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I «nutraceutici» e la nostra salute – Di Nadia Clementi

Fanno bene? Lo chiediamo al dott. Edoardo de Abbondi, titolare della farmacia Santa Chiara di Trento

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Oggi parliamo dei «nutraceutici» cioè di quei prodotti a metà fra il settore alimentare e quello farmaceutico.
Ne esistono migliaia, reperibili indifferentemente presso i supermercati, le farmacie e le erboristerie.
Sono qualcosa più di un cibo, qualcosa meno di un farmaco. Sono principi attivi naturali estratti o riprodotti e riproposti ad alta concentrazione sia addizionati a normali alimenti (latte o yogurt ad esempio) sia sotto forma di pillola, polvere, caramella o altro.
Si tratta di vitamine, probiotici (ad esempio i fermenti lattici), anti-ossidanti come i caroteni o i polifenoli, acidi grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6) o di concentrati di fibre.
 
Fanno bene? Rispondere a questa domanda non è facile, infatti, per dire che una sostanza o un comportamento fa bene occorre studiare un'ampia popolazione di persone, verificare che assuma la sostanza e adotti il comportamento e studiarne gli effetti per un periodo di tempo più lungo possibile, confrontandolo con una popolazione identica che invece non ha assunto la sostanza (o ha assunto un placebo) o che non ha adottato quel comportamento.
Studi di questo tipo sono estremamente costosi e di rado vengono intrapresi se non vi è l’interesse da parte del soggetto che ha uno scopo specifico (ad esempio un brevetto). Questo spiega perché sugli effetti delle sostanze naturali abbiamo pochi dati assolutamente certi. E ancora meno ne abbiamo sui prodotti che inseriscono questi principi attivi all'interno di altri alimenti. Sicuramente sono un business che cresce in un settore ancora non abbastanza controllato.
 
Assistiamo da molti anni a un boom di questi prodotti che sono molto spinti dalle aziende: sia da quelle del settore farmaceutico sia da quelle alimentari.
Pediatri e medici di base che fanno molta fatica a resistere alle pressioni di pazienti che desiderano farsi prescrivere o consigliare vitamine o neurostimolatori.
In linea di principio un'alimentazione sana e diversificata, insieme a qualche ora all’aria aperta, dovrebbe permettere al corpo di assumere e sintetizzare tutte le sostanze di cui ha bisogno.
Ci possono essere però delle eccezioni e delle situazioni in cui un'integrazione può essere prevista: per esempio le linee guida richiedono alla persona affetta da diabete di assumere 40 grammi di fibre al giorno, che non sarebbero raggiungibili nemmeno assumendo un alto quantitativo di frutta e verdura, sebbene ricche d'acqua. Inoltre, anche un integratore, dalla classica crusca concentrata ad altri preparati, può aiutare a facilitare il transito intestinale e a rendere più omogeneo il passaggio degli zuccheri nel sangue, cosa importante per chi ha il diabete.
 
In ogni caso la supplementazione di sostanze naturali non può sostituire le regole di una sana alimentazione, se proprio si aggiunge ad essa e la completa. Quindi, non bisogna aspettarsi troppo da questi nutraceutici, dando retta a una pubblicità che è molto meno controllata rispetto a quella dei farmaci.
Essi non sono una alternativa alle terapie prescritte, ma non dobbiamo nemmeno sottovalutarle. Anche se si trovano sugli scaffali del supermercato, l’assunzione di queste sostanze va discussa con il diabetologo o con la dietista, anche per evitare di buttare via dei soldi.
Di rado sono dannosi ma spesso sono superflui per chi li acquista.
Per sapere cosa sono e se sono veramente necessari ci siamo recati presso la farmacia S. Chiara di Trento e lo abbiamo chiesto al dott. Edoardo de Abbondi.
 

 
Che cosa sono esattamente i «nutraceutici», meglio conosciuti come integratori alimentari, e quali sono le loro normative di sicurezza?
«Quello dei nutraceutici è un mondo vasto che include gli integratori alimentari, gli alimenti speciali, i dispositivi medici e i medicinali vegetali tradizionali.
«Le normative e quindi le tutele, sono crescenti nell'ordine d'importanza e della loro necessità e dovrebbe vigilare su tutti il Ministero della salute.»
 
Per quali casi gli integratori alimentari sono veramente necessari?
«Gli integratori sono veramente necessari in pochi casi, ovvero in quelli di carenza accertata di tale sostanze come ad esempio per casi di anemie o disidratazioni.
«Sono principalmente usati per migliorare la qualità della vita e in un' ottica preventiva.»
 
L’utilizzo di integratori deve essere prescritto da un medico?
«La prescrizione medica non è necessaria, anche se in molti casi viene suggerita, o meglio è bene concordarla con il proprio medico di base o farmacista.»
 
Gli integratori possono essere tossici e pericolosi? In quali casi sono sconsigliati?
«L'uso degli integratori è soggetto alle mode, i prodotti hanno un ciclo di vita breve e una popolazione di riferimento ridotta. Come da Lei indicato in premessa gli studi sono rari e costosi. Per questo motivo sono stati inseriti nella farmacovigilanza da parte dei farmacisti e dei medici, soprattutto quando sono assunti in concomitanza con altri farmaci.
«La massima attenzione deve essere posta alle persone con patologie croniche, in gravidanza e nei bambini. La tossicità è spesso data dalla dose del prodotto, mentre la pericolosità dipende dal principio attivo dello stesso e dalle persone che lo assumono.»
 
