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Storie di donne, letteratura di genere/ 264 – Di Luciana Grillo

Roberta Tovazzi, «Una carambola di emozioni» – L’autrice trentina paragona il suo cammino a un viaggio per mare, in balìa delle onde

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Titolo: Una carambola di emozioni
Autrice: Roberta Tovazzi
 
Editore: Arca 2018
Genere: Narrativa italiana contemporanea
 
Pagine: 92, Brossura
Prezzo di copertina: € 12
 
Ho già recensito qualche tempo fa il primo libro di questa autrice, «Vivere, da mollusco a madreperla» ed ora mi trovo davanti a questa «Carambola di emozioni» che si muove in più direzioni, declinando il gusto dello scrivere sia in prosa che in versi.
L’autrice si confronta con un male che sembrava sconfitto e che invece è tornato a turbare i suoi giorni, lo chiama drago o cracco, lo definisce furbo, pensa di averlo annientato… e ricorda le tante persone che ha incontrato durante il percorso di cura, sottolinea quante cose abbia imparato, «le piccole cose che prima ci sfuggivano, come il valore della vita e quanto bella essa sia, come una semplice passeggiata in montagna o uno sguardo al cielo azzurro prima che questo si confonda con il blu scuro della notte e il sole tramonti oltre l’orizzonte…».
 
Paragona il suo cammino a un viaggio per mare, in balìa delle onde.
Ma non si tira indietro Roberta, riprende a camminare, passeggia nel bosco illuminato dalle lucciole: «quando le vedo, sorrido e il mio sguardo si perde in quei puntini volanti…».
Oltre la famiglia, ci sono le amiche, come Monica, raffinata veronese, quasi una nuova sorella: «mi hai insegnato a non giudicare, ad accettare i limiti altrui, ma anche ad accettare i miei, a rispettarli e a fare pace con me stessa».
 
Altra modalità per raccontare dolcezze e paura è la poesia, garbata e semplice, che sa emozionare chi legge.
Nei versi, il silenzio è «sordo, assoluto, assordante… un silenzio che urla tutte le mie delusioni, i miei fallimenti, le mie paure, le mie fatiche… È un silenzio che parla di delusioni, sofferenze, angosce, aspettative, paure, dolore, cose non dette.
«Quanto rumore fa questo silenzio e tutti i silenzi che sommati tra lori, l’hanno amplificato.»
 
Ai ricordi del passato, ai girasoli in cui si era smarrita, allo scatolone in cui teme di essere rinchiusa, Roberta aggiunge riflessioni tenere sulle parole, sugli sguardi, sulle emozioni e infine ringrazia «tutti coloro che amano la vita» ricordando che le emozioni «sono tutti quei sentimenti per i quali la mattina ti alzi,/ sono i bruchi che mutano in farfalle,/ le ostriche che si trasformano in madreperle,/ il sole che si alterna con la luna./ I miei occhi che aprendosi scoprono un nuovo giorno».
 
Luciana Grillo – l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)

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