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Storie di donne, letteratura di genere/ 225 – Di Luciana Grillo

Cristina Caboni, «La rilegatrice di storie perdute» – Una storia che scorre con estrema naturalezza attraverso le pagine e arriva ai nostri occhi e ai nostri cuori

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Titolo: La rilegatrice di storie perdute
Autrice: Cristina Caboni
 
Editore: Garzanti Libri 2017
Genere: Narrativa italiana contemporanea
 
Pagine: 296, rilegato
Prezzo di copertina: € 17,60
 
Ho avuto il privilegio, grazie al Trentino Book Festival, di trascorrere un pomeriggio con Cristina Caboni, di parlare con lei, di entrare nel suo mondo, fatto di famiglia, di letture, di scrittura, di storia, di miele, di ricordi.
Il romanzo di cui parliamo è la sua ultima fatica, «La rilegatrice di storie perdute».
Il titolo affascina e incuriosisce, fa riferimento ad una professione poco conosciuta, almeno oggi, e sicuramente, da sempre, poco femminile.
E poi, «Storie perdute…» quando? Come? Perché?
 
Fin dalle prime pagine, la scrittrice sottolinea il suo amore per i libri: «A Sofia era sempre piaciuta l’idea che i libri fossero degli spazi. In realtà lei pensava che somigliassero… agli specchi… Perché se riuscivi a ritrovarti all’interno delle pagine, a comprenderle intimamente, a immedesimarti, e dunque a rifletterti in esse come in uno specchio, alla fine dipendeva anche da te… I libri sono dei luoghi, spazi nei quali ritrovarci… I libri possiedono un grande potere. Accendono ciò che hai dentro, sono come scintille. Agiscono su quello che già esiste, permettendogli di crescere e di svilupparsi».
 
L’amore per la carta stampata avvicina inaspettatamente due donne, le due coprotagoniste, Sofia e Clarice, la prima una giovane donna dei nostri giorni che sta attraversando una crisi e che non sa ancora come uscirne, la seconda, vissuta quando finiva il secolo dei lumi e si affacciava il Romanticismo, che deve lottare per conquistare la sua indipendenza, è coraggiosa e tenace, non si lascia condizionare dall’ambiente familiare, anche se è costretta al matrimonio con un uomo violento dal quale fugge per seguire il suo sogno.
Sofia, incredibilmente supportata da Clarice, dal suo esempio, dalla sua forza, «si rese conto in quel momento che la sua esistenza era stata sempre un negoziare continuo, un trovare compromessi. Con i suoi genitori, con i nonni, con Alberto… La famiglia era qualcosa che uno si portava dentro. Era il primo metro con il quale confrontarsi, era il primo giudice, era la zavorra che influenzava le azioni di ognuno. E, paradossalmente, la famiglia era anche ciò che ti spingeva a fuggire lontano, in cerca di autonomia e libertà.»
 
Anche se i suoi l’amano, i genitori lontani e i nonni teneri e affettuosi, comprensivi e generosi.
Clarice dà a Sofia la forza per decidere della sua vita, ecco perché per Sofia è indispensabile portare a termine il compito che Clarice sembra averle affidato.
In realtà Sofia, nel momento stesso in cui trova la misteriosa pagina scritta a mano, ben nascosta all’interno delle controguardie del libro che l’ha come «chiamata» nella vecchia bottega, capisce che niente sarà più come prima, che quella ricerca a cui si sente costretta le cambierà la vita.
Su tutto aleggia un mistero, un altro testo scritto e perduto, annunciato da Clarice, nascosto e ritrovato fortunosamente da Sofia, grazie all’aiuto di Tomaso che compare all’improvviso nella sua vita.
 
Anche Tomaso ha pesi da sopportare e dolori da smaltire, anche lui ama i vecchi libri e la scrittura, tanto da essere un esperto grafologo che il vecchio libraio ha suggerito a Sofia di consultare.
E, come un puzzle, la storia si ricompone, il nonno di lei e la nonna di lui, Vienna e Londra, la bottega di Clarice a Roma e un talentuoso scrittore…
La conclusione di Caboni è dedicata ai ringraziamenti, come da tradizione, ma questi sono ringraziamenti davvero speciali:
«Grazie ai lettori, ai librai, a chi vede attraverso i libri e viaggia con loro, a chi conserva il pensiero scritto e lo diffonde.»
 
A noi, lettrici e lettori, il compito di comprendere e condividere le scelte di Sofia e il mistero – ormai svelato – di Clarice, leggendo una storia che scorre con estrema naturalezza attraverso le pagine e arriva ai nostri occhi e ai nostri cuori.
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)

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