Quali sono le sostanze presenti negli integratori? In essi sono presenti solo i comuni nutrienti?
«Nelle sostanze presenti negli integratori c'è veramente di tutto: si spazia da principi attivi naturali, parti di piante, minerali, sostante elaborate, sostante di derivazione chimica e prodotti animali e di derivazione batterica, altre ai comuni nutrienti.»
 

 
I «componenti bioattivi» presenti negli integratori possono essere assunti anche attraverso un’alimentazione corretta che fornisce tutti i nutrienti nella giusta quantità?
«Mangiare bene e variegato, fare attività fisica e riposare bene, sono normalmente sufficienti per una buona qualità della vita. Nei casi invece dove non si riesca ad acquisire la giusta quantità di sostante attive con la semplice alimentazione, si consigliano gli integratori.»
 
Quando e come vanno assunti? Bisogna attenersi alla dose indicata sulla confezione?
«È veramente molto importante attenersi scrupolosamente alle indicazioni riportate sulle etichette del prodotto. Eventuali iperdosaggi possono portare a vere e proprie intossicazioni, aumentandone gli effetti collaterali, ma non gli effetti benefici.»
 
Dove si acquistano e come si valuta la loro garanzia di efficacia?
«Essendo prodotti di libera vendita si possono trovare più o meno ovunque. Suggerisco di effettuare l'acquisto in posti sicuri e controllati previo confronto con il personale preparato a cui fare riferimento in caso di necessità.
«Bisogna inoltre, fare molta attenzione ad acquistare rimedi fitoterapici in paesi esotici poiché la qualità e la sicurezza dei prodotti non è controllata nello stesso modo in tutti i Paesi del mondo. Infine è bene non fidarsi dei rimedi fitoterapici la cui composizione è tenuta segreta.»
 
Gli integratori venduti via internet sono meno costosi e spesso più efficaci?
«Ribadisco quanto detto prima aggiungendo che per l'acquisto di prodotti tramite internet è bene fidarsi solo di siti sicuri e certificati. Consiglio, comunque di fare un'attenta valutazione, in quanto l'eventuale vantaggio economico, dato dalle economie di scala, può portare ad un impoverimento del tessuto sociale del personale qualificato operante nei negozi reali e non virtuali. a mio parere, il confronto diretto con persone preparate che permette la possibilità di ritornare per qualsiasi problema o parere, vale molto di più di uno sconto studiato per provocare acquisti d'impulso.»
 
Integratori a base di erbe e fitomedicine sono la stessa cosa?
«Per cercare di semplificare la vastità del fenomeno possiamo suddividerli in tre diverse classi di prodotti: integratori, medicinali vegetali tradizionali e farmaci. Tutte e tre le classi contengono principi attivi di estrazione naturale. In sostanza, quello che cambia sono i controlli e le cautele di uso richieste.»
 

 
Quali sono le differenze tra integratori alimentari e prodotti dietetici?
«Talvolta nessuna. Si può fare una distinzione tra integratore alimentare e alimenti a fini (medici) speciali. Entrambi sono a base di vitamine, sali minerali, enzimi, aminoacidi, probiotici etc.
«Mentre gli integratori fanno riferimento a tutta la popolazione, gli alimenti a fini speciali sono predisposti a categoria di persone specifiche quali ad esempio lattanti, donne in gravidanza, celiaci etc.»
 
Quando è consigliabile supportare la dieta con gli integratori alimentari?
«In linea generale si può sempre supportare la dieta con gli integratori, in base a quello che si vuole ottenere. Naturalmente è consigliabile in caso di carenze accertate, disordini alimentari, patologie, disturbi e in ottica preventiva.»
 
Ad oggi, quali sono gli integratori più richiesti?
«Gli integratori sono soggetti a mode o sensibilità. Attualmente sono molto richiesti gli integratori a base di curcumina, zenzero, semi di pompelmo, olio di pesce.
«Mentre i tonici e fermenti lattici sono sempre molto venduti, come i sali, le vitamine, i preparati per il colesterolo e il gonfiore. Molti prodotti sono stagionali come quelli per le affezioni alle vie respiratorie o alla pesantezza delle gambe.»
 
Quali sono gli effetti collaterali accertati e comuni?
«Gli studi sono sempre attivi così come la vigilanza da parte di farmacisti e medici.
««Tutt'oggi i principali effetti collaterali sono stati riscontrati con l'iperdosaggio di iperico, succo di pompelmo, echinacea e vitamina A provocando conseguenze, tra le più frequenti, a livello renale ed epatico. Sono state inoltre riscontrate delle interazioni tra farmaci e integratori nei trattamenti delle malattie croniche.
«Ribadisco, prima di assumere qualsiasi integratore, l'importanza di un confronto con lo specialista in particolare per le donne in gravidanza e per chi soffre di patologie croniche. Prestate attenzione alle dosi consigliate in quanto l'abuso non ne porterà alcun beneficio.»
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
dott. Edoardo de Abbondi - e.deabbondi@libero.it

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