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Guido Oldani, «Carne in scatola» – Di Daniela Larentis

Il fondatore del Realismo terminale sottolinea attraverso la potenza dei suoi versi l'importanza della libertà di informazione

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Il poeta Guido Oldani, fondatore del «Realismo terminale».
 
La complessa vicenda di Julian Assange invita a una profonda riflessione sui limiti della libertà di stampa nelle società contemporanee. Il giornalista australiano, fondatore di WikiLeaks, una piattaforma che ha reso pubblici migliaia di documenti riguardanti attività governative e militari in tutto il mondo, come è noto ha innescato un feroce dibattito sul tema della libertà di informazione.
Le sue azioni hanno suscitato controversie e reazioni contrastanti da parte di governi e istituzioni, dividendo l’opinione pubblica. Le circostanze che lo coinvolgono sollevano molti interrogativi, per esempio ci si può chiedere: fino a che punto è lecito sacrificare la libertà di informazione per garantire la sicurezza nazionale?
 
Se è di conforto credere all’esistenza della libertà di informazione, dall'altra parte ci si trova di fronte a una situazione molto delicata, con sfide e responsabilità che vanno oltre la mera divulgazione di informazioni sensibili.
Giudicare Assange non è sicuramente un'impresa facile. Non vorremmo certo essere nei panni di coloro che dovranno farlo, considerate le pressioni e lo stress che dovranno sopportare: da un lato, c'è chi lo considera un paladino della libertà di informazione, dall’altro ci sono coloro che lo ritengono colpevole di mettere a rischio la sicurezza nazionale e di mettere in pericolo la vita di persone coinvolte nei documenti divulgati.
 
Il poeta Guido Oldani, fondatore del Realismo terminale, ha scritto una poesia dedicata ad Assange, invitando, attraverso la potenza dei suoi versi, a riflettere su quanto sia fondamentale proteggere la libertà di informazione in una società libera e aperta.
Il Realismo terminale è un movimento letterario e artistico internazionale che mette in luce le trasformazioni antropologiche in atto nel mondo globale dominato dalla tecnologia e dagli oggetti, cui esso sempre più si spinge a somigliare, dando vita a un modo radicalmente diverso di interpretare la realtà e di rappresentarla, anche artisticamente, a partire dalla poesia.
 
Pietra miliare della storia del movimento, il libro-manifesto scritto da Guido Oldani, pubblicato da Mursia nel 2010, tradotto negli Stati Uniti e circolato in diversi altri Paesi, a cui sono seguiti importanti convegni, dibattiti su noti giornali e prestigiose riviste letterarie.
Altro momento decisivo della storia del Realismo terminale, la presentazione ufficiale del movimento al Salone del libro di Torino del 10 maggio 2014, con il lancio del Manifesto breve.
A firmarlo inizialmente sono in tre: Guido Oldani, gli accademici italianisti Giuseppe Langella ed Elena Salibra.
Guido Oldani, una delle voci poetiche internazionali più riconoscibili, è stato proposto per il premio Nobel per la Letteratura 2021 (a sottoscrivere la candidatura di Oldani al celebre premio, intellettuali di tutto il mondo).
Nel 2019 è stato peraltro il primo poeta italiano a ricevere in Cina il Premio alla Carriera, l’«International Poetry Award 1573».
 
Alcune brevi note biografiche.
Guido Oldani nasce nel 1947 a Melegnano (Milano), la Marignan della Battaglia dei Giganti (1515).
Coltiva la discordanza culturale, pubblicando nella rivista scientifica «Acta Anatomica» e collaborando con il Politecnico di Milano, presso l’insegnamento di Tecnica della comunicazione. Suoi testi compaiono su numerose riviste, tra cui «Alfabeta», «Paragone», «Kamen».
È del 1985 la sua raccolta «Stilnostro», prefata da Giovanni Raboni, dove colloca la realtà nella cornice atemporale di gerundi e participi passati.
 
Nel 2000 partecipa al convegno «Varcar frontiere», a Losanna, in cui attacca l’insufficiente espressione della realtà degli attriti di popoli, religioni, oggetti, nella poesia.
Ripete l’operazione l’anno successivo alla Statale di Milano, al convegno «Scritture e realtà».
Intanto pubblica la raccolta «Sapone» nel numero 17 di «Kamen» (2001), dove fa comparire la sua realtà centripeta. Collabora a quotidiani come «Avvenire», «La Stampa» e «Affari Italiani», a trasmissioni RAI, adattando testi per il teatro.
Nel 2007 esce, per LietoColle, «La betoniera», tradotta in una decina di lingue, tra cui russo, cinese, arabo e americano.
 
Nel 2008 pubblica «Il cielo di lardo», nella collana «Argani» che dirige per l’editore Mursia.
Sempre per Mursia nel 2010 esce «Il Realismo terminale», visione della poesia e del mondo, subito tradotto negli Stati Uniti, negli «Annali di Italianistica».
Fra le antologie in cui compare, ricordiamo «Il pensiero dominante» (a cura di F.Loi e D. Rondoni, Garzanti 2001)., «Antologia di poeti contemporanei» (a cura di D. Marcheschi, Mursia 2016), «Poesia d’oggi» (a cura di P. Febbraro, Elliot 2016).
 
Nel 2014, al Salone del libro di Torino, con Langella e Salibra, presenta il «Manifesto breve del Realismo terminale».
Fra le altre pubblicazioni, citiamo: «La guancia sull’asfalto» (Mursia, Milano, 2018); «E hanno visto il sesso di Dio. Testi poetici per agganciare il cielo» (2000 – 2019), Mimesis, Sesto S. Giovanni, 2019; «Dopo l’Occidente - Lettera al Realismo Terminale», Mursia, Milano, 2021.
Conta al suo attivo importanti Premi, fra i quali ricordiamo: Premio alla carriera Città di Acqui Terme, 2010; Premio National Talent Gold Fondazione Zanetto Brescia, 2012; Premio Festival Art Spoleto, 2013; International Poetry Award 1573, Luzhou, Cina, 2019; Premio alla carriera Euterpe Jesi, 2022; Premio alla carriera A. Pozzi, Pasturo (LC), 2022; Premio alla carriera per i cento anni del Centro Studi Torquato Tasso, Sorrento, 2022.
 
Carne in scatola

Assange è stato un fiero grimaldello
che ha sturato il vaso di pandora
al mondo, rivelando “certi affari”.
Ora anziché premiare il veritiero
lo tengono blindato in una cella
come una carne in scatola, che scade
ma gli daranno il Nòbel per la pace
solo però, se a chi fa i giochi piace.»

(Guido Oldani – Fondatore del Realismo terminale)

Daniela Larentis – d.larentis@ladigetto.it

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