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Storie di donne, letteratura di genere/ 315 – Di Luciana Grillo

Simonetta Fiori: «La testa e il cuore» – Trenta storie di coppie famose raccontate con eleganza e garbo

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Titolo: La testa e il cuore. L'amore in trenta storie
Autrice: Simonetta Fiori
 
Editore: Guanda 2020
Genere: Relazioni familiari
 
Pagine: 195, brossura
Prezzo di copertina: € 17
 
Simonetta Fiori, giornalista ben nota a chi legge la Repubblica con costanza, presenta in questo testo trenta coppie che si sono amate, che hanno impegnato testa e cuore nel loro rapporto, che con lei hanno parlato senza falsi pudori e senza reticenze del loro rapporto, dei problemi affrontati, della differenza d’età, della solitudine e della tenerezza, della comprensione e del tradimento.
Tutte queste persone sono conosciute al grande pubblico, appartengono al mondo della cultura, hanno scritto saggi e romanzi, hanno girato film, hanno ricoperto ruoli importanti nella società, hanno cantato e recitato, hanno curato gli ammalati: Fiori riporta pensieri e ricordi, rievoca con il coniuge superstite quello scomparso, mette a nudo sentimenti forti senza retorica.
 
La mia recensione non può ripercorrere le trenta storie, ma può sottolineare aspetti poco noti di personalità delle quali ci sembra di sapere tutto, come ad esempio – nell’incontro con Raffaele La Capria – quando il raffinato scrittore della napoletanità ricorda che Ilaria «mi svegliò… fu come una sferzata di energia, in un momento molto difficile» e la Occhini, nipote di Papini e figlia di un critico d’arte, attrice di gran classe, ammette che «come “moglie di scrittore” mi considero una frana. Non ho mai fatto niente per promuoverlo o dargli lustro, scompaio rispetto all’operosità di Mimise Guttuso o Mimy Piovene. Ho sempre vissuto per il teatro…».
 
Altra coppia, ancora teatro, Giuliana Lojodice e Aroldo Tieri, venticinque anni di differenza, lui attore esperto, «una roccia, un polo di attrazione irresistibile» lei, giovane attrice che «doveva lottare per ritagliarsi uno spazio… sì, ogni sera».
Legati da «un sentimento totalizzante che auguro a tutte le donne – dice Giuliana – Era un uomo di grande sensualità, nello sguardo e nella voce. Non ho più incontrato uomini con la sua voce: maschia, forte, capace di una gamma infinita di intonazioni».
 
Scavalcando la coppia Fo - Rame, presente nel testo con tutta la sua grandezza, vorrei citare la coppia De Filippo - Rosi, Luca De Filippo, figlio di Eduardo, e Carolina, figlia del regista Francesco Rosi, scomparsi a poca distanza l’uno dall’altro: Carolina ricorda il suo Luca dall’infanzia triste, «figlio di padre anziano, sempre in tournée… Luca era un uomo molto sicuro di sé, senza complessi né gelosie. Semmai s’era stufato di essere “il figlio di” perfino dopo i sessant’anni…».
 
E riflette sui loro caratteri opposti: «provenivamo da famiglie diverse. Io sono cresciuta nel fragore di discussioni infiammate, lui nei silenzi di Eduardo. I nostri primi litigi furono tremendi: si chiudeva in quattro giorni di mutismo. E io ci stavo male…Al principio fu una storia tormentata, ci lasciavamo per poi riprenderci…».
Luca aveva diciassette anni di più, figli ed ex mogli, con i quali oggi Carolina ha un ottimo rapporto, ma non nasconde che «Mi mancano le carezze, la dolcezza non legata a un trasporto erotico ma sentimento di pura tenerezza. Bastava uno sguardo».
 
Fiori non trascura il mondo della musica: Dori Ghezzi ricorda Fabrizio de André, quando si conobbero «era già un mito, io una cantante arrivata al successo con una canzone popolare…non abbiamo mai smesso di scoprirci. E non ci siamo mai annoiati… (Fabrizio) poteva essere molto divertente».
Ancora in campo musicale, incontriamo la coppia Giorgio Gaber - Ombretta Colli, lui indeciso e impegnato, lei determinata, «lui un artista nel vero senso della parola, io una donna molto concreta…lui era ossessivo sul lavoro, un’attenzione al dettaglio rigorosissima… riconosceva il dolore degli altri da lontano… (io) cercavo di buttarla sul ridere, ma non sempre riuscivo ad alleggerire la sua malinconia».
 
Altri mondi, altre coppie: cinema con Monicelli - Rapaccini, Job - Wertmuller, Ingmar Bergman - Liv Ullmann, letteratura con Manganelli - Papetti, Moravia - Llera, Parise - Fioroni eccetera, e poi c’è l’amore ritrovato fra Zygmunt Bauman e Aleksandra Kania, che a ottanta anni si ritrovano: «Niente di diverso che innamorarsi a sedici anni…» e quello complicato fra Umberto Veronesi e Sultana Razon, occhi profondi e nome di un’antica ava forse turca forse spagnola, che «emana una forza potente, la stessa che le ha permesso di sopravvivere – lei giovanissima ebrea – al campo di concentramento di Bergen Belsen».
Alle lettrici e ai lettori lascio la curiosità di scoprire perché questo fu un amore tormentato e quali altre storie Simonetta Fiori racconta con il garbo e l’eleganza complice che le sono propri.
 
Luciana Grillo - l.grillo@ladigetto.it
(Recensioni precedenti)

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