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Alla Signora della Grappa un importante riconoscimento

A Giannola Nonino la medaglia «Walter Scheel 2018» per la cultura del piacere e lo stile di vita – Di Bornancin Daniele Maurizio

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Giannola Nonino.
 
Della Nonino ci si è occupati in altre due occasioni, con un’intervista ad Antonella, figlia di Giannola e nella descrizione della storia della sesta generazione al femminile, dove protagonista era Francesca, nipote di Giannola, chiamata anche «Signora della Grappa».
Non si tratta di una rilettura, ma del desiderio di aggiornare i nostri lettori sull’evoluzione di una delle imprese artigiane presenti nel Triveneto che, insieme a pochi altri casi in Trenino Alto Adige e nel Veneto, hanno, da anni e con costante impegno e sacrificio portato avanti con grande successo la bandiera dell’imprenditoria italiana, sia a livello europeo, sia internazionale.
 
Certo può sembrare strano che un appassionato dello scrivere come il sottoscritto, per di più friulano, si cimenti ancora nel raccontare la vita di un’azienda tanto conosciuta, della quale sicuramente tutti abbiamo avuto l’occasione di assaporare le caratteristiche grappe monovitigno o degustare qualche altro distillato, patrimonio delle varietà esistenti sul mercato; ma ci tenevo a non far passare inosservato il premio ottenuto di recente da Giannola: la «Medaglia Walter Scheel 2018», un riconoscimento per l’attenzione della protagonista verso la cultura europea, nello spirito dell’unificazione dei Paesi Europei.
Un valorizzare quella figura femminile d’imprenditrice che, attraverso la sua quotidiana operatività, ha saputo fornire un preciso e importante contributo nel senso di «restare uniti» nell’obiettivo di unificazione dell’Europa.
 
Premio ideato nel 2014, che porta il nome di Scheel quarto Presidente della Repubblica Federale Tedesca e che nelle scorse edizioni è stato assegnato a Eckart Witzigmann, cuoco del secolo, Angelo Gaia, Georg Riedel, Pierre Taitinger.
Nello specifico caso, il Comitato di assegnazione, presieduto da Christoph Wirtz, ha voluto evidenziare come «da prodotti apparentemente semplici come i prosciutti, i formaggi, le acquaviti, nascano prelibatezze grazie alla cura, la dedizione, l’esperienza e l’attenzione alla tradizione, di tradizione in tradizione, che per la qualità e l’esclusività ricordano i grandi capolavori artistici e portano alla ribalta l’Europa in un mondo dalla grande varietà».
 

 
Oggi l’Europa è unita nelle diversità, tenuta assieme da forti legami e valori, caratterizzata da una ricchezza culturale unica e particolare, sviluppatasi nel corso dei secoli.
Un’espressione concreta di queste diversità è rappresentata anche dal patrimonio culinario.
«Il mangiare e il bere avvicinano le persone, uniscono le nazioni, stabiliscono profonde connessioni tra gli esseri umani, inoltre il buon cibo ha permesso passi significativi in molte trattative fra le nazioni.
«Spezzare il pane con i propri ospiti, siano essi amici o estranei, è un segno inconfondibile di amicizia» (Walter Scheel 1991).
 
La storia della Nonino nasce nel 1897, quando Orazio Nonino maestro distillatore riesce a mettere a fissa dimora l’alambicco fino a prima montato su due ruote, con il quale girava tra le case dei contadini della campagna friulana e distillava le varie vinacce.
Negli anni a Orazio succedono Luigi e Antonio. Con Antonio, la grappa iniziava a essere apprezzata nelle varie zone del territorio regionale, anche perché la famiglia Nonino faceva già buona grappa e in Friuli era diventata nota proprio per questo.
 
Nel 1963 Benito, figlio di Antonio, sposa Giannola e con il suo arrivo avviene la svolta dell’azienda.
Cominciò a occuparsi di vinacce a fianco del marito, divenne orgogliosa della loro grappa e con ostinazione e intuizione fece sì che questo prodotto diventasse negli anni a seguire, raffinato, elegante, delicato e gustoso.
La Nonino allo stato attuale ha un fatturato di 15 milioni di euro, con 40 collaboratori, 18 stagionali, in gran parte donne.
Un’impresa di piccole dimensioni, che ha creato anche nello spirito del personale occupato, quella realtà di azienda di famiglia o per meglio dire a conduzione familiare allargata.
 
