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L’Avez del Prinzep torna a cantare nel bosco di Lavarone

Una concertazione che immerge il pubblico nella tempesta che ha fatto schiantare il maestoso albero degli Altipiani per poi rivelargli la voce del violino del suo legno

L’Avez del Prinzep torna a cantare nel bosco di Lavarone, e lo fa attraverso la voce di un violino realizzato con il suo legno.
Sabato 19 agosto alle 17:00 in località Malga Laghetto a Lavarone (TN), proprio attorno al fusto di quello che è stato l’abete bianco più alto e longevo d’Europa, schiantato in una notte di tempesta del 2017, la violinista Elisa Cecchini suonerà il violino realizzato dal liutaio Gianmaria Stelzer con il piano armonico e l’anima dell’Avez del Prinzep.
Si tratta di un evento unico nel suo genere poiché non capita mai di ascoltare uno strumento ad arco così pregiato suonato a fianco all’albero che gli ha dato il legno di risonanza.
 
Dopo sei anni di lavoro dietro le quinte, questa è la seconda uscita pubblica del progetto «ANIMA, dentro il suono delle Alpi», ideato dal violoncellista e direttore d’orchestra Giovanni Costantini e avviato dal Comitato Valorizzazione Avez del Prinzep per preservare la memoria della maestosa pianta, in collaborazione con il Muse di Trento e il Comune di Lavarone.
E non sarà un semplice concerto per violino ma una concert-azione che, sotto la direzione del maestro Costantini e con la partecipazione del Dolomiti Horn Ensemble e del Coro Stella Alpina di Lavarone, coinvolgerà anche il pubblico presente: batter di legni, sfregare di sassi ed altri suoni ancestrali creeranno l’atmosfera in cui l’anima dell’Avez del Prinzep tornerà a rivelarsi.
 
Niente a che vedere con un rito sciamanico, ma semplicemente la mise en scène di una musica contemporanea che, partendo da un celebre tema di Brahms, ha potuto beneficiare anche della consulenza artistica del compositore Giovanni Bonato.
Dopo una prima parte dedicata alla narrazione di ANIMA ed alla evocazione del suono dell’albero, seguirà un breve recital violinistico in cui Elisa Cecchini darà sfoggio delle potenzialità dello strumento, oltre che del suo virtuosismo di interprete: in programma, la celebre Ciaccona di Bach dalla partita in Re minore e l’introduzione della Tzigana di Ravel; non mancherà un bis dedicato al simbolo del violinismo, Niccolò Paganini.
Per il pubblico sarà una vera esperienza immersiva: è consigliato di portare con sé una coperta o una stuoia, oltre alla voglia di fare musica. Seguirà un brindisi musicale per festeggiare l’evento.
 
Nell’ambito del progetto ANIMA, ad accompagnare le note di questo primo strumento, entro l’inizio del 2024, saranno un secondo violino, una viola e un violoncello, al fine di dar vita a un quartetto d’archi completo, con strumenti che poi rimarranno di proprietà della comunità di Lavarone, che ne ha finanziato la realizzazione, e potranno viaggiare e vivere per essere suonati e conosciuti il più possibile.
Il progetto, all’insegna della rigenerazione, della promozione del territorio e della responsabilizzazione della comunità sul tema del cambiamento climatico, si racconterà anche attraverso un percorso espositivo al Muse - Museo delle Scienze di Trento nella primavera del 2024.
 
Grazie ad un protocollo d’intesa tra Comune di Lavarone e Muse, il grande pubblico che frequenta il museo trentino potrà conoscere la storia di ANIMA e tutte le storie che porta in sé e le relazioni che ha innescato, dall’ambito botanico a quello acustico, dalla natura all’arte.
«Per i visitatori – spiega Costantini – sarà un piccolo viaggio dentro il suono delle Alpi, dal seme dell’abete alla vibrazione delle corde del violino. L’allestimento sarà leggero per poter poi andare in tour assieme ad uno spettacolo, al quale stiamo lavorando assieme alla Compagnia Arditodesìo, per le musiche di Giovanni Bonato e i testi di Marco Albino Ferrari».

Paolo Farinati - p.farinati@ladigetto.it


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