Il ritorno agli antichi splendori dell’Ippodromo Maia – Di Sandra Matuella

Atmosfere d’altri tempi, Carosello storico dei Carabinieri con fanfara a cavallo e 10.000 spettatori restituiscono a Merano l’eccellenza dell’ippica internazionale

Sopra, la fanfara dei Carabinieri. Sotto, lo staff femminile del ristorante Oberwirt di Lana.

Dopo anni di crisi nera, è ritornato agli antichi splendori il Gran Premio Merano Forst numero 75, con ben diecimila spettatori accorsi da tutta la regione e anche dall’estero, che hanno fatto registrare il tutto esaurito all’ippodromo Maia.
Così, tra atmosfere d’altri tempi, grande eleganza, il Carosello storico dei Carabinieri con la fanfara a cavallo e l’anteprima del Merano Wine Festival, l’evento ippico dell’anno è risorto dalle proprie ceneri grazie ad uno spiegamento di forze e di sinergie tra le istituzioni del territorio, che restituiscono Merano alle eccellenze dell’ippica internazionale.
Ieri pomeriggio, nell’adrenalino generale, il possente Alpha Two, cavalcato da Vana Jr, fantino della Repubblica Ceka, ha vinto il suo secondo Gran Premio Merano Forst consecutivo. 
 

 
Rolando Facchini (foto qui sopra) di Merano Galoppo, la società che organizza il Gran Premio, per L’Adigetto.it fa il punto della situazione.
«Siamo molto soddisfatti di questa edizione e il nuovo sodalizio con il Merano Wine Festival, una manifestazione affermata a livello mondiale, ha dato ottimi risultati: negli ultimi quindici anni il Maia è precipitato in una brutta crisi, insieme a un po’ tutta l’ippica italiana.
«Così, dopo un paio di gestioni non troppo fortunate, quest’anno il Gran premio è riuscito a risalire la china e con grossi sforzi siamo riusciti a riempire l’ippodromo.
«Per il futuro – prosegue Facchini – la strada giusta è quella di intensificare la sinergia con le istituzioni del territorio, ad iniziare dall’azienda di promozione turistica, le terme, Castel Tirolo, i giardini Trauttmannsdorf e, naturalmente il Merano Wine Festival, per farci da traino a vicenda.»
 

 
Tra glamour, mondanità e un’eleganza tipicamente inglese, spiccano anche delle splendide amazzoni, fra cui Angelica Weiss dell’alta Val di Non, che smessa la divisa da fantina indossa un elegante abito di pizzo nero con un cappello voluminoso, e ricorda i suoi trascorsi a cavallo.
«Questo dei cavalli è un mondo da sogno, – osserva. – I cavalli sono la mia grande passione e quando facevo gare giravo sempre con il mio cavallo: l’ippica è uno sport molto impegnativo, bisogna spostarsi continuamente per seguire le gare, e in questo è simile alla Formula Uno.»
Prima e dopo le gare i cavalli vendono affidati a Julia, fisioterapista di Appiano specializzata nel massaggio sportivo per i cavalli.
«Nella nostra regione la situazione è molto buona abbiamo tanti cavalli in gran forma.»
«Il cavallo – osservano Julia e Angelica – è un animale speciale per intelligenza e soprattutto per la sua fedeltà: ti dà l’anima. M è anche molto esigente e in cambio della sua fiducia chiede in cambio davvero tante attenzioni.»
 

Julia, Angelica e Manfred.
 
Insieme a loro c’è un futuro cavallerizzo, il bolzanino Manfred, esperto di impianti di sicurezza, che tra forti emozioni e un pizzico di paura, domenica prossima terrà, sempre al Maia, la sua prima gara in qualità di gentleman-rider insieme al suo cavallo Val di Vizze.
Tra gli habitué del Maia c’è Monika Nollet che indossa il tradizionale abito dindel, ed è la presidente del Centro equestre di Merano che prima del gran premio ha proposto la sfilata dei bambini con i pony.
Nel parterre dell’ippodromo spicca anche lo staff femminile del ristorante Oberwirt di Lana, che a curato la ristorazione vip dell’evento: «Vogliamo ricreare il tipico stile inglese, anche se i nostri cappelli sono un po’ meno esagerati e bizzarri di quelli che indossano le ladies ad Ascot.»
 
Sandra Matuella – s.matuella@ladigetto.it