Nel 1975 Giannola istituisce il Premio internazionale Nonino, per la tutela della civiltà contadina.
Ogni anno nelle distillerie Nonino a Ronchi di Percoto, in provincia di Udine, infatti, sono premiati scienziati, filosofi, scrittori di fama internazionale legati da un comune sentire: il valore della terra per rinnovare il legame che esiste tra cultura, territori e tradizioni diventando un punto di riferimento nel panorama culturale italiano.
 

Giannola Nonino, Antony Bernard e Antonella Nonino.
 
Giannola è stata anche la prima donna in Friuli a ottenere nel 2006 la laurea «honoris causa» in Economia aziendale dall’Università di Udine, per aver saputo unire tradizione e innovazione.
Infatti, ha trasformato la grappa da un superalcolico per camionisti, da bevanda povera per contadini e alpini, o meglio da cenerentola a regina delle acquaviti puntando sulla qualità e l’immagine.
In tale occasione Giannola er così intervenuta.
«La prima finalità del nostro impegno, in un’epoca in cui il profitto sembra essere la misura dominante di ogni successo, non è mai stato il guadagno, ma l’impegno per un miglioramento continuo, per la ricerca esasperata della qualità, per l’innovazione e per la produzione della migliore grappa del mondo.»
 
Tra le motivazioni, espresse dal Rettore e dal Preside della Facoltà dell’Università friulana per l’assegnazione della Laurea a questa donna, spiccano queste considerazioni.
«La straordinaria abilità nell’essere promotrice culturale, avendo contribuito in modo decisivo a far divenire il Premio Nonino un momento di assoluta rilevanza internazionale.»
Inoltre, «il filo conduttore dell’azione giornaliera di Giannola Nonino è rimasto sempre lo stesso, ossia la rivalutazione della civiltà contadina, la ricostruzione di significati più profondi di un sistema di valori, che rappresentava una grandezza invariabile della storia umana, il rispetto della persona e del suo ambiente».
 
Donna, imprenditrice, che ha saputo coniugare passato e cambiamento grandi sfide di questo tempo, con serietà, rigore, passione, umiltà, impegno e amore.
Una vera protagonista della cultura, che valorizza, nobilita e fa conoscere in tutto il mondo la grappa friulana, anche mediante una straordinaria leva di promozione che è data dal premio Nonino.
Un’operazione di mecenatismo culturale di elevatissimo profilo e grande rilevanza internazionale di cui è stata protagonista, ideatrice e per trent’anni infaticabile animatrice.
Un lavoro basato sulla passione, che ha portato una rivoluzione aziendale, basata sulla qualità del prodotto, dalla prima grappa monovitigno nel 1973, e sull’immagine, con il premio Nonino che una volta l’anno in piena estate trasforma il paese di Percoto in una piccola capitale della cultura.
 
Secondo Giannola il Premio Nonino, nato come atto d’amore verso la nostra terra, con il tempo si è rivelato un grande mezzo di comunicazione, trasmettendo al consumatore i valori della qualità, del rispetto del territorio, dei suoi frutti e delle sue tradizioni.
Il nostro vero merito è stato quello di sfidare il futuro senza dimenticare la parte migliore del passato» questo, in effetti, è stato l’ingrediente principale nella sua lectio doctoralis, e sintetizzato nel titolo: «Storia di una passione».
Certamente, perché di là da questa considerazione, se, nell’agire quotidiano di ognuno, non vi è un minimo di passione, non vi è speranza, non vi è attività, non vi è fiducia in tutto.
 
In conclusione l’impegno e la generosità di Giannola hanno consentito di avere un quadro completo dei connotati reali di un’impresa femminile che rappresenta oggi un efficace motore e modello di crescita economica e culturale per il Triveneto e per il nostro Paese.
Indipendentemente dalle zone geografiche regionali, dalle varie esperienze aziendali, dagli eventuali campanilismi o particolarismi, questo esempio di «donna d’impresa» racchiude in sé un principio fondamentale, che, di fatto, stabilisce che la passione in tutti i settori porta in sé innovazione, ricerca, miglioramento qualitativo e quindi crescita.
 
Ben meritato pertanto il riconoscimento: Medaglia Walter Scheel 2018» assegnato alla nostra Signora della Grappa Giannola Nonino.
Sicuramente le persone, i modelli organizzativi e le strategie aziendali cambiano ed evolvono nell’interesse di tutti, ma i valori anche se modesti restano nel tempo.
 
A cura di Bornancin Daniele Maurizio

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