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Silvio Cattani, «Nomade urbano» – Di Daniela Larentis

A Isera dal 28 agosto al 3 ottobre 2021 le opere dell’artista di recente produzione in mostra a Palazzo de Probizer

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È da poco stata inaugurata «Nomade urbano», l’ultima mostra di Silvio Cattani aperta dal 28 agosto al 3 ottobre 2021 nelle splendide sale di Palazzo De Probizer di Isera, Trento, visitabile dal mercoledì alla domenica nei seguenti orari di apertura: 10-13|16-19.
L’esposizione, presentata dal critico Lorenzo Fiorucci, curatore del museo Palazzo Collicola di Spoleto, fa parte degli eventi collaterali di ORIENTE OCCIDENTE e propone una serie di opere del 2021 di forte impatto visivo, unitamente ad alcune meno recenti, fra cui alcuni lavori su carta di qualche anno fa; il nucleo centrale è costituito da una serie di dipinti eseguiti con tecnica mista su lastre di metallo e rilievi a motivo geometrico, in cui sono mescolate tracce di antiche scritture e segni del contemporaneo.
 

 
Un percorso espositivo ricco e ben articolato, dal titolo emblematico. È lo stesso Cattani a svelarcene la scelta.
«Il titolo è nato da una coincidenza, ero in collegamento con il Festival Oriente Occidente che quest’anno affronta il tema del nomadismo, inteso a livello teatrale.
«Mi piaceva molto l’idea del nomade, del viaggiatore, del muoversi fisicamente o mentalmente, pur rimanendo ancorati a una realtà territoriale, a un territorio che è quello della nostra tradizione, della nostra storia, un legame che c’è in ognuno di noi.
«Nel mio caso il legame forte è con un territorio più ampio che comprende anche Venezia.
«Essere nomadi significa non solo essere in movimento fisicamente, implica un’apertura mentale e una predisposizione verso gli altri.»
 

 
Stimato artista, Vicepresidente del Mart e fondatore dell’Istituto d’Arte Depero di Rovereto, Silvio Cattani è conosciuto e apprezzato sia in Italia che all’estero.
La sua ricerca artistica si sviluppa dalla fine degli anni sessanta nell’ambiente veneziano, dove frequenta gli studi di Lucio Andrich, Emilio Vedova, Fabrizio Plessi e di altri artisti.
Espone giovanissimo alla galleria Il Traghetto e partecipa con le sue incisioni a rassegne nazionali di grafica.
Nel 1968 vince il premio per il disegno dell’Opera Bevilacqua La Masa di Venezia.
La sua prima esposizione a Trento è del 1968, quando presenta la serie di litografie «Teoria di gruppo» nella mostra «Unopiùsei», curata da Luigi Lambertini e allestita nelle sale di Palazzo Pretorio; evento che segna l’inizio di una lunga serie di presenze a importanti mostre personali e collettive fino ad arrivare ai giorni nostri, a documentazione della linearità della sua lunga esperienza creativa.
 
Sottolinea Lorenzo Fiorucci nel suo intervento critico: «Osservando il lavoro di Silvio Cattani l’elemento della mappatura è più presente di quanto non possa sembrare ad uno sguardo superficiale.
«Il suo modo di costruire l’opera procede infatti per macchie di colore in cui la gestualità della spatolatura genera riflessi improvvisi e sussulti cromatici non calcolabili. In questa modalità di usare il colore si annida l’idea, forse non cercata, ma non di certo puramente casuale, di procedere per isole cromatiche che assumono sempre più l’idea segnica di confine.
«Quando l’artista interviene in ultimo collegando le isole cromatiche con segni di diverso colore o con graffiature bianche in caso di ceramiche, egli restituisce di fatto un circuito urbano o una mappa, un database di conoscenza che attraverso i dati immagazzinati orienta l’osservatore nella mente dell’artista […].»
 

Silvio Cattani, Tecnica mista su cartone - © 2021.
 
I lavori di Cattani con le accese cromie e le forme geometriche, informali, a tratti fantastiche con riferimenti figurali, danno vita a forti suggestioni che sembrano rinviare con forza all’inquietudine dell’uomo contemporaneo, alla complessità della nostra società e alle sue contraddizioni.
L’arte in ogni sua declinazione ha a che vedere con gli aspetti reali del vivere quotidiano. Quella sorta di «circuito urbano», di «mappatura» di cui parla Fiorucci, individuata nelle opere dell’artista, può richiamare alla mente alcuni concetti legati all’uomo e al suo agire sociale: l’individualismo esasperato che rende sempre più insicuri; il completo asservimento ai modelli e ai consumi imposti dal mercato; il declino delle comunità di cui parlano diversi sociologi fra i quali Marc Augè (il sociologo definisce il «luogo antropologico» come una costruzione simbolica e concreta dello spazio, è un luogo dove si comprendono le proprie radici e dove è possibile riconoscersi).
Ma anche l’erosione dei vincoli delle comunità tradizionali come la famiglia, i rapporti di vicinato o di quartiere di cui scrive un altro dei maggiori sociologi del Novecento, Robert A. Nisbet.
 
Fra l’altro nel suo celebre saggio «Sociologia e arte», il sociologo afferma che «l’arte può essere bella, ma non se ricerca la bellezza come finalità principale», inoltre riporta un passo tratto da «Art and Society» (1937) di Sir Herbert E. Read che ben chiarisce quale sia la natura essenziale dell’arte: «La natura essenziale dell’arte- scrive Sir Herbert Read – non è nella produzione di oggetti atti a soddisfare bisogni pratici né nell’espressione di idee filosofiche o religiose, bensì nella sua capacità di creare un mondo sintetico e internamente coerente; un mondo che non è né quello dei bisogni e desideri pratici né quello dei sogni e della fantasia, bensì un mondo costituito di questi aspetti contraddittori; una convincente rappresentazione della totalità dell’esperienza; un modo, quindi, di presentare la percezione individuale di qualche aspetto della verità universale.»
 

Silvio Cattani, Tecnica mista su cartone - © 2021.
 
La produzione artistica di Cattani è caratterizzata da una elevata propensione alla sperimentazione, le tecniche che utilizza e i materiali impiegati spaziano dalla ceramica al vetro, dal disegno al mosaico, alla pittura su cartone, su tela, su pannelli metallici. E’ una pittura sostanzialmente narrativa ed evocativa, la sua è un’arte colta, difficilmente etichettabile, come abbiamo evidenziato in un recente articolo, tradotto peraltro in cinese (è in corso una mostra dell’artista in Cina, l’articolo è visualizzabile a questo link e nella versione cinese a quest’altro link).

Una volta conclusa l’esposizione di Isera, il prossimo appuntamento è fissato per il 23 ottobre 2021 a Fano, a Palazzo Bracci Pagani (Fondazione Carifano), una doppia mostra dedicata a Silvio Cattani e all’artista Anna Lorenzetti, sua moglie, che esporrà separatamente i suoi meravigliosi arazzi.

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it


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