Home | Rubriche | Una finestra su Rovereto | La nostra amata Rovereto/ 4 – Di Paolo Farinati

La nostra amata Rovereto/ 4 – Di Paolo Farinati

Il profumo del meraviglioso bosco di Natale di Sergio, il Sergio Baroni

image

>
Sono le prime ore di un pomeriggio mite di una domenica di fine novembre. Esco di casa per fare poche centinaia di metri lungo alcune vie della mia Lizzanella cariche di storie e di genti di un tempo lontano, ma quanto mai sempre presente.
Giungo all’entrata posta tra due alte colonne di quella che fu a metà Ottocento la celebre Filanda Bettini , gioiello preindustriale della nostra comunità, visitata persino dall'Arciduca Carlo Ludovico dìAsburgo, fratello dell’Imperatore Francesco Giuseppe.
In questa piccola città manifatturiera lavorarono per parecchi decenni ben oltre mille persone.
Ora si divide tra dimore ottenute da abili ristrutturazioni e immobili fatiscenti residui di quello splendore.
 

 
Entro e salgo in cima, dopo aver fatto una ventina di scalini in pietra calpestati nel tempo sicuramente da migliaia di donne e di uomini.
Suono un campanello nei pressi di un terrazzo, dopo pochi secondi mi apre lui, il Sergio, quel Sergio Baroni che ogni roveretano conosce e apprezza per le sue piante di Natale.
Eh sì, da oltre cinquant’anni Sergio si piazza con il suo banchetto all’angolo tra Corso Rosmini e via Stoppani e propone a tutti, tra il giorno di Santa Caterina e Natale, il suo vischio, il suo agrifoglio, il suo pungitopo, il suo muschio, ma soprattutto la sua innata gentilezza. Non si può dirgli di no.
Ma dove coltiva queste meravigliose e generose piante autunnali a cui si dedica con grande passione e abilità?
 

 
Ma certo, nel suo bosco che si inerpica sulla dolce collina tra casa sua e la Madonna del Monte. È proprio qui che orgoglioso Sergio mi conduce con sicurezza e tanta saggezza.
Camminiamo lungo sentieri ricoperti dalle foglie all’interno di un autentico bosco di Natale, tra quelle piante originali solo di queste settimane di fine anno.
Il sole ci riscalda il giusto, ma soprattutto fa brillare le perle rosse dell’agrifoglio e quelle bianche e quasi trasparenti del vischio.
Il vischio, pianta semi parassita, che Sergio ha imparato a coltivare fin da bambino.
 

 
Sergio, come è nata la tua passione per il vischio?
«Caro Paolo, fin da bambino ad inizio degli Anni ’50, andavo con mio padre Remo in corriera fino a Besenello, da dove salivamo sul Scanuppia per raccogliere i ramoscelli di vischio.
«Mentre il pungitopo e l’agrifoglio lo trovavamo verso Passo Buole e le prime distese boschive dei Lessini.
«Che tempi e che freddo, caro Paolo. Ma l’era propri bel, tanta fatiga ma anca tante risade, l’era en grant divertimento.»
 

 
E adesso, come fai a farlo crescere qui a Lizzanella?
«Come detto il vischio è una pianta sempreverde e semi parassita. Bisogna incidere il fusto di altre piante, grandi e piccole, come le conifere, il tiglio e gli stessi rosai, e inserirvi il seme del vischio.
«Questo germoglierà e crescerà succhiando la linfa della pianta che lo ospita. Nasce un gioco di squadra naturale e sorprendente, che non danneggia nessuna delle due piante.
«Poi qui ho piantato fin dagli Anni ’70 anche il pungitopo e l’agrifoglio, dopo che una legge ne aveva proibito la raccolta nei boschi. Da imprenditore agricolo mi sono inventato un vivaio sopra casa.»
 

 
E di tutto questo in moltissimi ringraziamo Sergio.
Con il suo grande amore per le piante autunnali ci ha regalato da oltre cinquant’anni colori e profumi esclusivi, con cui ravvivare e riscaldare il nostro Natale.
La sua presenza in città è ormai una tradizione consolidata, in molti si avvicinano al suo banchetto per prendere un ramo di vischio da attaccare in maniera ben augurante sopra o a fianco delle porte delle nostre case, o dei rami di agrifoglio e di pungitopo dalle bacche rosse da porre in un vaso per arredare a festa i nostri salotti, o del muschio ancora umido di bosco con cui creare e rendere quasi veri e viventi i nostri presepi.
Grazie, caro Sergio, per le emozioni che sai ancora regalarci e per la speranza che fai crescere forte in noi con questa tua straordinaria passione e con il tuo mirabile esempio.

Paolo Farinati – p.farinati@ladigetto.it


Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande