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Attendiamo fiduciosi – Di Paolo Farinati

Interramento della ferrovia a Rovereto, se vera, un’opportunità storica per unire la città

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L’ipotesi di interramento a Rovereto del tratto della ferrovia prossimo alla stazione di competenza, ha aperto un giusto comprensibile legittimo dibattito in città.
Premetto che qui non vi dovrebbero essere a priori divisioni politiche tra destra e sinistra o tra partiti e realtà civiche, bensì un confronto libero e responsabile per il bene della nostra comunità.
Laddove il progetto si presentasse concreto e credibile, io da ormai quasi anziano roveretano ne sarei molto felice.
Vi intravedo un’opera che sarebbe capace di riunire due parti della città, quella più storica ad est e quella più moderna ad ovest, per molti decenni oggettivamente divise.
E questo nonostante il cavalcavia in fondo a via Cavour e il sottopasso in fondo a via Manzoni.
 
Unire in tranquilla e sicura superficie Corso Rosmini e Piazzale Orsi con via Zeni e con il popoloso quartiere di San Giorgio, la vedo come una grande opportunità.
Sicuramente da cogliere in un momento storico dove le risorse per gli investimenti utili sono assai abbondanti.
La città di Trento ha già da tempo metabolizzato da tempo questa operazione infrastrutturale, che porterà certamente concreti vantaggi al capoluogo.
Rovereto non deve aver alcun timore. Anche di cambiare ipotesi progettuali già esistenti, che diventerebbero superate se l’interramento dei binari proseguisse nella sua progettualità e concreta fattibilità.
Penso per un istante a come e quanto è cambiata la città ad ovest della ferrovia negli ultimi 50 anni.
 
In quei quartieri è aumentata di molto la popolazione, lì sono sorte scuole e istituti che accolgono e mettono in movimento ogni giorno migliaia di ragazzi, lì si sono localizzate molte aziende e industrie innovative che guardano al futuro (leggasi il BIC di Trentino Sviluppo, il Centro Meccatronica, il Progetto Manifattura) e che danno vita a notevoli spostamenti giornalieri di persone e di mezzi.
Tutte e tutti abbiamo il dovere di avere un quadro di prospettiva, partendo dal presente. Se occorre però, come in questo caso, dobbiamo anche saper mutare o aggiornare questa nostra visione.
L’investimento dell’interramento della ferrovia e di parte della stazione dei treni richiederà, oltre a tante risorse finanziarie, per le quali ribadisco che non intravedo alcun problema, anche parecchio tempo e molti sacrifici da parte dei cittadini. Ma il beneficio finale che ne verrà, mi fa dire con convinzione che ne vale e ne varrà assolutamente la pena farsene carico (!).
 
Abbiamo sentito che il Sindaco di Rovereto e alcuni suoi Assessori si sono pubblicamente dichiarati contrari all’opera, motivando la scelta con il possibile ritardo o annullamento degli investimenti già programmati da anni dalla Provincia Autonoma di Trento in Piazzale Orsi. Ovvero, in primis, il previsto sottopassaggio ciclopedonale dal suddetto piazzale fino a via Zeni.
Comprendo la loro preoccupazione, ma allo stesso tempo, fossi al loro posto, attenderei proprio dalla PAT alcune celeri precisazioni e i conseguenti necessari formali impegni.
Al Presidente Fugatti, però, da cittadino e libero elettore roveretano, chiedo di andare oltre gli annunci più o meno entusiastici. La politica, quella vera, significa prendersi delle responsabilità a 360°, ovvero a tutto tondo, innanzi ai cittadini e ai loro rappresentanti comunali. Altrimenti rimaniamo nella fantapolitica, quella da salotto o da bar che non porta da nessuna parte.

In altre parole, se come a Trento, ritiene fattibile anche a Rovereto l’interramento della ferrovia nel tratto prossimo alla stazione di competenza, ponga al più presto su un tavolo istituzionale l’accordo con le Ferrovie dello Stato, il progetto di fattibilità, il piano di copertura finanziaria e la programmazione temporale dell’infrastruttura.
Solo allora, ritengo, l’Amministrazione comunale di Rovereto, qualsiasi essa sia, e noi cittadini potremo decidere in piena conoscenza, responsabilità e consapevolezza.
Attendiamo fiduciosi.
Per Rovereto, se l’ipotesi fosse vera e percorribile, sicuramente costituirebbe una storica imperdibile opportunità per migliorare la propria vivibilità e la sua bellezza di città.

Paolo Farinati
già Assessore comunale di Rovereto


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