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Il concerto voluto dai cori di Rovereto è salito in cielo

Grande emozione al concerto per la pace in Ucraina tenuto nell'anfiteatro della Campana dei Caduti di Rovereto – Il filmato emozionante dell'Inno alla Gioia

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È stato un grande emozionante successo il concerto di solidarietà fortemente voluto dai Cori di Rovereto in favore del Popolo dell’Ucraina. L’anfiteatro della Campana dei Caduti era ieri strapieno di roveretani e non, che non hanno smesso un istante di applaudire con gli occhi visibilmente lucidi.
Si è iniziato con il solenne inno ucraino e l’alzabandiera gialla e azzurra, in segno del grano e del cielo ucraino, nel mentre quattro bambini del Coro Notemagia e del Minicoro di Rovereto, accompagnati dagli scout Agesci, posavano ai piedi della bandiera ucraina una splendida composizione floreale, sempre gialla e azzurra, in stile ikebana con la semplice scritta «I Cori di Rovereto».
È toccata poi ad altre due bambine leggere una toccante poesia, da loro dedicata alla piccolissima nata pochi giorni fa nella metropolitana di Kiev: in segno di grande speranza di vita.


 
Il bravo conduttore del concerto, Bruno Vaccari, ha quindi letto con comprensibile emozione il messaggio giunto a tutti i Cori italiani dalla Presidente dell’Associazione dei Cori Ucraini, signora Karolina Vycaite:
«Stiamo vivendo un momento drammatico in Ucraina, in cui ogni certezza e visione del futuro è stata calpestata e umiliata dalla violenza di una guerra che ad ogni ora diventa sempre più sanguinosa. Mi rivolgo a Voi per rassicurarVi, perché nonostante tutto noi abbiamo nei nostri cuori una risorsa che ci permette di andare avanti e superare l’angoscia che ci assale… Sappiamo di essere parte di una Grande Famiglia Corale che abbraccia tutto il mondo e che è unita soprattutto nei momenti difficili, a prescindere da ogni appartenenza. Noi ci sentiamo uniti a tutti Voi perché siamo come Voi, avendo gli stessi valori e credendo fortemente nella straordinaria forza della musica e del canto.
«Molti di noi sono da giorni all’interno di bunker o nei passaggi della metropolitana e, tenendoci per mano, spesso intoniamo canti di pace e di speranza. Riceviamo messaggi anche da tanti coristi russi, che ci esprimono la loro solidarietà e il totale dissenso dalla condotta di guerra adottata dal proprio governo.
«Sarebbe bello che un giorno, in ogni parte del mondo, tutti i cori facessero sentire le proprie voci ai potenti della Terra, ai governanti, agli eserciti, affinché possano capire che in fondo siamo tutti fratelli, legati dagli stessi bisogni e dagli stessi desideri.
«Vi proponiamo con grande amicizia di intitolare i Vostri e Nostri Concerti CANTIAMO LA PACE.
«Cari amici coristi italiani, ci auguriamo che la luce del canto corale torni ad essere abbagliante e capace di inondare le nostre vite e che il brutto sogno, che fatica ad abbandonarci, lasci posto alla serenità e alla gioia più completa.
«Vi abbracciamo tutti, grazie».
 

 
È quindi iniziato l’attesissimo concerto, nel corso del quale piccoli e grandi Coristi hanno dato il meglio di loro stessi, tutti ben condotti dai loro Maestri.
Il programma è stato il seguente:
- Coro Voci Roveretane – Maestro Sergio Mutalipassi - con O Sacro Convivium di Luigi Molfino e Ave Maria di Bepi De Marzi;
- Coro Monte Zugna – Maestro Massimo Simoncelli – con Dove di Marco Maiero e Dov’è la mia Patria di F. Skroup e Luigi Pigarelli;
- Coro Bianche Zime – Maestro Stefano Balter – con Amici Miei (Amazing grace) testo e armonizzazione di Marino Paladini) e Belle Rose du Printemps elaborazione di Teo Usuelli;
- Coro S. Ilario - Maestro Federico Mozzi – con Ai Preat, canto popolare friulano armonizzato da Luigi Pigarelli;
- Coro S. Ilario e Minicoro - Maestro Federico Mozzi – con Il sonno delle rocce di Lodovico Saccol;
- Coro Sing the Glory – Maestro Glauco Arlanch – con Thank you Lord di Don Moen e Joyful joyful di Mark Hall e Bernie Herms;
- Minicoro e Coro Notemagia – con Vicini di Lodovico Saccol diretti dalla Maestra Eleonora Barozzi, con Custodi del Mondo di Simone Cristicchi e Gabriele Ortenzi diretti dalla Maestra Nazarena Raos e con La Pace si può di Lodovico Saccol diretti dal Maestro Gianpaolo Daicampi.
 

 
Il Reggente della Fondazione Campana dei Caduti Marco Marsilli, il Sindaco di Rovereto Francesco Valduga e il Decano della città don Ivan Maffeis, hanno avuto parole di profonda ammirazione e di sincera gratitudine per tutte e tutti coloro che hanno voluto e organizzato questo momento di coralità e di riflessione, che certamente rimarrà per sempre nei cuori di tutte e di tutti e nella storia della nostra Città della Pace.
La Presidente dell’Associazione Rasom, che raccoglie i residenti ucraini in Trentino, con poche bellissime parole e con un’incontenibile emozione, ha ringraziato di cuore tutti per la sincera vicinanza e la concreta solidarietà che tutta la nostra comunità sta dimostrando verso il suo popolo.
Infine, nel mentre calavano le prime suggestive luci della sera e Rovereto e la Vallagarina s’illuminavano sotto il Colle di Miravalle, tutti i sette Cori, ad un’unica voce, hanno intonato L’Inno alla Gioia (l’Inno europeo) di Ludwing van Beethoven. Un autentico unico spettacolo.

Paolo Farinati - p.farinati@ladigetto.it


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