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«Associazione Castelli del Trentino» – Di Daniela Larentis

«Après une lecture du Dante. Fantasia quasi Sonata» di Franz Liszt: rinviato il concerto di Denis Lombardi a causa dell’emergenza Covid-19 – L’intervista

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Il concerto di Denis Lombardi, in programma per il 19 novembre 2020 presso la sede della Banda Musicale a Palazzo del Corso a Mezzocorona, non si terrà più, ma noi abbiamo ritenuto interessante intervistarlo ugualmente.
L’evento è stato cancellato a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19; i prossimi interventi fissati il terzo giovedì di ciascun mese nella Sala Spaur di p.zza Erbe, a Mezzolombardo, sono al momento sospesi.
Resta tutto temporaneamente revocato per le ragioni note, fino naturalmente a nuove disposizioni, un vero peccato, considerato che il ciclo di eventi culturali organizzati dall’Associazione Castelli del Trentino, denominato gli incontri del giovedì, curato dal presidente dell’associazione Bruno Kaisermann e dal vicepresidente Pietro Marsilli, è seguitissimo.
 
Da oltre trent’anni l’associazione è attiva nell’ambito culturale provinciale soprattutto attraverso pubblicazioni, convegni e cicli di conferenze su tematiche storiche e storico-artistiche che vengono seguiti con attenzione dal pubblico e dalla stampa.
A riprova della stima di cui è circondata, le iniziative godono del patrocinio, fra gli altri, della PAT, dell’Accademia roveretana degli Agiati e della Società di Studi trentini di Scienze storiche e sono riconosciute valide ai fini dell’aggiornamento del personale docente da parte dell’Iprase.
Quest’anno gli incontri si coordinano attorno ad un unico tema: Dante Alighieri, specificatamente nei suoi rapporti con il Trentino, a settecento anni dalla sua morte (1321-2021).
 
Protagonista della serata rinviata per cause di forza maggiore, Denis Lombardi, concertista e docente specializzato nella grande musica romantica dell’Ottocento, il quale intratterrebbe ben volentieri il pubblico eseguendo «Après une lecture du Dante. Fantasia quasi Sonata» di Franz Liszt, se solo potesse farlo.
È considerato in assoluto uno dei brani più difficili del repertorio pianistico, possiamo fra l’altro ricordare che il concerto del 1849 ebbe fra i primissimi estimatori nientedimeno che Richard Wagner, al quale venne dedicato; peraltro è stato recentemente eseguito a Ravenna alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, nella serata inaugurale di «Viva Dante-Ravenna 2020/2021», il grande programma di eventi e celebrazioni in occasione del 700° anniversario della morte del sommo poeta.
Alcune note biografiche, prima di passare all’intervista.
 
Denis Lombardi è nato a Rovereto nel 1979. Si è diplomato in pianoforte nel 1999 con il massimo dei voti presso il Conservatorio F.A. Bonporti di Trento a cui è seguito il corso biennale in tirocinio presso questa stessa istituzione statale.
Ha seguito i corsi di alto perfezionamento pianistico, rispettivamente biennali e triennali, dei Maestri Filippo Gamba e Leonid Margarius.
Ha conseguito le maturità di Liceo musicale e Istituto magistrale, intraprendendo gli studi giuridici presso la facoltà di Giurisprudenza di Trento.
In ambito pianistico ha vinto alcuni concorsi e ottenuto premi e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale (Torneo Internazionale di Musica, Concorso Internazionale di Padova, Concorso Coppa Pianisti d’Italia, Concorso M. Masin di Terni, Concorso Città di Ortona).

Al Premio «Mascia Masin» di Temi nel 1997 è primo assoluto tra tutte le categorie partecipanti; al Torneo Internazionale di Musica tenutosi nel corso dell'anno 2000 è, nella classifica generale, terzo su più di trecento pianisti provenienti da oltre cinquanta paesi di tutto il mondo.
Ha tenuto concerti sia in qualità di solista che in formazioni cameristiche e corali, suonando per associazioni, rassegne e istituzioni (Festival Mozart, Associazione Filarmonica, Associazione Artaria).
Nel 2002 ha suonato per il Ministero degli Interni di Lisbona. Nel 2004 è Primo premio al Concorso Internazionale di Padova. Dal 2000 svolge attività didattica nell’ambito della formazione musicale, pianoforte e tastiera elettronica. Ha tenuto laboratori musicali per la divulgazione della musica presso Scuole pubbliche e private.

Dal 2005 è docente di formazione musicale e pianoforte presso la Scuola musicale Il Diapason. Dal 2017 è docente presso il liceo musicale e coreutico di Trento.
Alla Manhattan International music competition del 2019 la giuria (Ivo Pogorelich - presidente onorario) si è espressa in questo modo:
«Our artistic commission found that you possess a huge talent. They recalled that you have great musicality and technique, as well as a very interesting artistic personality.»
Abbiamo il piacere di rivolgergli alcune domande.
 
