esclusivamente femminile - presso il circolo letterario femminile; Elisa vuole migliorare la sua conoscenza dell’inglese, vuole conoscere meglio se stessa e dunque si iscrive al corso di inglese e segue i consigli dello psichiatra.
 
Elisa è una donna inquieta, soffre di allucinazioni, manifesta un certo disagio psichico, urla come avrebbe urlato Munch, le piace perdersi nei vicoletti labirintici del Marocco…
Per guadagnare fa la dattilografa, copia saggi e tesi di laurea, incontra tante persone, sa di essere brava, è veloce nello sbobinare cassette, ma l’inquietudine rimane.
La tappa successiva è Edimburgo, dove va a frequentare un corso di inglese, poi ritrova una vecchia amica - Sharon - e rimane sua ospite a Londra: Elisa è sempre alla ricerca di sicurezza, di certezze: la madre dell’amica le parla dell’«importanza della determinazione nel prefiggersi degli obiettivi… Le difficoltà diventarono solo delle sfide da affrontare con coraggio e onestà e da risolvere o superare».
 
Anche l’amicizia con una medica che lavorava a bordo di navi da crociera diventa per Elisa fonte di esperienze: legge i diari della dottoressa, va con Ivano a trovarla all’isola d’Elba e a Trieste, sente parlare di persone, culture, storie di Paesi lontani, è assetata di viaggi, di esperienze, di amicizie.
Forse anche per placare l’inquietudine divorante, adotta un cagnolino, Billy, lo alleva, cerca di addestrarlo, lo abitua a una logica convivenza, lo vede morire.
E quando vede un cane correre libero e felice, Elisa non può fare a meno di pensare: «Anche oggi è valsa la pena vivere!».
 
Il romanzo si chiude così. Chi lo ha letto si chiede se, col tempo, Elisa abbia conquistato una serenità, una tranquillità che ogni volta le è sfuggita di mano.
 
Luciana Grillo - l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)


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