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Storie di donne, letteratura di genere/ 153 – Di Luciana Grillo

Alida Ardemagni, «Io viaggio con te - Giro d’Italia in coppia» – È un'insolita guida per originali fughe romantiche e golose

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Titolo: Io viaggio con te
Sottotitolo: Giro d’Italia in coppia
 
Autrice: Alida Ardemagni
Editore: Morellini. 2016
 
Pagine: 224, brossura
Prezzo di copertina: € 14,90
 
Alida Ardemagni attraversa l’Italia, visitando le regioni più volte, a seconda che cerchi luoghi segreti o tracce di poeti, tramonti romantici o vigneti affascinanti, cieli stellati o caffè storici.
A proposito di luoghi segreti, l’autrice percorre chilometri e chilometri, da Capri a Firenze, dalle Cinque Terre a Ravello, da Verona a Taormina, mentre – quando vuole trovare un luogo dove ci si possa scambiare «un bacio con uno sfondo molto speciale» cita Fellini, Anita Ekberg, Marcello Mastroianni e la Fontana di Trevi, «consacrata come uno dei luoghi simbolo della dolce vita, di una Roma annoiata e dissoluta che cedeva alle lusinghe del boom economico a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta» e poi il dipinto che ricorda l’amore di Paolo e Francesca, Mantova e la Camera degli sposi, «la più bella camera del mondo», e così via.
 
Se invece si desidera allontanarsi dalla confusione del nostro mondo frenetico, la Ardemagni ci invita a dormire nei Sassi di Matera, città che «non è costruita sulle rocce, ma vi è scolpita, scavata dentro», a visitare il Castello legato al ricordo della morte di una giovane donna, amante di un principe vescovo: è Castel Toblino, «situato nella trentina Valle dei laghi, raro esempio di castello lacustre… un’atmosfera incantata, descritta anche da scrittori come Antonio Fogazzaro e Ada Negri», a prendere il sole a Ponza, dove esiste persino una «spiaggia del Core».
E se invece vogliamo trovare ispirazione nei luoghi dei poeti, ecco che Alida ci accompagna a Recanati, a Porto Venere, a Valsinni, dove visse Isabella Morra, poetessa morta in giovanissima età per mano dei fratelli «che il luogo agreste aveva educati feroci e barbari», e là dove ancora si respirano antichi miti e tragici amori, da Calipso a Aretusa.
In una panoramica così originale, non poteva mancare il riferimento al gusto: Dolce o piccante? e quindi, tra l’altro, si legge di baci perugini e di confetti per passare poi a giardini incantati, alla cultura di Bacco, dal «sacro e profano all’abbazia di Novacella» alle «dolci cantine di Marsala».
 
L’autrice, instancabilmente, scopre angoli nascosti al turismo di massa, suggerisce luoghi dove contemplare tramonti indimenticabili (da Scicli a Roma, da Gallipoli a Venezia e a Tropea), fiumi, laghi e cieli da solcare, ad esempio il Brenta, il lago Maggiore («una piccola crociera fra storia, arte e natura in una delle cornici più belle al mondo»),il castello di Rocca Calascio, «…sembra quasi di toccare il cielo e di trovarsi in un mondo fiabesco…», Saint-Barthélemy, «il volto più autentico della montagna valdostana» per concludere il tour nei caffè storici, dal famosissimo Gambrinus di Napoli, che «diventa da subito il cuore della vita mondana, culturale e letteraria della città: re e regine, politici e giornalisti, letterati e artisti di fama internazionale ne fanno il locale ideale per incontrarsi, discutere e scrivere versi, come nella migliore tradizione europea del caffè letterario (ai suoi tavolini si siederanno D’Annunzio, Croce, Wilde, Hemingway, Sartre)», all’«Antico Caffè Greco… nell’elegante via Condotti, dal 1760. Da sempre è stato ritrovo preferito di artisti italiani e stranieri, tra cui Shopenhauer, Liszt, Stendhal, Wagner, Byron, Keats, Goethe, Gogol, Goldoni, Leopardi, D’Annunzio… Ogni mattina qui veniva a bere il cappuccino il pittore Giorgio De Chirico, il quale amava dire che il caffè Greco è l’unico posto dove ci si può sedere e aspettare la fine del mondo».
 
Da Roma, la Ardemagni si sposta a Torino, dove trova «caffè dal fascino discreto ed elegante che sono parte della storia e della cultura della capitale sabauda… Nelle salette ricche di specchi, boiserie e tappezzerie di raso, dove si ritrova tutta l’atmosfera dei tempi risorgimentali, si possono ancora oggi gustare queste prelibatezze proprio come erano soliti fare Cavour e D’Azeglio, Gozzano e Dumas, Pavese ed Einaudi, senza dimenticare ovviamente gli Agnelli».
«…Locali dal fascino antico, testimonianza di un passato cittadino di aroma mitteleuropeo, indissolubilmente legati alla letteratura» sono i caffè di Trieste, senza i quali la città «non sarebbe la stessa…: non è difficile immaginare Stendhal, Joyce, Svevo o Saba mentre sorseggiano il loro caffè…» mentre i più antichi dei caffè milanesi sono nati «anche come eccellenti pasticcerie… Cova, Taveggia, Marchesi e Cucchi».
Ma Milano è anche la città dell’aperitivo, dunque l’autrice cita i «due bar in pieno centro (che) si contendono il primato dell’aperitivo, quello vero, rigorosamente sempre nella versione classica e non happy hour» e ricorda che in Lombardia la tradizione storica del caffè-pasticceria è molto radicata, da Bergamo a Sirmione, da Pavia a Cremona, patria del «torrone, torta di Sant’Omobono, sbrisolona, Dolce Cremona, torta Stradivari e Violini di torrone».

Il viaggio finisce a Firenze: «I creatori delle riviste letterarie, dei movimenti artistici, i grandi poeti italiani del Novecento hanno trovato sui tavolini dei caffè fiorentini momenti di ispirazione, di condivisione, di polemica intellettuale, lasciando un segno profondo nella città».
Molto altro dovrei aggiungere per rendere «appetitosa» la lettura di questa originale guida, arricchita da indirizzi, riferimenti artistici e letterari, curiosità, informazioni… Buon tour a tutti i lettori curiosi!
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Precedenti recensioni)

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