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Come si comunica con gli animali? – Di Nadia Clementi

Ne abbiamo parlato con Andrea Contri, il giovane fondatore di «Animal Talk Italia»

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Comunicare con i nostri amici animali è il sogno di tanti; chiunque abbia un cane, un gatto, o addirittura un canarino, avrà pronunciato diverse volte la fatidica frase «gli manca solo la parola».
E in effetti i nostri amici pelosi (ma anche piumati o squamosi) quando condividono il nostro stesso spazio per diverso tempo diventano parte integrante della famiglia; membri del clan, o per meglio dire, del branco a tutti gli effetti, ognuno con la sua personalità e caratteristiche.
C’è chi ha il micio timido che si fida di pochi umani e con uno scatto della testa ci fa capire perfettamente che «oggi non è giornata». E poi c’è Fido che con la sua energia e il suo scodinzolio sembra dirci a chiare lettere «quanto sono contento di vederti! Usciamo a fare un giro?».
Si tratta di esperienze appunto che ognuno di noi ha provato vivendo in compagnia di un animale. Certe persone sono meno empatiche, altre sono scettiche, convinte che tutta questa comunicazione e confidenza sia frutto di un’incomprensione umana nei confronti di segnali selvatici e atavici che i nostri amici addomesticati si portano ancora dentro dalla notte dei tempi.
 
Chi può aiutarci a fare chiarezza è Andrea Contri, fondatore di Animal Talk Italia; ragazzo modenese che, durante un viaggio tra i leoni bianchi di Timbavati in Sudafrica, ha capito di essere in grado di «parlare» con gli animali.
Una comunicazione che nel caso di Andrea va ben oltre lo sguardo amorevole di un padrone nei confronti dell’animale di casa, ma che arriva a toccare corde dell’animo ben più profonde e significative.
La comunicazione che Andrea istaura con gli animali infatti sconfina nello spirituale in quanto questa unione che si instaura permette non solo di comunicare i nostri pensieri agli animali ma soprattutto di ascoltarli.
 
Ma andiamo con ordine: la passione di Andrea non nasce tra le accoglienti mura domestiche e anziché con un docile gatto il giovane si è messo subito in contatto con i felini più maestosi del pianeta: i leoni bianchi del Sudafrica.
Dopo questa folgorazione Andrea ha cominciato a studiare il linguaggio animale che, come dichiara lui stesso, si può imparare proprio come una lingua straniera.
Oggi Andrea fa consulenze private, lavora a stretto contatto con enti privati, organizza incontri, seminari e corsi per apprendere questa misteriosa quanto affascinate arte sia in Italia che all’estero.
 

 
Andrea raccontaci come hai capito di possedere questa dote. E soprattutto come hai fatto ad allenarla fino integrarla nella tua vita?
«Tutto è iniziato nel 2007 quando mi ero trasferito per studiare in Inghilterra e una sera in tv stavano trasmettendo un documentario sull’Africa. Rimasi talmente affascinato che per la mia laurea in ingegneria ambientale nel 2008 mi regalai un viaggio come volontario in una riserva in Sudafrica dove vengono tutelati e protetti i Leoni Bianchi: il Global White Lion Pro tection Trust.
«Fu un'esperienza formativa di quattro settimane entusiasmanti, che mi permise di vivere a stretto contatto con tutti gli animali della zona: serpenti, leoni, zebre, giraffe, tartarughe e naturalmente i Leoni Bianchi. Il mio compito era quello di controllare la recinzione elettrica, di tagliare l'erba, di monitorare i Leoni e ricordo che in quel periodo dovevamo assistere anche al parto di una leonessa. Lì tutto era magico.
«Ma l'emozione più intensa fu quando il giorno prima di tornare in Italia compresi, da Linda Tucker fondatrice del progetto, che avrei potuto entrare in comunicazione con gli animali. E così il giorno stesso della partenza avendo la mattinata libera decisi di provare questa nuova esperienza.
«Mentre viaggiavamo sulla jeep nella riserva vidi ad una quarantina di metri di distanza due leoni bianchi, Letaba e Regius e ci fermammo. Fu in quel momento che decisi di mettere in pratica gli insegnamenti di Linda: trasferire amore incondizionato nei confronti dei leoni e chiamarli mentalmente per vedere se ci fosse stata una loro risposta.»
 
