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È «Vervè» il nome per le nuove bollicine di Roverè della Luna

La novità è stata presentata ieri sera alla «Sparkling Cave» della Cantina sociale

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Foto di Alice Russolo - Sopra, Diego Coller e Corrado Gallo; sotto C. Dallasega e M. Dallapiccola.

Un nome che richiama il brio del perlage omaggiando, grazie alla «E» accentata, cantina e territorio.
Fucsia e azzurro i dirompenti colori scelti per packaging ed etichetta del rosé e del brut.
L'anno di vendemmia è il 2012, la maturazione in bottiglia è durata oltre 30 mesi.
Questa, in estrema sintesi, la carta di identità dei due primi Trentodoc della Cantina Roverè della Luna Aichholz.
Obiettivo? Avvicinare nuove fasce di consumatori allo Spumante Metodo Classico trentino.
Ed è già in fase di maturazione la riserva destinata a essere degustata nel 2019, centesimo anniversario della cantina Sociale di Roveré della Luna.


 
 Oltre 130 persone, tra soci, istituzioni, stampa e pubblico finale, hanno partecipato alla serata di presentazione di Vervè, i due primi Trentodoc della Cantina Roverè della Luna Aichholz.
Ad accogliere gli ospiti, una «Sparkling Cave» personalizzata con i colori che contraddistinguono packaging ed etichette di queste nuove proposte, ovvero fucsia e azzurro.
«La volontà – ha spiegato il presidente della Cantina Diego Coller durante il suo intervento di benvenuto – è quella di ritagliarci il nostro spazio sul mercato puntando su una forte differenziazione al fine di intercettare nuove fasce di consumatori, che al Metodo Classico Trentino spesso preferiscono altri tipi di bollicine.
«Ne è risultato un prodotto giovane ma di grande qualità, frutto di tre anni di lavoro e ricerca, che ci auguriamo apprezzerete.»
 
«Una scommessa che rompe le regole del gioco», subito applaudita dall'Assessore provinciale Michele Dallapiccola.
«Una nuova occasione per far conoscere anche questo angolo di Trentino e per promuovere la cultura del vino buono e di qualità, – ha detto l’assessore. – «Spesso noi trentini tendiamo a non metterci in mostra, con il rischio di non farci notare, ma dobbiamo uscire da queste logiche e gridare al mondo quel che siamo capaci di fare.
«L'augurio è che questo sia solo un episodio dei tanti che riusciremo a scrivere tutti insieme per promuovere il nostro territorio e le sue eccellenze.»
 

 
Gli ha fatto eco Bruno Lutterotti, neopresidente Cavit, che a sua volta ha manifestato apprezzamento per la scelta estetica complimentandosi al contempo per la capacità di osare dimostrata dalla Cantina.
«Del resto il mercato e le recenti analisi di marketing– dimostrano come  sia necessario andare anche in questa direzione, – ha sottolineato. – Sono certo che a quest'abito si accompagni anche una grande qualità del prodotto, vista la grande tradizione ed esperienza della Cantina di Roveré.»
Dopo un intervento del Sindaco Luca Ferrari, che ha portato i saluti e gli auguri dell'amministrazione comunale, lodando anche il risvolto benefico della serata, visto che parte del ricavato è andato a favore dell'AGSAT (Associazione Genitori Soggetti Autistici del Trentino), è stata la volta del Direttore Generale della Federazione Trentina della Cooperazione, Carlo Dellasega, che ha ricordato come il territorio di Roveré sia uno dei migliori esempi di cooperazione che funziona.
 

 
Al termine, ha preso la parola il Direttore Corrado Gallo, che si è invece concentrato sugli aspetti qualitativi del prodotto.
«Si tratta di due millesimati, frutto della vendemmia del 2012, ha detto. – Il Brut è composto da un 40% di Pinot Bianco proveniente dalla zona Dozzeri che celebra il territorio di Roveré diversificando questo Spumante da altri in circolazione, 40% Chardonnay e 20% Pinot Nero. Invece il Rosé è ottenuto per il 100% da Pinot Nero.
«Siamo i numeri 42 nella famiglia del Trentodoc e abbiamo sicuramente soltanto da imparare ma abbiamo voluto metterci in gioco augurandoci che apprezzerete i risultati del nostro lavoro.
«Oltre ai due prodotti in degustazione stasera – ha concluso – abbiamo altre bottiglie ancora a riposo destinate ad una Riserva che probabilmente vestiremo con un abito più classico, ma è ancora presto per dirvi quando verrà alla luce.»
[Noi lo abbiamo svelato nel riquadro di apertura – NdR]
 

 
A chiudere il cerchio degli inteventi, Enrico Zanoni, Presidente dell'Istituto Trentodoc che, insieme a Diego Coller, ha premiato Manuel Cramerotti, ideatore del nome Vervè, risultato vincitore del contest svoltosi nei mesi scorsi sia online - sulla pagina Facebook della Cantina - che offline, grazie a proposte inserite in un'apposita urna presente sia in azienda che presso lo stand dell'ultima edizione di Vinitaly.
«Ci fa molto piacere – ha dichiarato – il grande fermento che ruota attorno alla spumantistica del Trentodoc perché è una dimostrazione di quanto questa denominazione stia rappresentando la punta di diamante della viticoltura trentina.
«Il fatto che sempre più produttori si affaccino a questo tipo di produzione è inoltre segno di un incremento della domanda da parte del mercato. Siamo felici dell'ingresso della Cantina di Roverè che certamente contribuirà a dare ulteriormente impulso a questa eccellenza.»
 
Dopo questa grande anteprima, Vervè-Bollicine di Roverè sarà nuovamente protagonista sabato 21 novembre, alle ore 21, presso il Bollicine-Loft dei 21, con il party Bollicine al Bollicine; nello stesso locale dal 26 novembre al 13 dicembre, tutte le sere, con gli aperitivi Happy Trentodoc nell'ambito dell'iniziativa «Trentodoc: Bollicine sulla Città» e infine martedì 8 dicembre con l'appuntamento Astrobollicine, presso l'azienda di Roveré, dove verrà proposto in abbinamento a trote e salmerini Astro.

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