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Giuliano Lunelli, «Riprendersi il tempo» – Di Daniela Larentis

Il pittore trentino crea l’illusione di una realtà popolata di oggetti, solo apparentemente inanimati, che rinviano a un tempo dilatato della quotidianità – L’intervista

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Giuliano Lunelli, Matite con carta velina, 2020.
 
Giuliano Lunelli è un apprezzato artista che conta al suo attivo numerose esposizioni, sia personali che collettive, in diverse sedi pubbliche e gallerie private.
La sua è un’arte dell’illusione, ha infatti la grande capacità di creare sulla tela incredibili suggestioni. Il pittore trentino cerca l’essenza nella forma, crea l’illusione di una realtà popolata di oggetti, solo apparentemente inanimati, che nella loro fissità rinviano a un tempo dilatato della nostra quotidianità.
La sua attività pittorica si è dapprima concentrata sul tema della natura morta per poi dirigersi verso composizioni più astratte, dove giochi di luci e ombre generano effetti tridimensionali di forte impatto visivo.
 
Nel prezioso catalogo «Riprendersi il tempo» a lui dedicato, Carlo Vanoni in un passo del suo intervento critico scrive a proposito del titolo: «[…] Messi insieme, i dipinti qui pubblicati formano quindi il quadrante di un orologio che non solo segna le ore, ma anche i giorni, i mesi e gli anni. Un orologio complicato, come complicata è la pittura in generale. Un orologio che non si ferma, perché dipingere è una prassi, una necessità quotidiana a cui Giuliano Lunelli si sottopone da molti anni, senza mai cercare il complimento per la sua notevole tecnica e restituendoci oggetti che prima di essere dipinti non brillavano certo di bellezza propria. Per dirla in breve – conclude Vanoni – Giuliano Lunelli dipinge il tempo che la contemporaneità ci ha sottratto.»

Vincitore di numerosi premi, l’artista da anni collabora con la nota Galleria Orler.
Abbiamo avuto il piacere di rivolgergli alcune domande.

 

Giuliano Lunelli, Bicchiere con matita, 2020.
 
Può raccontarci qualcosa in merito all’esperienza maturata presso la nota Galleria Orler?
«È un’esperienza molto gratificante. In questi tre anni di collaborazione con la Galleria Orler, mi sono reso conto che non è facile evitare la ripetizione dei soggetti rappresentati nei quadri e riuscire a proporre cose nuove coerenti con il percorso artistico intrapreso.»
 
Che vantaggi offre per un artista lavorare per una galleria di questo tipo?
«Offre il vantaggio di una grande visibilità, in quanto le opere che vengono presentate in televisione entrano direttamente nel salotto di casa di un gran numero di telespettatori.
«Questa possibilità diventa ancora più preziosa in questo periodo di pandemia, in cui è impossibile organizzare una mostra tradizionale all'interno di una sala pubblica con l'intento di coinvolgere molte persone.»
 
Come sceglie i soggetti da dipingere?
«Sono gli oggetti di uso quotidiano che a un certo punto si presentano e si fanno riconoscere; a volte mi capita di notare qualcosa che cattura la mia attenzione, qualcosa che prendo casualmente in mano e che osservo in maniera diversa.
«Mi è successo di recente con le matite, uno strumento che ho visto migliaia di volte, ma che solo adesso si è presentato come soggetto pittorico.
«Quando si inizia a studiare un novo soggetto è difficile coglierne a prima vista le reali potenzialità, potrebbe essere una falsa promessa che non porta a dei risultati soddisfacenti, per verificare se effettivamente funziona devo eseguire una serie di piccoli disegni e provini vari.»
 

Giuliano Lunelli, Cerchi intagliati, 2020.
 
Quali sono i soggetti più richiesti che, a suo avviso, la rappresentano maggiormente?
«Il soggetto è molto importante ma non sono sicuro che sia questo il fattore decisivo in grado di generare maggiori richieste o preferenze, forse l'attrazione che proviamo per un'opera dipende dalla combinazione fortunata e ben riuscita di vari fattori come colori, forme e proporzioni, non si può escludere anche la presenza di altre componenti di cui non siamo consapevoli.»
 
Che tecniche utilizza nella realizzazione delle sue opere?
«La tecnica è tradizionale, il supporto che utilizzo è una tavola di 3mm. di spessore (medium densit) trattata con una imprimitura di gesso acrilico. Su questo supporto vengono poi stesi i classici colori ad olio.»
 
Fra le opere realizzate fino a questo momento, c’è qualche lavoro a cui è più affezionato e perché?
«In questo momento sono particolarmente affezionato ai miei monocromi figurativi non so dire con precisione per quale motivo li preferisco, forse per la dominante forte e decisa di un certo colore. La definizione monocromi figurativi è in realtà sbagliata (non sono riuscito a trovarne una migliore), non si tratta infatti di veri monocromi, in quanto sul quadro, oltre alla tinta dominante, sono presenti piccole quantità di altri pigmenti.
«Nel dipinto Limoni su fondo giallo ad esempio, il colore giallo ricopre il soggetto e lo sfondo, tuttavia sono presenti anche leggere ombreggiature ottenute con l'aggiunta di altri colori.»
 

Giuliano Lunelli, limoni gialli su fondo giallo, 2021.
 
In «Riprendersi il tempo», il prezioso catalogo a lei dedicato, nel suo intervento critico Carlo Vanoni scrive che lei «dipinge il tempo che la contemporaneità ci ha sottratto». Può condividere un pensiero a tale riguardo?
«Il testo scritto da Carlo Vanoni è un invito a riflettere sulla frenesia del mondo contemporaneo. Vanoni descrive le nostre azioni quotidiane che hanno subito una forte accelerazione.
«Il tempo di permanenza davanti a un'opera d'arte esposta al Louvre è di circa 8 secondi, i video in generale non superano i 2 minuti, le notizie sono slogan, il cibo è consumato nei fast food.
«La pittura va nella direzione opposta, è una prassi che richiede tempo, è un modo per riprendersi il tempo
 
Il nostro Paese è ancora alle prese con la gestione dell’emergenza epidemiologica in atto. Da artista come sta vivendo questa situazione?
«È una situazione pesante. Come tutti sono anch'io preoccupato e cerco di seguire il più possibile le indicazioni utili per evitare il contagio e il diffondersi del virus. La pandemia non ha inciso però sul mio modo di lavorare, nel senso che io mi occupo soprattutto di nature morte, non dipingo mai persone.»
 
Ha realizzato qualche opera particolare legata al tema della pandemia?
«Mi ha incuriosito la struttura del Coronavirus fotografata al microscopio. In seguito ho realizzato una forma simile al virus utilizzando un foglio di carta con dei cerchi intagliati, il foglio è infine diventato il soggetto per un dipinto.»
 

Giuliano Lunelli, Ping pong, 2021
 
A cosa sta lavorando attualmente?
«A un ciclo di quadri che ritraggono matite.»
 
Progetti futuri?
«Vorrei continuare a dipingere altri monocromi figurativi e nuovi quadri relativi al tema del bicchiere e dell'uovo, queste sono le intenzioni ma probabilmente mi ritroverò a fare altre cose che al momento non sono prevedibili.»
 
Daniela Larentis - d.larentis@ladigetto.it

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