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Sul nuovo studentato a Rovereto – Di Paolo Farinati

L’importanza della giusta localizzazione di un centro di grande potenzialità culturale

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Da buon cittadino della Città della Quercia mi concedo alcune altrettanto semplici osservazioni sul programmato nuovo studentato a Rovereto.
Innanzitutto mi compiaccio di questa importante decisione presa dalla PAT e dall’Opera Universitaria, che va nella direzione di incrementare la presenza sia di giovani studenti che di docenti nella nostra città, implementando sempre più la concreta percezione della stessa quale secondo polo universitario della nostra provincia.
A mio modo di vedere diventa strategica la localizzazione dell’immobile, che dai programmi letti dovrebbe ospitare ben 200 persone.
 
La prima ipotesi che si conosce è quella dell’area già occupata dall’industria Merloni lungo la SS12 dell’Abetone.
Ha una sua comprensibile logica, essendo vicina alla stazione dei treni e alla futura stazione delle autocorriere.
In più ha il pregio, non indifferente, di essere area di proprietà pubblica, precisamente della Trentino Sviluppo S.p.A., come ben sappiamo «braccio operativo» della nostra Provincia Autonoma di Trento.
 
Ritengo, però, che si debba ragionare in termini strategici per Rovereto, ponendo sul tavolo una visione di Rovereto futura a medio e lungo termine, laddove la presenza dell’Università e di tutti i soggetti protagonisti della stessa diviene fondamentale.
Anche, aggiungo, la loro fisica vicinanza al centro della città.
In tal senso, l’area già Merloni ai miei occhi di roveretano ormai sessantaduenne appare assai marginale, ovvero certamente periferica rispetto al cuore sociale, culturale e commerciale di Rovereto.
 
Ecco che qui arrivo a una seconda ipotesi.
I quasi due ettari dell’area del Piazzale Leoni, o più nota come Follone, offrono opportunità impareggiabili. Sia per un necessario, vitale e ampio parcheggio sotterraneo, sia per uno spazio a parco in superficie, che per una struttura alberghiera per studenti, meglio chiamata per l’appunto studentato.
Quest’ultimo lungo la via Follone o sul versante nord a confine con le proprietà della parrocchia di Santa Caterina.
Stante la vastità della superficie ci potrebbe stare, a mio avviso, pure una piccola struttura ecosostenibile a fini turistici, artigiani e commerciali sul lato di via Saibanti.
 
Porre lo studentato a poco più di cento metri dal cuore storico della città darebbe una presenza qualificante allo stesso, garantirebbe quella vivacità, anche culturale, che solo la gioventù, ben educata sia ben chiaro, conferisce alle città universitarie di tutto il mondo.
Il Piazzale Leoni o il Follone è di proprietà comunale. Fatto questo importante da un punto di vista finanziario, come pure per quello progettuale dell’intera area in capo al nostro Comune. Ritengo, inoltre, che questa eventuale scelta potrebbe pure accelerare i tempi, e di non poco, se la volontà e le capacità amministrative e politiche lo vorranno veramente e saranno fortemente coese.
 
La mia è una semplice indicazione. Nel contempo, però, uno sprone a non lasciar perdere troppo tempo.
Le indicazioni della PAT e dell’Opera Universitaria sono precise. Non perdiamo questa occasione che si configura come storica per il domani di una Rovereto tenace, giustamente visionaria e virtuosamente sempre più giovane.

Paolo Farinati - p.farinati@ladigetto.it

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