«Chiusi gli occhi e concentrai la mia attenzione su Regius: un leone maschio davvero maestoso e poco dopo riaprendoli il leone si trovava a due metri da me, ero emozionato, e un po’ impaurito dalla sua vicinanza.
«Subito dopo il leone, avvertendone il mio stato di paura, chiuse il canale di connessione con me per ritornare da suo fratello poiché la paura non è altro che la rappresentazione contraria dell'amore e quindi interrompe la comunicazione.
«Fu un momento memorabile, dove compresi che quello sarebbe stato l'inizio di un nuovo percorso di vita e cioè coltivare la mia propensione di imparare ad ascoltare quello che gli animali vogliono comunicarci.
«Nel 2010, grazie anche al suggerimento di Linda Tucker decisi di frequentare un corso di comunicazione con gli animali in Inghilterra a Brighton con la docente Wynter Worsthorne autrice e comunicatrice internazionale.
«I miei studi proseguirono negli anni successivi in Sud Africa dove ho avuto l’opportunità di studiare sul campo con diversi animali: balene, leoni, babbuini, pinguini e cavalli allo stato brado.
«Successivamente ho avuto la possibilità di lavorare in quattro continenti con scimpanzé del prestigioso Jane Goodall Institute agli orangutanghi in Malesia, con i pinguini della colonia di Simon’s Town e le balene della riserva di Walker Bay, con gli orsi marsicani in Italia; ed entrare in contatto con gli sciamani africani e con una popolazione di indigeni nella foresta amazzonica.
 

 
«Già dalle prime esperienze ottenni riscontri e conferme attraverso casi pratici nei quali ero in grado di descrivere accuratamente le sensazioni fisiche degli animali conosciuti.
«Infatti per sentire quello che gli animali hanno da dirci bisogna predisporsi come quando ci si approccia allo studio di una nuova lingua. L’unica differenza tra noi umani e loro è che non dispongono della comunicazione verbale, per cui è necessario sintonizzarsi con loro sulla stessa frequenza come se si stesse cercando la stessa stazione radio perché la comunicazione intuitiva non si basa sull' osservazione dinamica del comportamento di un animale, ma va molto più in profondità, è una comunicazione che si può definire energetica. Noi tutti facciamo parte dello stesso ecosistema, e non dobbiamo porci rispetto ad esso in modo egocentrico piramidale, ma in modo circolare e sta a noi l'abilità di ripristino dell'armonia.
«Poi, ritornando in Italia, ho sentito il bisogno di portare la mia esperienza fondando il progetto Animal Talk Italia al fine di aiutare le persone e i loro amici animali a comprendersi vicendevolmente ad un livello di conoscenza profondo che si instaura grazie alla comunicazione intuitiva.»
 

 
Come avviene la comunicazione? Visualizzi delle parole? Percepisci delle energie?
«La comunicazione intuitiva con gli animali è un processo naturale che avviene ad un livello energetico di connessione.
«Tutti noi siamo in grado di comunicare con loro; perché entrambi facciamo parte dello stesso ecosistema. Si tratta di stabilire una connessione empatica, trasmettendosi Amore. Succede la stessa cosa quando siamo innamorati e senza volerlo, scambiamo informazioni con l'altra persona attraverso il pensiero, arrivando ad esprimere lo stesso concetto, la stessa intenzione senza bisogno di parlare.
«La comunicazione intuitiva con gli animali è una tecnica antichissima, che rientra tuttora nelle tradizioni delle popolazioni che ancora vivono a contatto con la natura. Gli animali comunicano costantemente con noi, percepiscono le nostre intenzioni, le emozioni e i pensieri.
«È possibile ristabilire questa connessione grazie al rispetto e alla consapevolezza che anche noi, esseri umani, apparteniamo allo stesso mondo. La comunicazione intuitiva rappresenta un’opportunità ineguagliabile per creare un contatto diretto con gli animali consentendo lo scambio reciproco di informazioni, migliorando la comprensione e l’interazione con loro, scoprendo e risolvendo eventuali problemi.
«Quando ci relazioniamo con i nostri amici animali, gli trasmettiamo le nostre emozioni più profonde con la certezza che possano capirci e comprenderci. Se guardandoli negli occhi avremo la sensazione che ci stiano comunicando qualcosa, lasciamo la nostra mente razionale per un attimo da parte e fidiamoci delle nostre intuizioni. Sarà così che scopriremo un nuovo mondo fatto di rispetto, amore e reciproca condivisione.»
 

