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«Frammenti di una collezione» – Di Daniela Larentis

La mostra di LOME, poliedrico artista trentino, organizzata da «Forme d’Arte Loppio», inaugurata sabato 9 luglio presso Casearia Trentina, a Loppio di Mori

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Lorenzo Menguzzato, in arte LOME, apprezzato e poliedrico artista trentino, è il curatore di un’interessantissima mostra dal titolo «Frammenti di una collezione», inaugurata sabato 9 luglio 2016 innanzi a un folto pubblico, in Via Rivana 23 a Loppio di Mori, Trento, presso Casearia Trentina.
Organizzata da Forme d’Arte Loppio, la mostra raccoglie importanti opere di artisti di spessore internazionale, quali: Afro, Tancredi, Franz Klein, Emilio Vedova, Marco Gradi, Lome, Giuseppe Debiasi, Othmar Winkler, Hermann Nitsch, Tano Festa, Mario Schifano, Ben Vautier, Bruno Saetti, Riccardo Schweizer, Sergio Dangelo, Renato Guttuso, Giorgio De Chirico, Jakob De Chirico, Ennio Finzi, Riccardo Licata, Giuseppe Chiari, Aldo Mondino, Fausto Melotti, Mauro Reggiani.
Lome è un artista molto conosciuto e apprezzato, ha esposto in numerosissime e prestigiose mostre, i suoi lavori sono stati inseriti in importanti progetti architettonici.
Pittura ad olio su carta, su tela e su tavola, sculture, lavorazioni del vetro, del ferro, ceramica, acquerello, diverse sono le tecniche da lui utilizzate, di volta in volta, per comunicare e interpretare la realtà.
 

 
Nato a Trento nel 1967, ha frequentato nel 1983 a Venezia la Scuola Internazionale di Grafica con Riccardo Licata.
Si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Venezia (Aula Vedova) con una tesi/intervista a Giulio Turcato; ha realizzato oltre 150 mostre in Italia e all’estero, ha esposto in diversi spazi pubblici tra i quali: Traklhaus di Salisburgo, Palazzo delle Albere di Trento, lo Stigt Viktring di Klagenfurt (Austria), il Museo d’Arte Moderna di Bolzano, il Museo Casabianca di Malo (Vi), il Museo Parisi Valle di Maccagno (Varese), La Fortezza da Basso a Firenze, il Museo d’Arte Moderna di Gazzoldo degli Ippoliti (Mn), Palazzo del Duca di Senigallia, Palazzo Libera e Museo Diocesano di Villa Lagarina, Galleria Civica d’Arte Contemporanea di Trento, il MART – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, il Museo da Ciencia-Universitade de Coimbra (Portogallo), Museum of Ornamental Post Toronto, Centro Galeco de Arte Contemporanea Santiago de Compostela. Ha realizzato diversi Libri/Oggetto con Luigi Serravalli e Alda Merini.
 

 
Dal 2003 è curatore del progetto «Bosco dei Poeti» a Dolcè (Verona) e nel 2005 gli è stato assegnato il prestigioso Premio Telecom Italia (Presidente Umberto Eco) «Contagiare Bellezza».
Nello stesso anno gli viene conferito a Bardolino (VR) il premio «Lodovico Morando».
Approfittando dell’occasione gli abbiamo rivolto alcune domande.
 

 
Come è nata l’idea di questa splendida mostra allestita in uno spazio non istituzionale, dove colori e sapori felicemente si incontrano dando vita a un dialogo informale e dinamico?
«La mostra nasce dal desiderio di unire Arte&Gusto. La fortuna di un progetto come è questo è la condivisione di un intera famiglia ( la famiglia Zucchelli).
«In due anni tutto è cresciuto come il desiderio di misurarsi con opere di grande livello, molte anche di valore museale. Il ragionamento è apparentemente semplice, se i prodotti come formaggi, insaccati e vini sono di eccellenza anche gli artisti da esporre devono essere di eccellenza.
«Con Gabriele abbiamo costruito la mostra in base alla passione di Gabriele con un certo tipo di artisti, alcuni già storicizzati e altri che si spera lo saranno presto.
«Frammenti di una Collezione nasce anche come sfida della bellezza alla lotta contro la Notte. Molti spazi espositivi in regione hanno chiuso i battenti e spesso quelli aperti faticano a proporre mostre d'interesse, io direi che non è solo colpa della crisi.
«Oggi credo importante coinvolgere un pubblico nuovo e curioso, c'è voglia di cultura e di freschezza. Casearia Trentina e Forme d'Arte Loppio credo abbiano aperto una strada nuova, non solo in regione ma per l'Italia.
«Vedere un amico come Gabriele che lavora sodo tutta la settimana, prendere il furgone la domenica mattina per caricare un quadro come quello di Sergio Dangelo a Milano ti dimostra la volontà di crescere e l'amore per la contemporaneità che non è solo l'opera ma è anche l'artista.
«Se il gusto si affina mangiando, questo vale anche per l'arte.»
 

 
A «Frammenti di una collezione» sono esposte opere di grandi esponenti del panorama artistico, sia del passato che del presente: come è avvenuta la selezione degli artisti?
«Gli artisti viventi proposti in mostra sono tutti diventati amici di Forme d'Arte Loppio e in qualche modo suggeritori e complici delle scelte per la mostra e non solo. Si è cercato di proporre anche artisti storicizzati da prezzi accessibili i cui valori di mercato sono in netta crescita ( Aldo Mondino, Ennio Finzi, Sergio Dangelo, Giuseppe Chiari).
«In mostra ci sono delle chicche come uno Riccardo Schweizer del 1945 e una bellissima natura morta di Giovanni Segantini.
«Afro, Kline, Vedova ci portano in una pittura informale degli anni '60 sono quadri museali di intensa liricità. Tra i contemporanei Sergio Dangelo, Lome, Giuseppe Debiasi, Jakob De Chirico e Marco Gradi ognuno con la propria cifra stilistica e con curriculum solido alle spalle.»
 

 
Progetti futuri?
«Stiamo già pensando alla prossima mostra, l'idea è che lo spazio di Forme d'Arte diventi un contenitore anche per la presentazione di libri e di progetti, perché la vera performance è vivere».
 
Concludiamo, invitando tutti ad assaporare, ed è proprio il caso di dirlo, una mostra che merita davvero di essere visitata, dove il «bello da vedere» si sposa efficacemente con il «buono da mangiare», un’esperienza sicuramente appagante che non deluderà certo il visitatore più esigente.
 
Daniela Larentis –d.larentis@ladigetto.it


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