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70° Congresso dell’anniversario dell’OMS – Di Nadia Clementi

MAGI Euregio, 21 maggio 2018: Ginevra, Palazzo delle Nazioni Unite

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Ginevra, 21 maggio 2018, presso il Palazzo delle Nazioni Unite il Dottor Bertelli ed una piccola rappresentanza del gruppo di Ricerca, Diagnosi e Cura Malattie Genetiche e Rare (MAGI EUREGIO S.c.s.) hanno partecipato in qualità di membri di Alliance for Health Promotion all’ultimo congresso dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Questo importante evento ha coinciso con il 70° anniversario di World Health Organization (WHO) nel quale il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus è stato eletto direttore generale dell'OMS.
La sua elezione ha fatto la storia non solo perché è stato il primo africano a guidare l'OMS, ma anche perché ha assunto il ruolo principale dell'agenzia internazionale per la salute attraverso un voto diretto di tutti gli stati membri, che gli ha conferito un chiaro mandato per attuare le sue priorità politiche sanitarie.
Link al filmato Festa del Settantesimo Anniversario dell’OMS a Ginevra.
Cerimonia inaugurale del Congresso al Palazzo delle Nazioni Unite.



 
L’obiettivo del Direttore Generale, Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, avendo ben chiare le sfide della salute mondiale, avrà come finalità prioritaria quello di tutelare il diritto alla salute di tutti gli esseri umani, realizzando nei prossimi cinque anni tre importanti progetti che prevedono che vi siano 1 miliardo di persone in più che godano dei benefici della copertura sanitaria universale, 1 miliardo di persone in più protetto dalle emergenze sanitarie e 1 miliardo di persone in più che godano di una salute e di un benessere migliori.
 

 
È bene ricordare che l’OMS è nata dopo la II guerra mondiale dalla necessità di creare un’organizzazione con lo scopo di sorvegliare la salute mondiale e di impedire e limitare la diffusione delle malattie in tutto il mondo.
Con la sua costituzione il 7 aprile 1948, l’OMS ha iniziato la sua missione focalizzandosi maggiormente sulla diffusione di campagne di massa contro la tubercolosi, la malaria, la sifilide, la framboesia, la leptospira ed il vaiolo.
Negli anni seguenti, dal 1952 al 1957, grazie anche alla scoperta del vaccino contro la poliomelite, le campagne del WHO hanno portato quasi alla eradicazione di questa importante malattia.
Un grande impatto sulla salute mondiale ha anche avuto nei successivi 6 anni l’autorizzazione dei vaccini contro il morbillo, la parotite e la rosolia.
Sempre in questo ambito, nel 1974 il WHO ha istituito il Programma Esteso di Immunizzazione distribuendo vaccini salvavita a tutti i bambini del mondo.
Quattro anni dopo, durante la Conferenza Internazionale dell’Assistenza Sanitaria Primaria tenuta ad Alma Ata, in Kazakistan, viene stabilito l’obiettivo ambizioso «Health for all» ovvero «Salute per Tutti», che ha posto le basi per l’attuale richiesta dell’OMS di avviare una copertura sanitaria universale. 
 
Circa 30 anni dopo la sua fondazione, il WHO ha reso possibile l’eradicazione completa del vaiolo, che si può sicuramente considerare il successo più importante ottenuto da parte di questa organizzazione.
L’inizio del nuovo millennio è coinciso con un cambiamento di rotta dell’OMS che ora si focalizza sulle malattie non trasmissibili come il cancro, il diabete, le malattie cardiovascolari, le malattie neurodegenerative, l’aumento del rischio per la salute dipendente dai cambiamenti climatici e dall’incombente minaccia di un mondo post-antibiotico.
Di notevole importanza in questo ambito è stata l’adozione unanime del trattato del 2003 per la riduzione nel mondo delle morti e malattie correlate al tabagismo.
Nonostante questo cambiamento di focus sulle malattie non trasmissibili, le malattie virali rimangono una sfida per l’OMS che si è trovata ad affrontare il problema nel 2009 con la pandemia dell’influenza aviaria H1N1 e nel 2014 con l’epidemia di Ebola.
Gli obiettivi dell’Agenda di Sviluppo Sostenibile da realizzare entro il 2030 e da applicare a tutti i paesi del mondo prevedono l’eradicazione della povertà, la diffusione della salute, dell’educazione, della sicurezza alimentare come priorità del millennio, e a questi si aggiunge anche una copertura economica, sociale, ambientale e anche la promessa di maggiore pace nel mondo.
 

