Vite e vino: l'annata in Trentino nella 16ª Giornata tecnica
Oggi si è svolta la consueta giornata annuale dedicata alla vite e al vino
Sebbene questa sia stata una annata difficile dal punto di vista fitosanitario e climatico, la produzione totale di uva in Trentino si attesta su livelli vicini alla media dell’ultimo decennio con 1.146.042 quintali (fonte consorzio di tutela Vini del Trentino).
La Fondazione Mach, che oggi ha organizzato la 16esima giornata tecnica della vite e del vino, alla presenza di un centinaio di viticoltori e tecnici di cantine, spiega che l'andamento climatico di quest'anno ha fortemente influenzato lo sviluppo della vite, la pressione di alcune malattie e la gestione dei vigneti.
Al centro dell'attenzione anche quest'anno c'è stata la flavescenza dorata, ma la FEM è stata impegnata fortemente anche nel mettere a punto un sistema di ispezioni visive, uso di trappole e raccolta di campioni eseguito su incarico e in collaborazione con l’Ufficio Fitosanitario Provinciale per numerosi organismi nocivi da quarantena e regolamentati secondo la normativa europea (insetti, batteri, funghi e nematodi).
L’evento, moderato dal dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Maurizio Bottura, e trasmesso in diretta streaming sul canale youtube FEM, ha trattato argomenti di interesse e attualità per il mondo vitivinicolo a partire dall’analisi dell’andamento e delle criticità dell’annata appena trascorsa, presentate da Alberto Gelmetti.
È seguito un focus sulle attuali conoscenze in materia di virus e fitoplasmi della vite con Valeria Gualandri, in base alle più recenti sperimentazioni e analisi condotte dal laboratorio di diagnostica fitopatologica. Conoscere le caratteristiche ecologiche ed epidemiologiche di queste malattie è la prima strada da percorrere per contrastarle. Le malattie infettive emergenti e di maggior rilievo nel nostro territorio oltre ai due giallumi fitoplasmatici Legno nero e soprattutto Flavescenza dorata sono alcune virosi, in particolare il complesso dell’accartocciamento fogliare, il virus dell’arricciamento, la virosi del Pinot grigio e il virus del legno riccio.
Fabio Zottele ha parlato di irrigazione di precisione in viticoltura, con un aggiornamento sulle sperimentazioni in corso che hanno l’obiettivo di elaborare un consiglio irriguo.
L'irrigazione di precisione è la pratica agricola che mira a garantire che le viti ricevano la quantità ottimale di acqua durante la stagione vegetativa.
Questo obiettivo diventa particolarmente complesso in Trentino, una regione alpina caratterizzata da una notevole variabilità nei tipi di suoli e nei microclimi.
È seguita poi la presentazione di Michele Vigasio, dei Vignaioli piemontesi, sull’esperienza del Piemonte in merito ad un nuovo insetto, che potenzialmente potrebbe colonizzare anche i nostri territori, la Popillia japonica.
Ha chiuso la mattinata Claudio Ioriatti che ha illustrato le nuove sfide della viticoltura, nell’ottica di raggiungere un sempre maggiore livello di sostenibilità delle produzioni. Ha presentato così le principali linee di ricerca in corso presso la Fondazione E. Mach finalizzate allo sviluppo di valide alternative ai fitofarmaci di sintesi da integrare in un contesto di protezione integrata e consentire, in un domani non troppo lontano, un più agevole perseguimento degli obiettivi di sostenibilità.
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