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Quando la Stella Polare è la qualità – Di Nadia Clementi

Ne abbiamo parlato col dott. Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona

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Sostenibilità e innovazione nella produzione del vino e nella commercializzazione mondiale per raggiungere livelli qualitativi di eccellenza rimanendo al passo con i tempi e con i competitori: è questo l’obiettivo principale del Gruppo Mezzacorona, leader nel settore vitivinicolo Trentino e nazionale.
 
Con i suoi centoquindici anni di storia, dal 1904 ad oggi, un lungo cammino dagli albori del Novecento al nuovo Millennio percorso con al centro la stella polare della qualità, il Gruppo Mezzacorona gestisce oggi 2.800 ettari di vigneto in Trentino Alto Adige, grazie anche al prezioso apporto delle Cantine partner di Salorno e di Ala, mentre circa altri 1.000 ettari, di cui oltre 700 vitati, sono coltivati in Sicilia nelle aziende agricole di proprietà Solsicano e Villa Albius.
Il Gruppo Mezzacorona, oggi è una realtà composita, che segue tutta la filiera produttiva, dalla campagna fino al consumatore finale tramite una struttura societaria e organizzativa dinamica e flessibile, capace di raggiungere ogni angolo del pianeta con i suoi marchi ormai molto conosciuti, ottenendo anche significativi risultati economici, come dimostra il fatturato 2018 che ha superato i 188 milioni di euro con un valore dell'export ormai ben oltre l’80% del volume d’affari e 479 collaboratori fissi.
 
Un Gruppo che fonda la sua forza e la sua identità sulla migliore tradizione viticola trentina e nella cultura cooperativa della popolazione, abituata a convivere con un ambiente bellissimo, ma anche impegnativo, da armonizzare e da conservare con delicatezza.
I 1.600 viticoltori associati, con il lavoro nelle loro aziende agricole, gestiscono i vigneti rendendo anche un prezioso servizio al territorio e alle comunità che risiedono in esso.
Metodi antichi e sapienti, frutto di tradizioni agronomiche secolari nella cura certosina dei vigneti, ma anche grande innovazione nelle tecniche e nelle tecnologie adottate in un tipico ambiente di montagna, per ottenere una produzione di eccellenza che rappresenta oltre il 35% di tutta la produzione della provincia, nel pieno rispetto della salvaguardia dell'ambiente e dei criteri di completa sostenibilità.
Le coltivazioni sono tutte gestite secondo sistemi di produzione integrata, il cui obiettivo è ottenere prodotti sempre più naturali, compreso il rispetto degli equilibri biologici.
Per fare questo, la produzione viticola in campagna è strettamente seguita e supportata da un team di esperti agronomi aziendali.
 
Nel 2018 i soci produttori di Mezzacorona hanno ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole - per la terza volta dopo il 2016 e 2017-la Certificazione della loro produzione secondo il Sistema di Qualità Nazionale per la Produzione Integrata (S.Q.N.P.I.), il massimo riconoscimento della propria eccellenza produttiva e questo ha permesso di conseguenza la Certificazione dei vini, lanciati già con l’inizio del 2018 su tutti i mercati mondiali.
 

 
I vini Mezzacorona e i Trentodoc Rotari sono ottenuti esclusivamente da uve provenienti dai vigneti dei soci e proprio da questa cura nascono prodotti, frutto di una estrema attenzione alle caratteristiche specifiche dei vitigni e delle varietà, espressione del suolo e dell'ambiente di montagna trentino.
Le principali varietà prodotte sono Pinot Grigio, Chardonnay, Müller Thurgau e Gewürztraminer, per le uve bianche, e Teroldego Rotaliano, Marzemino, Lagrein e Pinot Nero per le uve rosse; oltre a queste sono prodotte le varietà Moscato Giallo, Nosiola, Sauvignon, Moscato Rosa, Merlot, Cabernet Sauvignon, Lagrein Rosato e Schiava.
Il Gruppo Mezzacorona si avvale di moderne ed efficienti cantine per la vinificazione e lo stoccaggio (in Trentino ed in Sicilia) e della cantina sociale di Ala.

Può contare inoltre su una cantina di microvinificazione sperimentale, gioiello di ricerca enologica avanzata e su due suggestivi caveau, dove sono conservate le migliori annate sia dei vini Mezzacorona che degli spumanti Rotari Trentodoc, autentici scrigni delle eccellenze enologiche del Gruppo.
Mezzacorona ha realizzato strutture avveniristiche, inserite nelle suggestive forme architettoniche della «Cittadella del Vino», nata attraverso il recupero dell’area industriale ex-Samatec con un progetto urbanistico imponente, strutture rese fruibili e visitabili per appassionati del vino e turisti e che hanno permesso di ospitare numerosi eventi e manifestazioni.
 
Ma questa maestosa opera è stata portata a termine conservando tuttavia lo spirito più profondo della viticoltura trentina e rotaliana in particolare, esaltandone la specificità e l’unicità tradotta poi nei marchi Mezzacorona (vini trentini), Rotari-AlpeRegis (Trentodoc) e Nota (grappa) a cui si aggiungono i marchi dei prestigiosi vini siciliani Feudo Arancio e dei vini dell’Alto Adige della Cantina di Salorno con il marchio Tolloy.
 

 
Il Gruppo Mezzacorona ha ottenuto negli ultimi anni prestigiosi riconoscimenti ed in particolare, per parlare solo del 2019, il premio come Miglior Produttore Italiano al concorso Mundus Vini in Germania e l’American Italian Chamber Award al recente Vinitaly di Verona per i risultati ed il ruolo commerciale e qualitativo negli Stati Uniti. Numerosi sono stati anche i riconoscimenti ottenuti dai vini e spumanti del Gruppo sulle più autorevoli e prestigiose riviste e guide specializzate nazionali e internazionali.
Tali valutazioni molto positive attestano l’eccellenza dei prodotti e sono un tangibile riconoscimento degli sforzi qualitativi condotti negli ultimi anni dai soci e dallo staff di produzione a tutto vantaggio del successo commerciale dei marchi.
 
È un Gruppo solido e competitivo, in costante sviluppo, che ha saputo reagire alla crisi con una strategia produttiva e commerciale efficace.
Sull’importanza del settore enologico per il Trentino c’è poco da dibattere, si tratta infatti di uno dei settori di maggiore indotto in provincia e con una fetta sempre più rilevante di mercato destinata all’estero.
Ma il vino non rappresenta solo esportazioni e fatturati in crescita, esso infatti è anche, e forse soprattutto nel nostro territorio, cultura e ne definisce in maniera forte anche l’identità.
 
Per approfondire questi temi abbiamo intervistato Luca Rigotti, presidente del Gruppo Mezzacorona, 55 anni, imprenditore agricolo, perito agrario e laureato in Giurisprudenza.
Tra le sue principali cariche ricordiamo la vice presidenza del Consorzio Vini del Trentino, il coordinamento nazionale di Fedagri-Confcooperative per il settore vino e la vice-presidenza vicaria della Camera di Commercio di Trento.
È inoltre Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
 

 
Presidente Rigotti, il 2018 è stato un anno molto positivo per il Gruppo Mezzacorona, quali sono i valori e le azioni che vi hanno garantito questo successo?
«Già dal 1990 il Gruppo, composto da 1.600 soci, sì è impegnato con forte convinzione nel promuovere tecniche agronomiche naturali al fine di attuare un percorso di sostenibilità ambientale.
«A seguito di questa azione pionieristica di Mezzacorona e dei suoi soci, a livello provinciale sono stati poi introdotti dei Protocolli che hanno previsto l’adozione di agrofarmaci sempre meno impattanti, a cui poi si sono affiancati comportamenti e interventi specifici per rendere l’attività viticola attenta anche alla gestione delle risorse naturali e soprattutto dell’acqua, secondo una logica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
«Un progetto di lungo periodo che nel 2016, nel 2017 e nel 2018 ha permesso di raggiungere la Certificazione della produzione dell’uva dei nostri soci e dal 2018 la Certificazione dei vini, prodotti che poi abbiamo lanciato come azienda su tutti i mercati mondiali con il simbolo dell’ape.
«Il vino sostenibile è ormai una realtà che riguarda uno sviluppo fondato su quattro fattori interdipendenti: tutela dell'ambiente, crescita economica, sviluppo sociale e culturale. Per rendicontare il lavoro svolto negli anni, il Gruppo Mezzacorona nel 2016 è stata una delle prime aziende vitivinicole in Italia a redigere il Bilancio di sostenibilità.
«Un documento molto articolato e certificato da agenzie specializzate che applicano coefficienti di valutazione internazionali e che rappresenta uno strumento che fotografa l’andamento della società e contribuisce alla divulgazione del marchio della sostenibilità agricola, ambientale ed economica del Gruppo.
«Nel dicembre 2018 è uscita la seconda edizione del Bilancio di sostenibilità in una versione ancora più ricca e dettagliata per permettere a tutti di comprendere meglio e approfonditamente il ruolo e le attività del Gruppo Mezzacorona.
«Siamo convinti che siamo sulla strada giusta, poiché si tratta di un progetto complementare con la realtà complessiva del nostro territorio ed in particolare in stretta sinergia con quella turistica.
 

 
Quali sono a suo parere le sfide più importanti del settore vitivinicolo per i prossimi anni?
«La sfida per i prossimi anni è quella dell’eccellenza delle produzioni che passa soprattutto dalla cura e dall’attenzione all’ambiente. A tal proposito abbiamo recentemente presentato presso la Cittadella del Vino il progetto Musivum, traduzione latina di mosaico, un percorso di valorizzazione territoriale delle punte di diamante enologiche trentine.
«Il Gruppo Mezzacorona cura da oltre un secolo un prezioso patrimonio viticolo, tramandato dalla maestria di generazioni di viticoltori: un vero e proprio mosaico di vigneti incastonati come tessere pregiate, quasi opere d’arte dell’uomo e della natura, in ogni zona del Trentino dove sono presenti i nostri soci: dalla Piana Rotaliana fino alle colline di Faedo, Sorni e Pressano; dagli eroici appezzamenti in Val di Cembra fino alle aree di Trento, della Valle dei Laghi e del Lago di Garda per arrivare in Vallagarina fino ad Ala.
«Con Musivum-parola latina per mosaico-Mezzacorona intende valorizzare ed esaltare questi angoli di perfezione produttiva e dare vita a vini che siano l’espressione più autentica del territorio trentino. Per posizione, terreno e accudimento, questi vigneti hanno qualità rare e la lavorazione è metodica e certosina.
«Queste uve pregiate di qualità unica sono poi affinate in Cantina solo nelle migliori annate e in edizioni limitate. I vini Musivum nascono dallo studio approfondito del territorio, dalla sapiente conoscenza delle caratteristiche del vigneto, dalla maestria del socio-viticoltore nella coltivazione, dalla perizia agronomica in campagna.»
 

 
«Sono due i vini proposti come prime chicche della collezione Musivum, due vini bianchi, nel solco della più spiccata vocazione trentina: il Müller Thurgau Trentino Doc Superiore 2017 e il Pinot Grigio Trentino Doc Superiore 2016, entrambi autentiche gemme di qualità sopraffina.
«Il Progetto Musivum prevede la valorizzazione di 5 varietà in Trentino: oltre al Müller Thurgau e al Pinot Grigio, è previsto nei prossimi anni il lancio di un Gewürztraminer, di un Marzemino e naturalmente del principe dei vini trentini, il Teroldego Rotaliano; nel bouquet è stato anche inserito lo Chardonnay Alto Adige Doc della Kellerei Salurn, cantina associata al Gruppo Mezzacorona, che sarà presentato nel prossimo autunno.
«Si tratta di un totale di circa 15 ettari selezionati ricercando il migliore vigneto per caratteristiche specifiche in modo da ottenere unicità e tipicità. Il Müller Thurgau Trentino Doc Superiore 2017 è stato prodotto in appena 3.252 bottiglie mentre l’altro gioiello presentato e cioè il Pinot Grigio Trentino Doc Superiore solamente in 4.508 bottiglie, tutte create appositamente per la collezione e singolarmente numerate per dimostrare ancora di più il valore ed il prestigio del progetto.»
 

 
Sappiamo che l’80% del volume d’affari del Gruppo Mezzacorona deriva dall’export. Quali sono i paesi che apprezzano di più il vostro vino?
«Oltre l’80% del prodotto è stato esportato in 60 paesi del mondo con gli Stati Uniti a mantenere il record grazie anche alla società controllata, Prestige Wine Imports; al secondo posto il mercato dell’area tedesca di Germania, Austria e Svizzera, poi di seguito la Scandinavia, il Regno Unito, i Paesi Bassi e il Belgio, il Canada, il Giappone, i paesi dell’Est Europa, la Russia, i Caraibi, la Cina.»
 
La forma cooperativa è certamente un caposaldo della realtà produttiva trentina. Fuori dal nostro territorio come viene percepita la realtà cooperativa? È davvero un valore aggiunto?
«Mezzacorona è un Gruppo cooperativo che al centro del proprio agire vede i soci. Sono i soci i proprietari dell’azienda e sono loro che, partecipando e controllando l’attività aziendale, sono i protagonisti e, nel contempo, i destinatari dell’attività aziendale.
«Lo scopo sociale è immutato da 115 anni a questa parte e cioè dall’anno di fondazione della cantina nel 1904 ed è la soddisfazione economica e sociale dei soci. Sono i soci il cuore dell’attività cooperativa e questo accade in particolare in una cooperativa agricola, dove i soci conferiscono il loro prodotto frutto del lavoro di tutto un anno.
«Direi che l’identità cooperativa è definita dal fatto di costruire progetti e iniziative di medio-lungo periodo, che durino nel tempo e che rappresentino un patrimonio per le generazioni future. Questo è anche il nostro compito come amministratori di cooperative, quello di lasciare a chi verrà dopo di noi delle solide fondamenta.
«Oggi possiamo dire che, insieme allo scopo sociale classico che certamente non cambierà nel futuro, la vera sfida del presente e del domani per la cooperazione sarà quella della sostenibilità, che vede coinvolti in un’unica dimensione sia i produttori che i consumatori e che ha come scopo la stabilità e l’equilibrio di tutto un territorio.
«Con queste premesse, le posso dire che la cooperazione trentina è vista molto bene al di fuori della nostra provincia perché si dimostra sempre innovativa, dinamica e aperta ai cambiamenti, ma restando fedele ai propri principi di fondo della partecipazione e della condivisione dei soci.

Nadia Clementi - n.clementi@ladigetto.it
contatti – web https://www.mezzacorona.it/


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