 
È possibile comunicare con tutti gli animali? Ci sono diversi approcci a seconda della specie?
«Il linguaggio è universale quindi è possibile stabilire una connessione con ogni tipo di animale perché tutti gli animali sono intelligenti e provano emozioni, dolori e paure.
«Ho avuto l’opportunità di comunicare sia con i leggendari leoni bianchi del Sud Africa o gli orangutan del Borneo, sia con animali di più piccola taglia.
«È stato sorprendente comprendere come anche un canarino, nonostante abbia meno opportunità di interagire rispetto a un cane o un gatto, abbia comunque trasmesso una descrizione molto accurata della casa nella quale vive e delle abitudini dei suoi padroni. Ricordo che questo specifico canarino di nome Sun si trovava a Tokio in Giappone e aveva smesso di cantare.
«Sun mi comunicò le sue profonde ragioni, la sua famiglia aveva smesso di parlagli isolandolo, e l’aspetto sorprendente fu che quando chiesi a Sun di cantare nello stesso istante ma a distanza di continenti e oceani la sua famiglia notò con stupore che Sun era tornato a cantare. La comunicazione va oltre le barriere che ci sono perché si basa sull’Amore il sentimento profondo che lega tutte le creature indipendentemente dalla distanza fisica che c’è tra esse.
«Imparare la comunicazione con gli animali consiste prima di tutto nella consapevolezza di essere anche noi un piccolo anello del regno animale, al pari degli altri esseri viventi. Questo senso di rispetto, armonia e amore ci permette di ricordare come ascoltare la Natura utilizzando i nostri cuori e non più le nostre menti.
«Questa nostra intuizione naturale e la capacità di comunicare con altre specie richiedono una grande dose di pazienza e disciplina.»
 
Quale tipo di informazioni è possibile ricevere?
«Come in un dialogo le informazioni che si possono ricevere sono le più disparate: abitudini quotidiane, sensazioni fisiche, stati d’umore, richieste specifiche, messaggi per il padrone o esperienze riferite al passato.
«Bisogna comunque tenere presente che, relazionandoci con esseri viventi, spesso le informazioni trasmesse sono quelle che l’animale ritiene prioritarie.
«Nel caso di animali domestici, che vivono a stretto contatto con i propri padroni, può capitare che la natura delle informazioni trasmesse sia molto personale.»
 

 
In che campo può applicarsi questo tipo di comunicazione?
«Prima voglio fare una premessa: i nostri pensieri influenzano le nostre azioni e quindi anche la nostra stessa realtà, quindi per cambiare i pensieri devi trasformare la tua consapevolezza, predisposizione al mondo, solo così potrai cambiare la tua realtà. Questa apertura che gli animali ci insegnano ci porta a sviluppare una nuova consapevolezza e sensibilità dalla quale non possiamo escludere le persone più in difficoltà.
«A tal proposito mi viene in mente il progetto Amore senza condizioni promosso da Animal Talk Italia e finalizzato al sostegno dell'associazione salto oltre il muro (ASOM, che promuove il reinserimento sociale e lavorativo di persone in esecuzione di pena soprattutto attraverso la relazione tra uomo e cavallo, presentato lo scorso 24 settembre presso la Casa Circondariale di Milano Bollate.
«Il progetto, grazie alla straordinaria presenza dei cavalli, è diventato un binomio uomo-animali che porta al riscatto e al benessere reciproco. È molto facile dimenticarsi del carcere, realtà così lontane dalle nostre vite, ma grazie a progetti come questo possiamo renderci conto in prima persona come sia possibile vivere la detenzione educando e salvando al contempo la vita dei nostri compagni animali.
«Con questo percorso abbiamo voluto portare in carcere il messaggio di apertura verso il prossimo, parlare di amore e attraverso meditazioni, comunicazioni con i cavalli far percepire come tutto questo sia possibile.
«Il messaggio è arrivato e nel piccolo con questo progetto abbiamo portato un po’ di luce e nuova energia a supporto di uno straordinario progetto sociale e di tutela degli animali come quello portato avanti da ormai dieci anni da ASOM.
«Come detto la comunicazione intuitiva comporta la trasmissione diretta di sensazioni, intenzioni, pensieri, immagini, emozioni e sensazioni fisiche. Ogni pensiero o sensazione è espressione di una propria energia, tramite cui gli animali e gli esseri umani sono in grado di comunicare tra di loro.
«A differenza, gli animali comunicano non solo con l’interazione fisica e i loro linguaggi specifici, ma anche attraverso la trasmissione mentale di pensieri, emozioni ed immagini tra le diverse specie e quindi anche con noi umani.
«In poche parole i pensieri sono il nostro pane quotidiano, di cui ci nutriamo e attraverso i quali creiamo la realtà
 

