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Storie di donne, letteratura di genere/ 160 – Di Luciana Grillo

Angela Thirkell, «Prima di pranzo» – Il vivace ritratto di una coppia, Catherine e Jack Middleton

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Titolo: Prima di pranzo
Autrice: Angela Thirkell
 
Traduttrice: Bruna Mora
Editore: Astoria 2016
 
Pagine: 266, Brossura
Prezzo di copertina: € 17,50
 
Angela Thirkell, vissuta fino al 1961, inglese trapiantata in Australia con il secondo marito, ha scritto articoli e racconti, per approdare poi ai romanzi, dopo aver abbandonato il coniuge ed essere tornata in Inghilterra.
Dei suoi trenta romanzi, ben pochi sono quelli tradotti in italiano: questo «Prima di pranzo» è il vivace ritratto di una coppia – Catherine e Jack Middleton – apparentemente male assortita («L’amore fa fare alla gente cose strane. Guarda noi. Non ci potevano essere due persone meno adatte a vivere assieme, eppure ci siamo sposati»), che vive in una bella casa di campagna, aiutata a tenerla in ordine dalla signora Pucken e da sua figlia Lou.
 
Altro personaggio è Cameron, che lavorava «assiduamente e instancabilmente con il signor Middleton sbrigando in silenzio la parte più faticosa del lavoro» e che qualche volta faceva colazione con la signora Middleton che andava in città «a teatro, a fare compere o dal parrucchiere».
Un certo giorno raggiungono i Middleton sia Cameron che Lilian, sorella di Jack, vedova, accompagnata dai figliastri Denis e Daphne.
Esilarante la descrizione dell’arrivo alla stazione, dell’incontro con Jack («Sei stato molto gentile a venirci incontro… se tu levassi il bastone dall’occhio di Daphne ti bacerei»), della sistemazione dei numerosi bagagli, tra cui una cappelliera che conteneva «una miriade di sciarpe, indumenti di lana, guanti, biancheria di seta, piumini da cipria, un eterogeneo assortimento di oggetti dal quale erano esclusi solo i cappelli per cui la cappelliera era fatta».
 
C’è come un sorriso divertito che occhieggia fra le pagine. Si intrecciano incontri e lunghe conversazioni; sembra che ciascun personaggio viva una sua storia personale, poco connessa col resto del mondo, tanto che la «discussione» di Middleton («se un monologo può essere definito una discussione») fa dire alla sorella: «Non riesco a capacitarmi di come possa trovare tante cose da dire… Mi domando come faccia Catherine a sopportarlo…».
Durante la lunga vacanza estiva, Daphne si trova casualmente fidanzata con Cameron e «decise di fare buon viso a cattiva sorte e sperare nel meglio…», mentre teme che il giovane Bond – di cui è innamorata – sia fidanzato con Betty, «ma adesso che tu non sei fidanzato con Betty, è una vera tragedia e io vorrei morire, ecco».
E Cameron confessa: «Sebbene voglia molto, molto bene a Daphne, non mi sono mai sentito così sollevato in vita mia come ora».
 
Dunque, una britannica commedia degli equivoci che si sciolgono come neve al sole quando Cameron chiede in moglie Lilian e Denis realizza il suo sogno.
E Jack conclude: «Pare impossibile che tante cose possano accadere in un sol giorno. E tutto prima di pranzo».
 
Luciana Grillo
(Precedenti recensioni)

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