L’esecuzione del 19 novembre di «Après une lecture du Dante. Fantasia quasi Sonata» di Franz Liszt, considerato in assoluto uno dei brani più difficili del repertorio pianistico, è stata purtroppo cancellata a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Può parlarcene, condividendo qualche considerazione?
«Liszt è considerato uno dei più grandi compositori in assoluto, specie in ambito pianistico. È singolare che abbia scelto di utilizzare la Sonata soltanto una volta, nella Sonata in si minore, un lungo lavoro senza interruzione tra i vari movimenti.
«L’unico altro componimento che fa comunque esplicito riferimento alla struttura della Sonata è questo, conosciuto anche come Dante-Sonata ma che presenta in realtà un titolo articolato e denso di significati: Dopo una lettura di Dante, Après une lecture du Dante è definita dallo stesso Liszt Fantasia quasi Sonata ribaltando a sorpresa la definizione di Beethoven della celebre Moonlight Sonata: Sonata quasi una Fantasia.
«Se pensiamo che Mozart scrisse 18 Sonate, Beethoven 32, questa scelta è assolutamente particolare e personale (sarà in ogni caso una tendenza comune in epoca romantica).
 
Può illustrare a grandi linee la genesi dell’opera?
«Liszt scrisse dapprima un breve pezzo composto di due movimenti tematici, intorno al 1830, mentre una sua esecuzione è risalente al 1839, a Vienna.
Nel 1849, a Weimar, revisionò profondamente il brano dandogli il titolo attuale. L’opera è stata pubblicata per la prima volta solo nel 1856, come parte del Secondo volume degli Anni di Pellegrinaggio in cui possiamo trovare, in riferimento all’Italia, anche composizioni ispirate ad alcuni Sonetti del Petrarca.»
 
Il culto dantesco investe anche pittura e musica, non si limita alla storia della letteratura. Qual è in breve il rapporto fra la Commedia e la composizione lisztiana?
«Si tratta di una unione importante e rara. Alcuni temi che si pensa abbiano influenzato il compositore sono l'ingresso nell'Inferno (lasciate ogni speranza...), l'incontro con la sapienza antica nel Limbo, la commozione del Poeta di fronte all'amore di Paolo e Francesca (tema amoroso, lirico).
«Questo intenso rapporto tra musica e letteratura si concretizza in musica con l’utilizzo nella partitura di indicazioni particolarissime (il lamentoso nel presto agitato assai della prima parte è piuttosto eloquente).
«Le ottave tuonanti dell’andante maestoso introduttivo vanno a costituire, dal punto di vista tecnico, il tritono: un intervallo particolare noto come il diabolus in musica.
«I lunghi tremoli nel pianissimo che preludono alla fase finale dell’opera richiamano una dimensione celestiale, in generale vi è una sperimentazione estrema che va alla scoperta di sonorità innovative e contrastanti: non è raro trovare l’indicazione “fff”, oppure “ppp”, sempre marcatissimo, molto appassionato, pause di grande significato drammaturgico... viene inoltre fatto un uso sapiente del cromatismo che va a creare situazioni di estrema drammaticità oppure di calma irreale.»
 
Si è specializzato nella grande musica romantica dell’Ottocento, fra gli straordinari compositori di questo periodo ha qualche preferenza e per quale motivo?
«Franz Liszt ha senz’altro per me un’importanza fondamentale: la continua ricerca e sperimentazione di nuove tecniche e sonorità, lo strizzare l’occhio non solo al virtuosismo e a confini tecnici sempre più estremi ma un’attenzione all’opera letteraria, all’opera d’arte, ai contenuti spirituali e mistici come avviene nella Leggenda di S. Francesco di Paola che cammina sulle onde; non posso inoltre non citare gli studi di esecuzione trascendentale in cui l’attenzione si focalizza sull’aspetto espressivo e comunicativo dando rinnovato significato a questa forma musicale.
«Naturalmente vi sono molti altri straordinari compositori che apprezzo particolarmente: non potrei mai andare sulla classica isola deserta senza la potenza del primo concerto di Tchaikovsky, l’espressività del secondo Intermezzo op. 118 di Brahms, o alcuni tra i migliori Preludi di Chopin e Rachmaninoff. E potremmo andare avanti a lungo!»
 
Lei è un concertista e un docente. Che consiglio si sente di dare ai giovanissimi desiderosi di intraprendere la carriera musicale?
«I giovanissimi che desiderano intraprendere una strada in ambito musicale trovano senz’altro un ambiente difficile: per certi aspetti in continuo mutamento e in alcuni ambiti altamente selettivo.
«Il mio consiglio è quello di puntare su obiettivi molto concreti per cui ci sia un personale profondo interesse: se questo aspetto non è forte – l’interesse personale, oltre che il piacere di fare una determinata attività – c’è il rischio di lasciar perdere ai primi insuccessi o alle prime difficoltà.
«Perché le difficoltà in arte non si contano e solo chi ha il coraggio di perseverare durante il percorso ha delle possibilità di buona riuscita.
«È necessaria inoltre una buona autodisciplina per dosare gli sforzi e organizzare il lavoro che spesso non è guidato da soggetti esterni; bisogna in un certo senso essere manager di sé stessi per riuscire a tirar fuori il meglio delle proprie possibilità e sbocciare artisticamente e umanamente.
«Temo di essermi dilungato ed aver dispensato più di un consiglio ma sarei onorato se anche solo un giovane traesse ispirazione da alcune dritte che ho dato.»
 
Progetti futuri/sogni nel cassetto?
«Anni fa ho pubblicato sulla rete alcuni lavori personali che andavano ad abbracciare vari stili musicali e varie tematiche. Mi piacerebbe proseguire questo percorso agendo con creatività ed entusiasmo, per creare qualcosa di nuovo e stimolante.»

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

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