L'oidio, o «mal bianco», o «nebbia» – Di Davide Brugna
Purtroppo bisogna aprire un capitolo sui funghi, perché anche loro causano seri danni
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Dopo aver studiato questa miriade di insetti e aracnidi che possono attaccare le nostre amate piante ci si può aspettare che sia finita qui… E invece, ahimè, no. Adesso bisogna aprire un capitolo sui funghi, perché anche loro causano seri danni!
Il più frequente alle nostre latitudini e anche molto semplice da riscontrare, è l'oidio o mal bianco o nebbia. Questo all'inizio si manifesta con delle chiazze biancastre sulla pagina superiore delle foglie, creando un leggero ingiallimento.
Il fungo non si ferma solo a questo, dapprima si espanderà verso i germogli, per poi prendere fiori e fusto.
Bisogna stare molto attenti poiché se non combattuto causa la necrosi dei tessuti vegetali per poi portare al caso estremo la morte della pianta.
Nel caso ci si trovi a un livello d'infestazione alto la pianta viene coperta da una patina bianca. Per usare un eufemismo, ecco, non è un buon segno...
In alcuni casi, come per il molto utilizzato Lauro, il fungo crea dei buchetti sulla foglia e una modificazione di questa.
Questo fungo è un super fungo, pensate che comincia a svilupparsi ad inizio primavera fino all'autunno inoltrato, per dare due numeri, il range d'azione è da 6 gradi ai 30 gradi…
Si sviluppa sia in serra che all’esterno, basta che ci sia umidità e meglio ancora se aree poco ventilate.
Chi di voi ha maggior esperienza con il mondo vegetale avrà visto il mal bianco su tantissime piante, alcuni esempi di orticole sono il radicchio, il prezzemolo, le zucchine, il cetriolo, ci sono frutticole come il melo, la vite ed il pesco.
Molto abbondante è anche la lista delle piante ornamentali, Lo possiamo riscontrare sulle rose, l'acero, l'ortensia, il biancospino, il lauro, l'alloro e tantissime altre!
Diciamo che il mal bianco non è schizzinoso...
Oltre a riuscire a riprodursi con estrema facilità è anche molto difficile da combattere; quindi dobbiamo fare un'ottima prevenzione.
Prima di tutto dobbiamo evitare l'umidità all'interno della chioma, quindi sfoltire i rami interni favorendo così la ventilazione.
Oggi, anche tramite le tecniche dell'innesto, sul mercato troviamo varietà di viti, di meli e di peri resistenti al mal bianco.
Passiamo alla lotta chimica, tutti abbiamo visto il film «Il Ciclone»? Ci ricordiamo la scena dove Ceccherini deve dar il ramato sulle vigne?
Ecco, cercava a modo suo di contrastare il mal bianco.
Il rimedio ancora più utilizzato è il rame e lo zolfo, ci sono anche i prodotti triazolici che inibiscono la produzione di un ormone che nutre il fungo.
Se decideste di utilizzare questi prodotti evitate l'utilizzo massiccio, può provocare la resistenza del fungo a questi prodotti.
Negli ultimi anni sono usciti dei validissimi prodotti biologici che anch'io ho provato e devo dire che se distribuiti con regolarità funzionano molto bene.
Vi invito a provarli.
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
Buon lavoro.
Brugna dott. Davide – [email protected]
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