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Storie di donne, letteratura di genere/ 123 – Di Luciana Grillo

Rita Covello, «Napoli al femminile» – Questa non è una guida turistica tout court, ma una panoramica ampia e originale sulla più discussa città italiana

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Titolo: Napoli al femminile
Autrice: Covello Rita
 
Editore: Morellini, 2016
Pagine: 176, brossura
 
Genere: Viaggi e turismo
Prezzo di copertina: € 12,90
 
Questa non è una guida turistica tout court, ma una panoramica ampia e originale sulla città italiana che, più di tante altre, viene etichettata o giudicata o criticata (anche da chi non c’è mai stato!).
La Covello, architetta e appassionata velista, cuoca per passione, tifosa della squadra di calcio ha vissuto per alcuni anni tra Parigi, Londra e Milano, prima di tornare a Napoli.
E di scriverne le contraddizioni, i colori, la storia, le prospettive… cominciando dalla leggenda della sirena Parthenope e procedendo come se parlasse di un’amica ad amiche.
Per prima cosa, spiega che alcuni luoghi hanno, nel quotidiano, nomi diversi da quelli ufficiali, come ad esempio il Corso Umberto I conosciuto dai napoletani come il rettifilo, e così via; poi descrive l’estensione e l’orografia della città che non si attraversa «solo in lungo e in largo, ma anche in su e in giù…», in orizzontale e in verticale, con le funicolari costruite già alla fine del 1800 e con gli ascensori.
 
Un capitolo interessante si ispira ad Anna Maria Ortese, straordinaria scrittrice autrice de «ll mare non bagna Napoli»: la Covello racconta dove fare o non fare il bagno – con o senza bambini, – dove passano grandi navi e dove affiorano reperti archeologici e ville romane, dove dormire e quando organizzare una visita, con un occhio alle manifestazioni che possono interessare, da «la notte della Befana» al «maggio dei monumenti».
Altro capitolo molto interessante è quello dedicato a luoghi insoliti o misteriosi, come il cimitero delle Fontanelle – affollato di «anime pezzentelle e capuzzelle» – o la via dei presepi, San Gregorio Armeno, o le chiese in cui si possono vedere presepi mobili (o presebbio che se fricceca) o i micropresepi di San Lorenzo Maggiore.
 
Né può mancare un riferimento alle precauzioni da prendere per evitare brutte sorprese o un suggerimento su come «non far capire che sei forestiera», così come sono notevoli i cenni di grammatica, l’uso del lei e del voi, un piccolo glossario per non sentirsi del tutto estranee alla città.
Divertenti le leggende, curiose le superstizioni più osservate dai napoletani, originali i cenni biografici sulle donne famose come Maria d’Avalos o Enrichetta Caracciolo fino a Titina De Filippo, Pupella Maggio, Lina Sastri, ecc., e alle intellettuali come la misteriosa Elena Ferrante e la giovane e promettente Valeria Parella.
 
Una buona metà del libro è dedicata al cibo, alla passione per la cucina, ai cibi di strada, alla pasticceria che ricorda nei colori e nei profumi quella araba, al pesce, ai ristoranti, alle friggitorie e alle trattorie… sempre ricordando gli abbinamenti colti: se si parla del ragù, la citazione d’obbligo è la poesia di Eduardo de Filippo… se si pensa agli sketch, nessuno credo possa dimenticare Tosca d’Aquino che dice: «Ma come si fa ad essere magra a Napoli? Io sono napoletana. Mia nonna che mi faceva mangiare a colazione le sfogliatelle! E la sera a cena: salsicce e friarielli. E poi mi faceva vedere i film di Audrey Hepburn. Ma la mia cara Audrey Hepburn se fosse nata a Forcella non credo che sarebbe riuscita a mettersi quel vestitino, piccolino, nero, tutto elegante.»
 
E si potrebbe sorvolare sul caffè? Fatto anni fa con la «cuccumella», è un vero e proprio rito…che, se non rispettato, produce una ciofeca.
Questa deliziosa guida si conclude con l’indicazione dei luoghi della movida e dello shopping, «tra artigianato, tradizione e fantasia», dai coralli agli abiti che si vendono a peso, dalle antiche librerie ai mercatini, fino alle gallerie d’arte.
E infine, «Napoli per i piccoli» e per i tifosi, Napoli per il benessere psicofisico, Napoli «fuori porta», ossia i luoghi vicini e straordinari da non perdere assolutamente come, ad esempio, l’indimenticabile «Piscina mirabilis», antica costruzione romana custodita da una gentile signora che, se è libera, la mostra agli stupefatti visitatori.
Ultima pagina, un bell’elenco di libri da leggere per saperne di più: Luciano De Crescenzo e Matilde Serao, Antonio de Curtis «Totò» e J. W. Goethe e così via!
 
Luciana Grillo
(Precedenti recensioni)

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