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Football Club Rovereto: Paolo Festi – Di Paolo Farinati

Continua il nostro viaggio nel calcio Città della Quercia con l'intervista al capitano

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Il nostro viaggio sportivo all’interno del Football Club Rovereto ci porta oggi ad incontrare il capitano della squadra Paolo Festi.
Una lunga militanza tra le zebrette roveretane, un pilastro della difesa di mister Eccher, un punto di riferimento per la società e per tutti i suoi compagni di campo e di spogliatoio.


 
Capitano Festi, ti chiedo in prima battuta il tuo curriculum sportivo
«Buongiorno Paolo, sono molto lieto di risponderti. Innanzitutto ti faccio i complimenti per l’iniziativa e ti ringrazio per il prezioso spazio che concedi al FC Rovereto.
Ho cominciato a giocare a calcio nei primi calci, nei pulcini e negli esordienti del San Rocco. Poi nei giovanissimi il passaggio al Real Rovereto, in seguito con gli allievi divento zebretta.
Ho completato le giovanili al Rovereto, che in quegli anni faceva spola tra il Campionato di Eccellenza e la Serie D. Soprattutto l’ultimo anno, con la prima squadra nel CND, ero spesso aggregato al gruppo dei grandi. Finito il liceo ho scelto di frequentare l’università a Venezia, motivo per cui mi sono preso una pausa per qualche anno. Tornato a Rovereto, dopo due anni di calcio a 5 e uno in prima categoria con l’AC Leno, nel 2011 sono stato richiamato al Rovereto, in Eccellenza regionale. Da allora non ho più svestito il bianconero.»
 
Raccontaci in breve la tua filosofia calcistica
«Negli ultimi anni il calcio è cambiato molto, anche ai nostri livelli. Penso che non possano mancare alta intensità e gestione del pallone, volta a controllare i diversi momenti della partita. Mi trovo in linea con i principi di calcio di mister Eccher.»
 

 
Hai qualche giocatore a cui ti sei particolarmente ispirato?
«Tra i miei idoli calcistici da ragazzino c’erano, su tutti, Zinedine Zidane e Roberto Baggio. Crescendo ho capito che ciascuno di noi ha le proprie caratteristiche tecniche, fisiche, caratteriali e su quelle costruisce la propria identità calcistica.»
 
Gli obiettivi del Football Club Rovereto sono quelli di crescere anno dopo anno. Condividi questa impostazione?
«Certo, negli anni sono stati molti gli esempi di società che dopo aver raggiunto traguardi importanti si sono dovute scontrare con le difficoltà di categorie competitive, forse perché non del tutto pronte, spesso pagando con la retrocessione. Il “neonato” F.C.Rovereto sta facendo il possibile per prepararsi gradualmente al passaggio a categorie che più gli si addicono. L’obiettivo è alzare il più possibile la qualità del settore giovanile, facendo maturare in casa i giovani in grado di aiutare il percorso di crescita della società.»
 
Hai al tuo fianco una rosa giovane. Che motivazioni ti dà questo fatto?
«Confrontarsi con ragazzi di un’altra generazione è sempre molto stimolante, sia umanamente che calcisticamente. Nel mio piccolo, cerco di trasmettere loro attaccamento alla maglia e voglia di migliorarsi quotidianamente attraverso gli allenamenti.»
 

 
Il calcio moderno è tecnica e velocità. Quanto conta per te l'aspetto atletico e fisico?
«L’aspetto atletico è di fondamentale importanza. La presenza di un preparatore competente è diventata imprescindibile nel processo di miglioramento delle prestazioni atletiche dei giocatori e di riflesso della performance di squadra. In quest’ottica, sotto la puntuale supervisione del prof. Togni, il lavoro è modulato singolarmente per ogni calciatore ed è basato sul feedback che il giocatore stesso lascia quotidianamente.»
 
Come vedi questi ultimi mesi del Campionato?
«Consci del fatto che questo non è il momento dei verdetti, credo che il campionato condotto al vertice fin dalle prime giornate stia portando in dote la consapevolezza nei nostri mezzi. Le ultime brillanti prestazioni, però, devono essere uno stimolo per migliorarsi ulteriormente e per affrontare le gare rimanenti col giusto grado di lucidità, attenzione e cattiveria.»
 
È riconosciuto da tutti che lo Stadio Quercia è tra i più belli del Trentino - Alto Adige e meriterebbe di ospitare certamente partite di livello superiore. Quale ritieni il Campionato ideale per una città come Rovereto, che ha pure un passato calcistico molto prestigioso?
«Lo Stadio Quercia ha sempre avuto il suo fascino. Non ho idea di dove possa arrivare il FC Rovereto. Credo di rispecchiare la filosofia della società affermando che la gradualità nella crescita sia essenziale per creare fondamenta solide, capaci di mantenere lo status ottenuto. Ora siamo concentrati sul finale del campionato, volenterosi e motivati nel riportare al Quercia quel Campionato di Eccellenza regionale che manca da più di 10 anni.»
 


Quanto è importante per la prima squadra avere un settore giovanile in crescita come quello del Rovereto?
«Molto. Sono tanti i ragazzi provenienti dal settore giovanile aggregati stabilmente alla prima squadra, alcuni sono già pedine importanti, altri, oggi aiutano a far rifiatare qualche compagno, domani, mi auguro, diventeranno anche loro protagonisti.»
 
Tu sei il capitano. Come vivi questo importante ruolo?
«Dirò una banalità, ma è un onore per me indossare settimanalmente la fascia. Negli anni ho maturato la consapevolezza dell’importanza del ruolo. Oggi è un ulteriore motivo di sprone per svolgere al meglio ogni allenamento, per cercare di dare il massimo ogni domenica e per sopportare i naturali acciacchi che il tempo regala.»
 
Dove ti immagini il FC Rovereto tra cinque anni?
«Penso che il percorso intrapreso sia quello giusto. Il settore giovanile cresce annualmente grazie alla presenza di tecnici preparati, la prima squadra ha fatto il doppio salto dalla seconda categoria al Campionato di Promozione e da allora conduce campionati al vertice.
Quando ero adolescente il Rovereto era tra le società di punta in regione e vantava un settore giovanile fiorente. Da roveretano e da zebretta che, ad oggi, veste per il sedicesimo anno la maglia bianconera, brindo a un Rovereto che riesca a tornare ai “fasti” di un tempo e, perché no, spingersi anche oltre. Forza Rovereto!!!»
 
Grazie, carissimo capitano Paolo. Il tuo esempio e le tue parole sono e saranno certamente ben accolti dall’intera società e da tutti i tuoi compagni di squadra. Un sincero «in bocca al lupo»!

Paolo Farinati - p.farinati@ladigetto.it


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Il Beppe 28/05/2022
grandissimo Capitano !!!!
Forza #FCR !
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