Home | Rubriche | Orto e giardino | Natale, vi hanno regalato un’orchidea? – Di Davide Brugna

Natale, vi hanno regalato un’orchidea? – Di Davide Brugna

E magari adesso vi domandate cosa si deve fare per mantenerle in vita e sempre belle

image

>
Ieri era Natale e sono certo che molti di voi abbiano ricevuto in regalo un’orchidea perché - statistiche alla mano - è la seconda pianta più regalata a Natale dopo la Stella di Natale.
E sono certo che molti abbiano paura di non riuscire a mantenerla in vita e ricca di fiori. Dopo ne parleremo.
L’Orchidea appartiene a una famiglia enorme di esemplari: se ne conoscono più di 28.000. Ma ci sono tutte le migliaia di specie che vengono realizzate e curate dagli appassionati, che amano dare ad ogni nuova creazione un nome tutto suo.
Ma vediamo le più comuni.
 
La classica orchidea, che ormai si trova anche nei supermercati, è la Phalaenopsis.
Si tratta di un genere di orchidee «epifite» [che vivono sulle piante – NdR] che comprende circa cinquanta specie, tutte originarie dell'Asia e degli arcipelaghi dell'Oceano Pacifico e dell'Oceano Indiano.
Queste orchidacee di solito sono coltivate in serra calda o anche in casa. Crescono molto bene a temperature alte (anche fino a 28°C, d'estate) con un alto tasso d'umidità (oltre il 65-70%), ma in realtà si abituano anche alle temperature delle nostre abitazioni.
Il nome Phalaenopsis deriva dalle parole greche phalaen e opsis e indica la somiglianza del fiore alla forma delle farfalle. La si riconosce chiaramente nella foto che segue.
 

 
Ricordarsi che, più è alta la temperatura, maggiore deve essere l'umidità dell'aria.
Le Phalaenopsis amano una luce molto intensa, ma schermata, specialmente nelle ore più calde dei giorni estivi, e per tale ragione trovano collocazione, in casa, davanti a una finestra esposta a sud-est o a sud-ovest, con la protezione di una tendina.
In serra, a loro vanno riservati gli ambienti meno esposti ai raggi solari, ma comunque molto luminosi. Per verificare che la luce sia sufficiente alla pianta, occorre osservare il colore delle foglie: se diventano di un verde chiaro, o se presentano bruciature ovali, allora occorre aumentare l'ombreggiatura; se invece le foglie diventano troppo scure, e se si indeboliscono afflosciandosi, allora occorre invece dare più luce alla pianta.
È consigliato innaffiarle la mattina, così l’acqua fa tempo ad assorbirsi. E, in ogni caso, evitare il ristagno di acqua.
 
Per quanto semplice, alcune persone si rivolgono al mio vivaio dicendo che non riescono a mantenere queste piante e che in breve tempo muoiono.
A queste rispondo sempre che la coltivazione è semplicissima, basta impegnarsi un po' e capire che sono esseri viventi e con le loro esigenze, quelle che abbiamo descritto sopra.
Ma soprattutto che bisogna partire da una pianta sana e di qualità, quindi quei pochi euro in più domandati da vivaisti onesti garantiscono che in casa vi portiate una pianta di ottima fattura.
Vi invito a scoprire il mondo delle orchidee: anche in regione abbiamo dei produttori che possono fornire esemplari splendidi e di prima scelta.
La prossima volta parleremo di altri tipi di orchidee.
 
Come sempre scegliete la qualità dei floricoltori trentini (AFLOVIT), la lista dei vivai e garden associati è disponibile su internet.
Buon lavoro, Brugna dott. Davide.

d.brugna@ladigetto.it
(Puntate precedenti)


Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande