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Storie di donne, letteratura di genere/ 129 – Di Luciana Grillo

Simona Sparaco, Equazione di un amore – La conclusione del romanzo è spiazzante: l’autrice ci fa stare come funamboli sul filo…

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Titolo: Equazione di un amore
Autrice: Sparaco Simona
 
Editore: Giunti Editore. 2016 (collana A)
Pagine: 352, rilegato
 
Note: Disponibile eBook
Prezzo di copertina: € 3,99
 
Ho avuto il privilegio di incontrare Simona Sparaco nel giugno del 2015 in occasione del Trentino Book Festival di Caldonazzo, di presentare il suo romanzo Se chiudo gli occhi e soprattutto di parlare a lungo con lei, prima e dopo il momento ufficiale.
Ne apprezzai il garbo, la capacità di raccontare e raccontarsi senza remore, la voglia di capire cosa volessero i lettori e perché la leggessero.
Il suo nuovo romanzo, «Equazione di un amore», mi ha incuriosito a partire dal titolo. Perché Equazione?
E cosa ha a che fare con la buona letteratura la fisica quantistica?
 
Avevo lasciato la protagonista del precedente romanzo in una casa inerpicata sui monti Sibillini e mi ritrovo invece a leggere la storia di Lea che vive a Singapore, in un mondo così lontano e così diverso dal nostro.
Sarà perché conosco abbastanza bene Singapore che mi sono tuffata con entusiasmo e curiosità nella lettura per ritrovare fra le pagine il fascino di questa città: luci, grattacieli dai mille colori, barbecue dal sapore pseudo-familiare, piscine circondate da una «striscia di pietra lavica attraversata da uno strato sottile d’acqua» e così via...
 
Lea, amata dal marito Vittorio, che «non perde occasione per consigliarle i vestiti che la valorizzano o per rimproverarla se non segue un’alimentazione appropriata», avrebbe tutto per essere felice, ma è solo apparentemente serena e appagata.
Ogni tanto affiorano i ricordi, il viso, gli occhi di Giacomo che ha attraversato la sua vita fin dai tempi della scuola, lasciando un segno profondo.
Giacomo era un piccolo genio in matematica, le dava lezioni di pomeriggio, era un ragazzo introverso, che sembrava nascondere un segreto.
 
Giacomo era stato il suo amore, Giacomo l’aveva fatta soffrire, Giacomo era l’uomo dal quale allontanarsi… «Ci sono amori che aprono spazi e altri che quegli spazi li riempiono. Amori che spalancano finestre, facendo entrare il vento, la pioggia, la neve; e altri che si preoccupano solo di proteggere, di tenere al riparo dalle intemperie. Giacomo era stato uno di quegli amori dolorosi, da porte aperte e mai richiuse… il loro era stato un legame indissolubile, di quelli che si nutrono nell’oscurità dei ricordi».
Giacomo tornava ogni tanto a tormentarla. E Lea rimaneva turbata.
 
Nel mondo dorato e un po’ noioso di Singapore, Lea spera di diventare una scrittrice, manda i suoi testi ad alcune case editrici e finalmente una risponde: le pubblicherà il romanzo, ma è necessaria la sua presenza in Italia per due mesi.
Vittorio non vorrebbe vederla partire, gli piacerebbe trovarla a casa serena, magari in attesa di un bimbo che tarda ad arrivare, ma Lea è ben decisa, vuole dare una svolta alla sua vita, parte, va in casa editrice e come editor – che dovrà affiancarla in quei due mesi per rendere il romanzo più rispondente ai gusti del pubblico – le compare davanti agli occhi Giacomo, un po’ ingrigito «con sottobraccio quello che lei immagina sia il suo manoscritto… è come se il tempo tornasse bruscamente indietro».
 
La Sparaco sa raccontare con perizia le incertezze, i dubbi, l’angoscia di Lea che vorrebbe essere forte e invece, ancora una volta, non sa resistere a Giacomo, nonostante la ferma contrarietà dell’amica che la ospita.
Gli eventi si susseguono con rapidità, Lea pensa di lasciare Vittorio, crede che Giacomo, finalmente maturo, possa essere davvero il suo uomo.
Al lettore e alla lettrice può sembrare che Lea sprofondi in un girone infernale.
Ma Vittorio la raggiunge per trascorrere qualche giorno di vacanza con lei. Lea non sa più cosa fare, soffre di disturbi improvvisi, teme (o si augura) una gravidanza, lascia partire Vittorio e ritrova Giacomo. Sente però di dover parlare con Vittorio, vuole raccontargli tutto, non abbandonarlo in silenzio, dunque si prepara a tornare a Singapore.
Il destino però è più forte di lei, di Vittorio, di Giacomo.
 
La conclusione del romanzo è spiazzante, la Sparaco ci fa stare come funamboli sul filo, dimostrando – se ce ne fosse stato bisogno – di essere una scrittrice matura che in un romanzo che potrebbe essere definito «rosa» sa innestare tensioni, emozioni, passioni che lo lasciano solo e semplicemente «romanzo».
 
Luciana Grillo
(Precedenti recensioni)

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