 
Quest’anno, il 2018, segna anche i quarant’anni dalla Dichiarazione di Alma Ata, una pietra miliare che riconosce il ruolo integrale dell’assistenza sanitaria primaria (ASP) per il raggiungimento dell’obiettivo «Salute per tutti».
Da allora, gioca un ruolo critico per quel che riguarda il successo e il miglioramento della prevenzione alle malattie, sia attraverso il trattamento farmacologico che attraverso la promozione di uno stile di vita sano.
Inoltre, stime recenti mostrano che il 30% del carico globale di malattie richiedono assistenza chirurgica e anestesia.
Per la prima volta la chirurgia è stata dunque inserita come parte integrante dell’assistenza sanitaria primaria nel rapporto dell’OMS del 2008 «Primary Health Care – Now more than ever».
La richiesta per l’assistenza chirurgica e l’anestesia aumenta in parallelo con la crescita drammatica delle malattie non-comunicabili, primariamente per il trattamento chirurgico dei traumi, del cancro e delle emergenze acute ostetriche.
 
La chirurgia è una disciplina che si è dimostrata essere molto utile. È stato stimato che se fosse stata disponibile l’assistenza chirurgica ad oggi più di 17 milioni di morti e disabili permanenti potevano essere evitati.
L’accesso alla chirurgia tuttavia rimane gravemente insufficiente per la carenza di risorse di base quali medici e personale qualificato.
Si stima infatti che l’accesso tempestivo, sicuro ed affidabile alle cure chirurgiche manca a circa 5 miliardi di persone nel mondo e che inoltre 143 milioni di interventi chirurgici siano necessari ogni anno. La soluzione attuabile per il futuro è lo spostare le procedure più comuni nei centri di medicina di base piuttosto che negli ospedali.
Un modello di condivisione dei compiti chirurgici implementato sia nei paesi ad alto reddito sia nei paesi a reddito medio-basso è il modello proceduralista del medico di base. Utilizzati con successo nelle zone rurali del Canada e dell'Australia per decenni, i proceduristi dell’assistenza sanitaria primaria sono in genere medici dell’assistenza sanitaria di base che hanno completato una formazione aggiuntiva in chirurgia materna, emergenza di base e procedure chirurgiche essenziali e/o anestesiologia.
 

 
Un altro modello è la condivisione delle attività delle procedure ostetriche di routine a non medici. È stato dimostrato che questo è un modo economicamente efficace per fornire cure chirurgiche materne sicure ed efficaci nelle popolazioni rurali di Tanzania e Mozambico. Inoltre, l'uso di anestesisti infermieri specificamente addestrati è comune in tutto il mondo.
Questi modelli di integrazione della chirurgia essenziale in assistenza sanitaria primaria possono essere ugualmente vantaggiosi in molti paesi in cui una bassa densità di popolazione nelle regioni isolate rappresenta una barriera per fornire cure chirurgiche sicure, tempestive ed efficaci o dove le risorse sono troppo limitate per consentire sistemi di riferimento e cure specialistiche nelle strutture terziarie.
Ciò è particolarmente rilevante nel contesto di interventi di emergenza quali quelli per lesioni o emergenze ostetriche o addominali in cui procedure chirurgiche relativamente semplici possono essere salvavita.
 

 
L’assistenza sanitaria primaria rimane il fondamento dell'assistenza sanitaria in tutto il mondo e la chirurgia sta diventando sempre più un riconoscimento come metodo economicamente efficace per prevenire la morte prematura e la disabilità.
L'OMS ha compiuto progressi sostanziali nel miglioramento della salute pubblica attraverso ASP sin dalla dichiarazione di Alma Ata.
Una migliore integrazione dei servizi chirurgici nei servizi della medicina di base rappresenta un modello praticabile per combattere l'incidenza sempre crescente e la prevalenza di condizioni chirurgicamente curabili.
Per raggiungere questo obiettivo prioritario della copertura sanitaria universale nell'Agenda di sviluppo sostenibile 2030, la chirurgia deve essere dunque riconosciuta come parte integrante di ASP.
Abbracciando la missione dell’OMS anche MAGI si sta battendo nella diffusione della promozione della salute e a tal riguardo è stato organizzato nei giorni 26 e 27 maggio un workshop nella sede generale del gruppo a San Felice del Benaco (BS), in collaborazione con A4HP e l’OMS per trattare temi riguardanti lo sviluppo di biotecnologie per il raggiungimento degli obiettivi che si è posto il WHO nei prossimi 70 anni.
Noi riteniamo che sconfiggere malattie come AIDS, il cancro o nuove pandemie, sia impossibile senza lo sviluppo di biotecnologie diagnostiche e farmaceutiche anche nei paesi poveri.
Fortunatamente l’organizzazione OMS si rinnova costantemente con nuove energie ed ha in sé l’abilità di rigenerarsi ed adattarsi alle circostanze mutevoli e di affrontare le nuove difficili sfide future.
 
Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
 
Per informazioni:
Dott. Matteo Bertelli, Medico Genetista, Presidente Magi Euregio, Bolzano
MAGI Euregio S.c.s. - Via Maso della Pieve 60/A - Pfarrhofstraße 60/A - I-39100 Bolzano/Bozen
Phone: +39.0471.25.14.77 - matteo.bertelli@assomagi.org

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