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Storie di donne, letteratura di genere/ 132 – Di Luciana Grillo

Lisa Ginzburg, «Per amore» – Leggerlo è ripensare alla tragedia greca con i colori e i sapori del Sudamerica…

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Titolo: Per amore
Autrice: Ginzburg Lisa
 
Editore: Marsilio 2016
Collana: Gli specchi
 
Pagine: 210, brossura
Prezzo di copertina: € 16,50
 
Conoscevo Natalia Ginzburg, non Lisa. Grazie al romanzo Per amore l’ho letta e sono rimasta senza parole per come questa autrice sa raccontare una grande storia di amore, passione e morte senza cadere nel banale, nel retorico, nel sentimentale.
Lisa non bara, fin dalle prime pagine ci dice che una giovane documentarista italiana, trapiantata a Parigi, si innamora (ricambiata) e sposa Ramos, il bellissimo e carismatico protagonista che morirà in modo tragico nella sua terra, in quel Brasile «che per un tempo le era parso meraviglioso… aveva amato la luce accecante del cielo d’estate, l’allegria della gente… i piccoli supermercati impregnati dei profumi della frutta… E l’inspiegabile sensazione di familiarità che l’afferrava: come la sua terra fosse sempre stata quella… Sentirsi a casa invece in quella luce d’oro, la vita che intorno esplode fragorosa – dominata dalla natura tanto da perdervisi…».
 
Si incontrano in Scozia, vivono dove il lavoro li porta – Italia, Francia, Spagna, Brasile – si amano, ma Ramos lentamente cambia, soprattutto a Pedra Forte, dove, circondato dalla famiglia numerosa che lo considera il capo e da amici di ogni genere, «la presenza di lei lo intralcia», lei «invadente per apprensione d’amore», lei che va in Brasile «grazie a un faticoso patteggiamento».
È una strana distanza che li separa, «e poiché oscuramente avvertivano quanto si trattasse di una distanza ineluttabile… si sentivano impotenti».
Il successo di Ramos lo spinge ad allontanarsi dall’Europa, il danzatore si sente conteso tra due mondi, come quando era bambino e povero: «Così strattonato, sempre meno ha chiaro cosa scegliere, ma sa di essere un uomo realizzato, sa di poter restituire quanto ha ricevuto, pretende di soddisfare tutti i suoi desideri, come per rivalsa.
 
E lei? «Avrebbe potuto capire, lei», avrebbe potuto cogliere e interpretare segnali non equivoci e quindi penetrare nel segreto di Ramos e forse aiutarlo, chiedergli di bere meno, di non trascorrere le giornate brasiliane nei bar fin dal mattino, di non partire per quel suo ultimo viaggio nella notte… Dopo, rimane un dolore sordo, un tarlo che «impedisce di costruire, riuniti i ricordi, una solida statua… La morte violenta di Ramos ha sconvolto il suo mondo… L’assassinio di Ramos proiettava intorno un’ombra nel cui cono lei pure, la sua stessa vita erano risucchiate».
 
Cos’altro aggiungere? Ogni parola di commento può diventare banale: la Ginzburg ci proietta lontano, in un mondo assolato dove si vive e si muore secondo tradizioni e riti che ci coinvolgono e ci lasciano attoniti.
Leggere Per amore è ripensare alla tragedia greca con i colori e i sapori del Sudamerica, dove miseria e ricchezza, confusione e silenzio si sovrappongono come in una giostra che ripete continuamente il suo giro.
 
Luciana Grillo
(Precedenti recensioni)

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