 
Tutti possono imparare?
«Tutti noi siamo in grado di comunicare con gli animali; ed è grazie alla condivisione di Amore incondizionato che ci permette di entrare in contatto con loro perché gli animali comunicano costantemente con noi, percepiscono le nostre intenzioni, emozioni, e i pensieri sottesi alle nostre parole.
«Non dobbiamo chiederci se siamo in grado di comunicare con gli animali ma piuttosto se siamo disposti di ascoltare gli animali. Tutta la comunicazione si basa sull’ascolto che parte da un profondo rispetto per loro.»
 
Raccontaci un caso particolare che hai seguito.
«Mi viene in mente il caso sottopostomi da una signora di Roma che mi contattò per un consulto in merito al comportamento del suo cane lupo cecoslovacco Urania, il quale aveva difficoltà a stare da solo in casa, era irrequieto.
«Nello stabilire la comunicazione empatica con l'animale, Urania mi trasmise la sua netta volontà di andare in montagna: fu così che gli consigliai alla famiglia di seguire questa sua volontà. Mi confermarono che era in programma una vacanza in montagna ma visto il comportamento di Urania era impensabile farla senza tensioni e pensieri.
«Consigliai di seguire la sua volontà, e il risultato fu la vacanza più bella mai fatta insieme. Ma quello che è più importante è che questa esperienza ha portato una nuova consapevolezza nella relazione familiare portando una nuova armonia e maggiore comprensione reciproca.»
 

 
Recentemente la cronaca locale ha riportato episodi anche gravi di aggressioni da parte di orsi nei confronti dell'uomo. Nasce quindi l'esigenza di far comprendere le cause che scatenano tali comportamenti negli animali e di insegnare alle persone come evitare che tali situazioni si verifichino, soprattutto perché le conseguenze possono essere devastanti. Come si può vincere la ferocia degli animali?
«Solitamente l'animale, l'orso in questo caso, prima di aggredire segnala sempre il suo stato di disagio, le sue paure o il suo disappunto, in modi che spesso l'uomo sottovaluta o interpreta scorrettamente. E a volte sono proprie le persone, che interagendo con l'animale in modo non rispettoso, ne scatenano una reazione.
«La soluzione consiste nell'imparare ad approcciarsi in modo riguardoso e positivo all'ambiente circostante per condividerne in armonia la loro presenza. Se entrando in un bosco chiediamo il permesso al bosco di accoglierci iniziamo a portare un nuovo cambiamento. Può sembrare banale ma non è così.
«Chiedere il permesso ci porta ad avere un atteggiamento di rispetto, un’attenzione alle diverse comunità che popolano il bosco: dell’aria, dell’acqua della terra e degli animali che in esse vivono. La nostra stessa energia cambierà, quella stessa energia che noi emaniamo nell’ambiente circostante e che viene percepita dagli animali.
«Gli incidenti possono capitare ma se amiamo e rispettiamo possiamo circoscriverli a reali incidenti. Il fatto di uccidere un orso non è una risposta ad un problema ma piuttosto la risposta di quest'ultimo al nostro disagio e a mio avviso è il rifiuto di ascoltare il suo messaggio.»
 

 
Qual è il messaggio più bello che ti ha trasmesso un animale?
«Porto nel cuore una bella esperienza di comunicazione con gli orsi fatta al Parco Nazionale d'Abruzzo dove l'orsa Yoga mi ha trasmesso uno dei messaggi più belli che abbia mai ricevuto: Non c'è separazione quando le radici uniscono la terra al cielo. Riappropriamoci di questo rispetto e unione»

Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
 
Prossimi appuntamenti: il 25 novembre 2017, ore 15:00: Modena Benessere Festival 2017. Convegno sulla «Comunicazione intuitiva con gli animali».
Corsi sulla comunicazione con gli animali:
8-9 dicembre 2017 Dubai
2-3 giugno 2018 Desenzano
ALTRE INFORMAZIONI:
animaltalkitalia@gmail.com - www.animaltalkitalia.it - www.facebook.com/animaltalkitalia

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